Catania “è spettacolo”, ma l’ingrato Licandro si dimentica delle “sette meraviglie” di Super Bianco: gliele ricordiamo noi!


Pubblicato il 29 Dicembre 2013

Prendendo spunto dalla missiva dell’assessore al quotidiano “La Sicilia” facciamo giustizia delle dimenticanze… di iena meravigliata

Vatti a fidare degli amici! Vatti ad appoggiare agli alleati! Finisce sempre male o peggio.Ed allora che dire dell’assessore comunale alla bellezza condivisa prof. Orazio Licandro, comunista. Italiano. Molto italiano. Uno come il sempre ottimo Enzo Bianco, un’anima calda di grande passione e avulsa dai calcoli politici, lo mette in giunta (vedi foto giuramento). E lui che fa? Lo ricorda bene, ne parla con parsimonia, ma si dimentica di dire tutto, tutta la verità sulle grandi opere dell’amico e alleato Enzo.Troppa indipendenza fa male, come sempre e Licandro non viene meno a questo: con la sua libertà di pensiero e di critica (cliccate su questo link troverete tutti gli interventi di denuncia delle cose storte accadute a Catania da parte dell’assessore alla bellezza condivisa negli ultimi sei mesi…)

è “scivolato” su alcune grandi realizzazioni che mancano. Ma andiamo con ordine. Con bellezza.Quando è accaduto il “fattaccio”? Dov’è successo? Ieri, “La Sicilia” ha ospitato una lettera dell’assessore Licandro.Una replica al magistrato Marisa Acagnino, che aveva rilasciato un’intervista qualche giorno prima allo stesso quotidiano, addirittura esprimendo critiche su quanto accade a Catania, in termini politici e più generale sulla situazione della città. Roba che accade nelle democrazie, eppure è accaduto anche a Catania.Ma quando uno è comunista- per giunta italiano- come Licandro capita che ci si dimentica di tutte le grandi opere che un uomo come Bianco ha realizzato. Ha scritto Licandro nella sua lettera, ricordando alcune risultati dell’amministrazione in carica:”….conti in ordine, 175 milioni di euro per i creditori del Comune, quasi tutte imprese catanesi, asili nido salvati dalla chiusura, lavori per la metropolitana ripartiti, autobus raddoppiati…”

Tutto qui? Come non ricordare accanto al Colosso di Rodi quello di Aidone? Come scordare assieme ai Giardini pensili di Babilona il Giardino pensile di via dei Polli? E che dire –abbinato al Mausoleo di Alicarnasso- del Mausoleo della via Gravina Passo?E come si fa non rammentare il Tempio di Nesima Inferiore? Che non sfigura accanto a quello di Artemide di Efeso. E perché non celebrare come merita il Faro della via Ottantapalme, nettamente superiore a quello di Alessandria in Egitto? E la Piramide di Picanello che non ha niente di meno di quella di Cheope? Per finire: ancora la Statua di Enzo IV al Corso Indipendenza: la vogliamo mica paragonare a quella di Zeus a Olimpia?Sono queste le sette meraviglie del mondo, frutto del genio del sindaco di Catania, eppure quel comunista di Licandro non lo ricorda! Vatti a fidare dei comunisti, italiani.E poi perché non parlare del prossimo Arco del Tondo Gioeni, opera magnifica su progetto dell’architetto Jean Louis Bosquet de La Playeè?

Diamo all’ora a Cesare quel che è di Cesare e ad Enzo quello che è di Enzo! Malgrado tutto, siamo liberi di scriverlo: è il migliore di tutti! Applausi.

 


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