Catania, “elezioni e cuttigghiu”, Caserta con Stancanelli? Il prof.: “Macchè accordo, il suo programma ricalca il metodo di Mario Monti”


Pubblicato il 28 Maggio 2013

Si susseguono voci e dicerie….ecco le parole del docente candidato:a cura di iena politica

“Tante volte durante questa campagna elettorale è stato dato per scontato un mio accordo per il sostegno al ballottaggio al sindaco uscente Raffaele Stancanelli. Ho più volte smentito, ma evidentemente non basta. Le menzogne sul mio conto continuano a circolare e io non posso, ancora una volta, che ripetere che al ballottaggio non appoggerò nessuno tra Bianco e Stancanelli.

Un obiettivo, quello del ballottaggio, che peraltro sono sempre più convinto di poter centrare. Se mai dovessi scegliere, insieme a tutti quelli che mi appoggiano, lo farò, come ho più volte detto anche pubblicamente, sulla base della bontà dei programmi. E al momento il programma di Stancanelli non ci convince perché ricalca il metodo Mario Monti: prima i conti e poi le persone, prima la finanza poi l’economia reale, prima le tasse e, caso mai, dopo gli aiuti. Ma Monti, con questa politica è scomparso dal sistema.

E stessa sorte toccherà a Raffaele Stancanelli se seguirà questa strada. Noi invece partiremo dalla gente, dalle famiglie aiutandole a rialzarsi. Non possiamo nemmeno, al momento, appoggiare il programma di Bianco perchè è la somma di condizioni imposte dai colonnelli che rappresentano il peggio della vecchia politica. Quello di Bianco sembra un autobus che ha imbarcato passeggeri che non si conoscono, e spesso neanche si stimano e che già sono l’uno contro l’altro come dimostra la furiosa lite in atto tra Il Megafono e il Pd, i due principali alleati di quello che pretende di rappresentare un modo nuovo di fare politica”.

Sulla tornata amministrativa Caserta dichiara:

“Il fenomeno più importante a Roma e in tutte le altre città in cui si è votato è quello dell’astensionismo che sfiora il 50%. Un dato che non si era mai registrato in occasione di elezione amministrativa, per la scelta del sindaco. Non hanno votato perché non hanno trovato alternative. E noi guardiamo con preoccupazione e attenzione alla gran massa di persone che non sono andate a votare scegliendo di non scegliere. Catania, come Roma, ha tra i suoi candidati due rappresentanti del vecchio modo di fare politica e non andare a votare sarebbe il modo più sicuro per ritrovarseli amministratori di una città annientata dalle scelte degli ultimi 20 anni. Catania propone un’alternativa c’è la possibilità di votare una vera lista civica , un partito della città, quello che io rappresento, che può davvero segnare una svolta epocale . Un’occasione che Catania non può perdere”.

 


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