Memorabile giornata “etica” e per la “legalità”. Ma glielo hanno detto ad Ingroia (Licandro lo sa benissimo) chi appoggia Bianco?di iena miscredente
Legalità, legalità, sviluppo, sviluppo, cambiamento, cambiamento: oggi chez Enzo Bianco, candidato a sindaco di Catania, sono arrivati due “campioni della legalità”: Antonio Ingroia, reduce da un duro lavoro sfociato adesso in “Azione Civile” e Orazio Licandro (Pdci), promotore della lista Sinistra per Catania, reduce da una dura opposizione al centrodestra e in particolare al lombardismo. Che imperversano nelle liste che appoggiano Bianco: e Licandro lo sa bene. Forse Ingroia di meno. O no?
Perchè a sentire cosa ha dichiarato Ingroia i dubbi vengono: il “supermagistrato antimafia”, nel suo intervento, ha sottolineato come Marino (a Roma al ballottaggio con Alemanno) e Bianco interpretino entrambi “la richiesta di cambiamento della gente”. Davvero? Aggiungiamo noi: ma ad Ingroia glielo hanno detto chi appoggia Bianco? E non siamo in Val d’Aosta!
“Un cambiamento – ha continuato Ingroia – che se però avviene in modo tumultuoso come mera ribellione di pancia riporta alla conservazione. Da Catania, grazie a Bianco che si è rimesso in gioco, e da Roma, con un Marino che non è l’apparato del Pd, può partire un autentico processo di cambiamento anche per il resto del Paese. Bisogna avere l’ambizione di rinnovare la politica, avviare un autentico processo di rivoluzione rispetto alla politica com’è oggi, fare nuovamente appassionare i cittadini. E questo si fa con le buone pratiche, con un’amministrazione comunale vicina ai cittadini. E il tema della legalità è cruciale in città come Catania e Palermo”.
Niente male, aggiungiamo noi: la prossima giunta Leanza-Bianco-Sudano-Lombardo- Crocetta-Licandro promette faville!
E Orazio Licandro? Ha detto che in questi ultimi tredici anni “Catania ha patito la perdita della dignità, ha vissuto una stagione di degrado morale, di diritti ridotti a merce di scambio, di impoverimento a causa del peggior governo che la Sicilia abbia mai avuto, quello di Raffaele Lombardo che nei fatti continua a essere il vero sindaco della città”. Il “comunista italiano” ha evidenziato che la “spudoratezza di Stancanelli che dichiara di aver risanato quando siamo al dissesto. Ma sono gli ultimi giorni di Pompei: non sono venuti né Berlusconi né la Meloni a sostenere Stancanelli. Devono aver sentito entrambi puzza di bruciato”.
Spudoratezza? Ci vuole un faccia di bronzo da record! Ma domani è un altro giorno: il “popolo antimafia” può stare anche sotto le bandiere della “Dc di sempre”. Mica si parla di Berlusconi!
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