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Catania e quella statua in piazza Verga, storie di ordinaria ingiustizia: il caso dell’ispettore Gemma
Pubblicato il 17 Dicembre 2013
Raccontiamo una vicenda emblematica di cosa è realmente una “città mostro”… E il famoso Ministro dal “grande cuore” dirà qualcosa?
di iena giudiziaria Marco Benanti“Gesto d’umanità” : così il Ministro di Grazia e Giustizia Anna Maria Cancellieri ha giustificato i suoi contatti telefonici, oggetto la sorte carceraria di Giulia Ligresti, poi scarcerata.E un “gesto d’umanità” ci vorrebbe anche per Antonino Gemma. Chi è Antonino Gemma? E’ un uomo di 53 anni, che porta da 30 anni la divisa di questo Stato. Oggi è ispettore capo della polizia di Stato. Ha fatto il suo dovere Gemma, lo ha fatto, rischiando la faccia e la sua dignità, tante volte. Anche quando c’è stato bisogno di andare a testimoniare su fatti delicati, come quelli del “Caso Catania”, quell’intreccio di vicende politico-imprenditoriali e giudiziarie denunciate dal compianto Presidente Giambattista Scidà. E fare queste cose, in realtà inquinate come Catania, significa rischiare di “pagarla” in tanti modi, magari con azioni dei propri “colleghi”.Bene, Gemma è al centro da anni di una vicenda surreale: alla fine è stato condannato –è proprio il caso di dirlo- “per non avere commesso il fatto” . E oggi lo Stato che lui serve lo insegue per le pretese –che lui ritiene assolutamente ingiuste- di privati. Ma lui va avanti lo stesso, con il suo stipendio di impiegato dello Stato, ma soprattutto con la sua dignità di uomo. “Merce” rara di questi tempi.Si è rivolto anche al Capo dello Stato Gemma, ma senza risultati apprezzabili. E’ stato anche ricevuto dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catania Maurizio Magnano di San Lio che è rimasto colpito dalla sua vicenda.Di recente, Gemma ha scritto anche al Procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi, raccontando la sua storia. Ricordando il contenzioso civile, con esito sfavorevole: una vicenda incredibile. “…dagli accertamenti esperiti, personalmente emergeva che ero rimasto vittima di una truffa messa in atto dall’avv. Sebastiano Attardi che, profittando della superficialità (per non dire della negligenza) del giudice Paolo Vittorio Lucchese, otteneva la suindicata sentenza con lo scopo di avere la somma (8 milioni del 1995, ndr) sopra specificata (da consegnare al proprio cliente dietro pagamento del suo onorario) mediante due atti di precetto a cui ho opposto resistenza con determinazione tant’è che in seguito, questo legale, vistosi scoperto dal giudice Giuseppe Grasso ha rinunciato ad incassare il denaro…” Gemma, allora, denunciò l’avv. Attardi, ma la Procura, con il sostituto procuratore Fabio Scavone, archiviò “…senza sentirmi –scrive Gemma- senza svolgere alcuna attività d’indagine…archiviazione scaturita da mere argomentazioni da parte del P.M. fondate su impressioni dello stesso e non su fatti accertati…”Reitereva la denuncia Gemma, ma la Procura Generale archiaviava anche stavolta.”…Intanto, il cliente dell’avv. Sebastiano Attardi, forte della sentenza affidava la pratica, volta alla riscossione del denaro, all’avv. Salvatore Suriano che, ignorando l’ingiustizia da me subita e rappresentatagli, impietosamente, mediante atto di precetto notificato direttamente all’Amministrazione, a cui appartengo, riusciva a riscuotere la somma di 8.500 Euro”.L’ispettore andò, comunque, avanti: propose due cause in sede civile contro due avvocatesse per colpa professionale. Ma andò male, anche stavolta, con risvolti molto contestati. Finale: da pagare 8000 Euro all’avv. Maria Rita Consoli.Fu costretto a chiedere un prestito per estinguere il debito Gemma. Altre disavventure, però, lo attendevano. Arrivava –addirittura- l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio: accusa infamante. Ma il Pma nemmeno lo volle sentire. “…Chiedevo, altresì, copia degli atti ma a tutt’oggi non sono riuscito ad ottenerla..”. Ha subito anche questo Gemma, oltre a conseguenze disciplinari, per fatti che, se ne avesse avuta la possibilità, avrebbe spiegato alla luce della sua assoluta estraneità all’accusa.Di recente, malgrado tutto, nonostante questa “giustizia”, Gemma si è rivolto all’avv. Ugo Colonna, un legale molto conosciuto per le sue battaglie di verità e di Giustizia, e ha denunciato l’avv. Salvatore Suriano per falsa testimonianza.”Questa denuncia –ha scritto Gemma al Procuratore Salvi- è troppo importante non solo per me ma anche per la Giustizia: non è giusto che l’Avv. Salvatore Suriano in Questura rilasci dichiarazioni vere mentre al Tribunale, con molta arroganza, renda dichiarazioni false solo per favore le proprie colleghe distruggendo economicamente e soprattutto moralmente un uomo…”Ha scritto parole dal tono amaro Gemma al Procuratore Salvi, descrivendo la sua situazione: “…mi è rimasta solo la Giustizia, quella che Lei rappresenta per la quale ho sperperato e sciupato parecchio denaro e forse, ingenuamente, ma convinto continuo a crederci ignorando e trascurando consigli di autorevoli personaggi che dicono: ‘Gemma lasci perdere…si rassegni…i magistrati sono tutti corrotti’..”Si attendono gli sviluppi della denuncia contro l’avv. Suriano. Malgrado tutto, esiste ancora una statua in piazza Verga, a Catania. Che rappresenta ancora qualcosa, forse.
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