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Catania, elezioni e rischio “compravendite”, il presidente regionale del Codacons, avv. Petrone: “ecco cosa fare contro il voto di scambio”
Pubblicato il 02 Giugno 2013
Intervista al responsabile siciliano, avv. Giovanni Petrone…di iena politica
Avv. Giovanni Petrone, oggi il candidato a sindaco Enzo Bianco ha pubblicamente denunciato che starebbero girando a Catania buoni per acquisto di elettrodomestici. Non solo, ma che un altro metodo per condizionare il voto sarebbe quello di consegnare le bollette per un…pagamento di terzi…Insomma tira aria brutta sul voto catanese. Lei che ne pensa? E cosa sta facendo il Codacons?
Il voto di scambio è purtroppo una piaga difficilmente estirpabile, favorito da una parte dallo stato di bisogno in cui si trovano molte famiglie, dall’altro dall’aspettativa da parte dei candidati di prebende che poco hanno a che far con quelli che si chiamano “i costi della politica”. Il Codacons ha già lanciato nei giorni scorsi un appello alle istituzioni a vigilare ed agli elettori a non farsi abbindolare. Quali le ragioni di questi fenomeni di condizionamento o peggio di compravendita?Come dicevo, il reale obiettivo di chi utilizza tali forme di “propaganda” non è meramente il prestigio della carica o la relativa indennità, chè altrimenti non si spiegherebbe l’ingente ammontare che alcuni personaggi si permettono di spendere in viste delle tornate elettorali, spesso superiore a quanto lecitamente potranno guadagnare dell’elezione.Che debbono fare le istituzioni?Purtroppo le istituzioni sono fatte anche di colori che questi mezzi li usano e li hanno usati, quindi è difficile far passare l’appello ad un maggior controllo. Una semplicissima modifica normativa potrebbe rendere inutili e moltoquesti traffici: basterebbe infatti spostare gli scrutini delle schede dalle sezioni ad un punto di raccolta centrale, per esempio nei Comuni, mescolando così le schede e rendendo impossibile, o quanto meno molto difficoltoso, il controllo.Fra una settimana si vota: cosa dovranno fare le Autorità competenti per garantire la legalità davanti ai seggi?Controllare, come sempre fanno, con gli scarsi mezzi a disposizione, soprattutto nei dintorni dei seggi e verificare le manifestazioni tipo feste e cene elettorali.Cosa rischia chi viene “pizzicato”?Le pene sono quelle normalmente previste per i reati corruttivi, tranne che, come purtroppo può accadere dalle nostre parti, non si possa configurare il reato associativo mafioso.Che appello si sente fare agli elettori?L’appello è quello di sempre: chi usa certi mezzi, sicuramente non lo fa perchè ambisce a prendersi cura degli interessi della collettività.
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