Dopo quanto accaduto ieri (guarda foto), in centro cittadino, abbiamo rivolto qualche domanda a Matteo Iannitti, candidato a sindaco di “Catania Bene Comune”….
di iena politica marco benantiMatteo Iannitti, cos’è successo ieri al banchetto di Catania Bene Comune?
Ieri ci eravamo organizzati per stare tutta la giornata in piazza Stesicoro per presentare il nostro progetto politico e per raccogliere le firme (chissà perché nessun altro lo sta facendo pubblicamente) per poter presentare la lista. Avevamo allestito un gazebo e un banchetto, autorizzati dal Comune. Intorno alle 18 abbiamo pensato di comunicare meglio alle cittadine e ai cittadini presenti quale era il nostro programma politico simulando la svendita della statua di Vincenzo Bellini in piazza Stesicoro. Abbiamo fatto travestire un militante e gli abbiamo dato il nome di Maurizio Biancanelli, sintesi dei candidati sindaci favorevoli alle privatizzazioni e alle svendite. Con un megafono questo personaggio ha venduto la statua, poi Piazza Europa, poi la Playa. Se acquistava un cittadino qualunque i prezzi erano in migliaia di euro, se il compratore si chiamava Ciancio o Virlinzi allora il prezzo si abbassava o addirittura era Maurizio Biancanelli a pagare. La gente presente in piazza si è subito avvicinata divertita, partecipava all’asta e ascoltava le critiche, poste in maniera divertente. Non appena ho preso la parola io, per dimostrare la differenza che c’è tra Catania Bene Comune e Maurizio Biancanelli, per raccontare gli interessi economici di Ciancio e Virlinzi sul Project financing di intere aree della città fino ad oggi pubbliche, è immediatamente intervenuta una pattuglia della Polizia di Stato, che ha tentato di bloccare l’intervento. Per pochi secondi ho continuato, poi è giunta sgommando un’altra auto con degli agenti della Digos che, giunti in piazza, hanno prima dato un colpo alla telecamera e al viso di un cineoperatore presente per filmare l’iniziativa di Catania Bene Comune, poi hanno interrotto il mio intervento identificando alcuni dei presenti, tra cui Sara Giorlando, assessore designato di Catania Bene Comune, e hanno minacciato di denuncia tutti i sostenitori, tra cui parecchi candidati al consiglio comunale, che avevano preso parte al gioco pacifico e divertente in corso in piazza.
Ha qualche giustificazione formale (tipo l’autorizzazione o meno del banchetto) l’intervento della polizia?
Assolutamente no. Il Comune aveva autorizzato la presenza di Catania Bene Comune in piazza, rilasciando un’autorizzazione che include il parere favorevole della Polizia Municipale. Non vi era nessun elemento che giustificasse l’intervento della Polizia. Anzi, noi abbiamo agito nell’assoluta legalità. Ci chiediamo invece se sia legale bloccare l’intervento al megafono di un candidato a Sindaco che pacificamente stava facendo campagna elettorale, autorizzato, in piazza Stesicoro.
Ci sono state provocazioni o simili da entrambe le parti?
Sì, ci sono state provocazioni. Ma solo da una parte. Un ispettore della DIGOS in borghese ha dato un colpo alla telecamera e al viso di un cineoperatore che stava facendo il suo lavoro. L’unica cosa che noi stavamo facendo era dire la verità sugli interessi economici di Ciancio e Virlinzi, sulla copertura politica che danno Enzo Bianco e Raffaele Stancanelli ai poteri forti della città. Dire alcune cose al megafono, in una piazza, in uno spazio autorizzato, si chiama democrazia, non provocazione.
Sembra che ci siano state identificazioni e anche una telecamera volata via: è vero? Come giustificare l’accaduto?Come detto prima è verissimo. È un atto di repressione assolutamente ingiustificabile e senza precedenti. Speriamo che le autorità competenti condannino il gesto e assicurino lo svolgimento democratico della campagna elettorale. Ci aspettiamo l’intervento immediato della Prefettura.
Al di là del fatto specifico, che clima vedi oggi in questa città?
Si sta in questi giorni svolgendo una campagna elettorale finta, che sembra riguardare una città solo immaginata che non assomiglia neanche un po’ a Catania. Nessuno parla della povertà dilagante, delle bambine e dei bambini che non vanno a scuola, dei quartieri totalmente abbandonati a se stessi. Nessuno parla delle famiglie che non arrivano a fine mese e dei migliaia di giovani che stanno emigrando. Poi nessuno si azzarda a dire che esistono degli interessi economici e finanziari che si stanno nutrendo di quel che resta di Catania. Speculazione finanziaria sul debito del comune, speculazione edilizia sulle aree coinvolte dalle varianti al Piano Regolatore (basti vedere il PUA), speculazione sulle migliaia di case sfitte tenute volutamente vuote. Intanto tutti vogliono il silenzio, il nome di Ciancio o di Virlinzi non deve neanche essere pronunciato mente il Tribunale assolve tutti i protagonisti del disastro della città, da Francesco Bellavista Caltagirone a Virlinzi. Bianco e Stancanelli simulano uno scontro che non esiste dato che rappresentano gli stessi poteri forti a Catania e governano insieme a Roma.
Dal tuo osservatorio, la Catania di oggi è paragonabile a quella di qualche fase del passato?Hai nostalgia di qualche fase storica?
Come tutti i cittadini italiani ed europei non possiamo che avere nostalgia degli anni della ricchezza diffusa, gli anni del lavoro a tempo indeterminato, gli anni in cui i figli dei diplomati andavano all’università e i figli di chi non sapeva leggere prendevano il diploma. Erano gli anni prima della crisi in cui i comuni avevano i soldi, le regioni investivano e lo stato non subiva la speculazione sul debito pubblico. Però ho 24 anni e sono il Candidato Sindaco di una lista composta da tantissimi giovani. Non ci possiamo permettere la nostalgia. Qualcuno diceva che si diventa vecchi quando i rimpianti superano i sogni. Noi siamo pieni di idee e sogni per cambiare realmente Catania, per cambiare il modo di concepire la politica. Noi guardiamo avanti e siamo stanchi di chi ci chiede di guardare a vent’anni fa.
Voi di Catania Bene Comune cosa rappresentate oggi? Qualcuno sostiene che la vostra è una proposta sterile, che fareste meglio ad allearvi con Bianco per vincere tutti insieme…
Noi siamo l’unica novità politica e amministrativa presente a queste elezioni. La nostra proposta riguarda chi soffre la crisi e chi vive la povertà, mette al centro una ridefinizione del debito pubblico della città perché non possiamo permetterci di pagare la speculazione su debiti accumulati da altri, per interessi privatissimi. Puntiamo alla ripubblicizzazione dei servizi locali a partire dai trasporti e dalla multiservizi, perché se le società sono pubbliche e non sono gestite tramite clientele e ruberie allora il Comune può trarne anche profitto da reinvestire nella qualità dei servizi. Sono proposte sterili? Crediamo che insensata sia la fiducia, ancora, a personaggi come Bianco e Stancanelli. Enzo Bianco rappresenta un’accozzaglia di gente che vuole solo raggiungere i posti di comando. Se fossero onesti, il 15 maggio quando depositeranno il programma dovrebbero scrivere solo una frase: vogliamo fare gli assessori. Bianco è riuscito a mettere dentro la coalizione, che è un insulto chiamare di sinistra, gente come Forzese e Arcidiacono che fino a ieri amministravano col centrodestra, facendo numerosi danni. Vincere tutti assieme? Chi pensa di stare con Bianco solo per vincere tanto valeva che si candidasse con Stancanelli, forse sarebbe stato meno imbarazzante.
Come giudichi la scelta del Pdci di stare con Bianco?Purtroppo il PdCI è uscito molto indebolito dalle ultime elezioni politiche. Credo che sia una scelta legittima allearsi con Bianco, in linea con il percorso politico di quel partito. Penso però che dovrebbero evitare di definirsi di sinistra. Per noi sono come i socialisti alleati di Berlusconi, all’inizio sembra insensato e folle, poi ci si fa l’abitudine. Hanno deciso di allearsi con chi ha devastato Catania, come Forzese e Arcidiacono, in un’alleanza che comprende più destra che sinistra. Tanti auguri. Noi siamo l’unica sinistra in campo alle elezioni. Siamo sicuri che gli iscritti del PdCI che si sentono ancora di sinistra voteranno per noi.
Oggi Bianco cosa rappresenta?Rappresenta il tentativo maldestro, scomposto e incoerente di raggiungere il palazzo a tutti i costi. Non vi è dietro nessuna idea di città ma solo l’esigenza di raccogliere voti, non badando né alla legalità né al progetto politico. Per questo, purtroppo, è il peggiore candidato sindaco che si sta presentando alle elezioni. Perfino il centrodestra gli rinfaccia l’alleanza con Forzese.
Iannitti, ti senti garantito nei tuoi diritti da questo Stato?Assolutamente no. I miei diritti li sancisce la costituzione: la stragrande maggioranza sono disattesi.A tuo avviso, il ruolo della magistratura e in generale delle battaglie legalitarie è stato sopravvalutato a Catania?Negli ultimi anni si è sempre delegato ad altri quello che dovevano fare i cittadini stessi, anche attraverso la politica. Si è sempre aspettata l’inchiesta e il processo, nella doppia convinzione che la magistratura potesse risolvere i problemi e che il Tribunale fosse immune dall’influenza dei poteri forti. La magistratura fa il suo dovere e ci sono tanti magistrati onesti. Ma la città la deve cambiare la cittadinanza attraverso la partecipazione e la politica fatta dal basso, attraverso le lotte. Se ci fossimo ribellati davanti alla costruzione del palazzaccio che ha sostituito il Mulino Santa Lucia forse sarebbe stato espropriato e ridimensionato, o addirittura abbattutto, e oggi avremmo un bellissimo ingresso della città. Abbiamo delegato ai Tribunali e adesso ci sentiamo sconfitti. Non succederà più.C’è un fatto o un argomento finora nascosto dai candidati sindaci?
Ce ne sono tantissimi. C’è la povertà, c’è il PUA, ci sono gli interessi di Virlinzi in piazza Europa, ci sono le riunioni segrete con le società partecipate, i diritti delle persone LGBT, il riciclaggio di certa gente di destra con Bianco, c’è l’arresto di Castelli, ci sono i quartieri popolari, c’è lo spaccio, c’è Librino, c’è la dispersione scolastica, il ruolo dell’Università, la cultura, i teatri, gli spazi sociali, i diritti degli animali. Vogliono parlare solo del rumore della movida e dell’orario di apertura dei locali. Toccherà a noi parlare del resto.
Ultima domanda: visto anche quanto accaduto a livello nazionale, ha senso ancora votare? Non sarebbe ora di rifiutare la proposta parlamentare che non porta a niente?
Ha sempre senso votare. Quello che è successo a livello nazionale dimostra un’altra cosa: non ha senso votare chi oggi governa l’Italia attraverso l’inciucio dopo essersi fatto la guerra in campagna elettorale. Ma fortunatamente esiste l’alternativa. Noi ne siamo un esempio.
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