Catania, elezioni ed erezioni di tono: arriva lo “Tsunami D’Urso”. Si salvi chi può!

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Mattinata “di fuoco” con un annuncio che “scuote” e tanto… di iena miscredente Marco Benanti     

Catania ha bisogno di uno “shock” –aveva detto l’avv. Peppino Lipera, noto penalista del foro di Catania e personaggio anticonformista, capace addirittura di non “ingoiare” –come fanno tanti suoi colleghi- le malefatte dei giudici. E lo “shock” è arrivato, anzi uno “tsunami”: si chiama ing. Tuccio D’Urso. E’ stato uno dei protagonisti dell’ “era Scapagnini”, è stato direttore generale del comune di Catania e soprattutto indimenticato direttore dell’ufficio per l’emergenza traffico urbano. Un personaggio “vulcanico”, un uomo che come tutti quelli che “fanno e non chiacchierano” suscita reazioni diverse: amore e odio, interesse e repulsione. E poi naturalmente avendo partecipato all’ “era Scapagnini” ed essendo stato vicino a Raffaele Lombardo è –per taluni- venuto a contatto con il “Male Assoluto”.Poi magari è stato anche assolto per una clamorosa accusa di “abuso d’ufficio”, dopo una processo che in un paese civile avrebbe provocato una immediata richiesta di responsabilità per chi l’ha mandato –fra chili di sbadigli- avanti. Per arrivare ad un’assoluzione, su richiesta dell’Accusa! Ma questa è l’Italietta degli “antiberlusconiani” e della loro “etica”. Un paese dove l'”opposizione di sinistra” -senza la ricorrente “polemica giudiziaria”- sarebbe già sotterrata più di quanto non lo sia già adesso. Tentare di fare politica, con le idee e senza ricorrere al maresciallo, magari?Comuque, in Italia il magistrato non risponde del suo operato. Punto. Andiamo avanti.Per fortuna forse, oggi –per questi del “Male Assoluto” – Catania è con le “pezze al culo”, ha visto buttare al vento centinaia di milioni di euro di possibili investimenti e oltre mille posti di lavoro, ma evidentemente è solo un dettaglio. Per chi ha la pancia piena e “moralizza” dal salotto di casa o spera di strumentalizzare la “giustizia” per i suoi disegni di Potere.D’Urso, stamane, davanti ad uno dei luoghi del “Male Assoluto” –piazza Europa- ha parlato “a cuore aperto” con i giornalisti. Aveva accanto l’avv. Lipera (che si è autodefinito il “Casaleggio catanese”, altro che Franz Mannino) e tanti giovani legali della “covata liperiana”. E ha annunciato, in mezzo a microfoni e registratori, sciogliendo la riserva sulla proposta dell’avv. Lipera: “mi candido a sindaco di Catania”. “E’ da qui che oggi festeggio non solo la mia completa assoluzione, ma la completa riabilitazione umana e morale. Questo è un luogo simbolo della mia vita, mia e della mia famiglia ed è anche un luogo simbolo della città” Qui festeggio –ha aggiunto- non solo la mia completa assoluzione, ma anche la completa riabilitazione dalle infamanti accuse che una malagiustizia radicata al Palazzo di giustizia si è fatta braccio armato della mala politica”-ha esordito il neocandidato.

“Io metto la mia candidatura, la mia storia, la mia esperienza, il mio sacrificio a disposizione della città –ha aggiunto – se poi le forze politiche, chiamiamole tradizionali, vogliono accogliere questa mia propensione…”.Come arriva questa candidatura?D’Urso ha risposto: “con una lista civica. La nostra sarà una lista assolutamente civica, fuori da tutti i partiti, e una o più liste che spero raccolgano quello che oggi sta succedendo”.Ma nel “giorno della rivincita” non potevano mancare i “siluri” contro personaggi –Enzo Bianco e Raffaele Stancanelli- che l’ “immaginario dursiano” e non solo sono da condannare.Ed ecco allora le battute: “si sono candidate due mummie che sono state tirate fuori dai sarcofaghi delle piramidi egizie. Sono stati in qualche maniera sbendati e qualcuno credo che abbia fatto un poco di lifting facciale, hanno rifatto un po’ di maquillage ai capelli e si ricandidano come il nuovo, come se il nuovo fossero i due più antichi personaggi che hanno battuto le strade della politica catanese, siciliana, italiana”.E sul prof. Maurizio Caserta, anche lui candidato? “Se le anti-mummie non stanno insieme finiremo per fare un buco nell’acqua. Ritengo che il professore Maurizio Caserta non abbia capacità operativa nell’amministrare e nell’affrontare e risolvere i problemi della città. Però non gliene faccio una colpa, lui ha avuto il coraggio di scendere in campo, di sfidare il nemico e a lui rivolgo un caldo appello a riunire le forze”.Non sono mancate “proposte shock” anche in tema di programma. Con revival storici, come quello legato all’indimenticato sindaco De Felice, con il suo “pane socialista” (all’epoca rispondere ai bisogni degli ultimi non era subito considerata di per sè “attività sovversiva”, come avviene costantemente oggi). Allora sentiamo il programma?”La prima cosa che farò per la città riguarda l’impiego di 300 nuovi vigili urbani ci avevamo provato quando ero direttore generale scontrandomi allora con tantissime resistenze, ma è chiaro che da sindaco lo potrò fare subito. L’amministrazione comunale ha più di tremila dipendenti e con la nuova normativa vigente è possibile destinarne una parte a nuove mansioni, il costo è zero per le amministrazioni. Quindi un’operazione che si può fare in tempi brevi dopo la selezione e il corso di formazione”.Poi, i conti, “croce e delizia”, ritornello del sindaco Stancanelli, il “ragioniere”.”Altro punto del mio programma è mettere in sicurezza i conti del Comune non sono state valorizzate le risorse del Comune e centinaia di ettari di aeree che possono immediatamente diventare produttive. Cioè essere trasformate in lievemente edificabili , con un’edificazione garbata e normale per potere dare sfogo alla richiesta di case evitando l’emigrazione dal centro della città. Quello che si incassa servirebbe al ripianamento dei conti. Ragionamenti per centinaia di milioni di euro”.Ha anche detto di vole realizzare “impianti di energia fotovoltaica che possono dare non meno di 10 milioni di euro di gettito l’anno alle casse comunali”, gettito “da destinare in parte alle fasce deboli della popolazione”. E poi addirittura, la proposta concreta per venire incontro a chi problemi di fame (e sono tanti, malgrado lo si nascondi perché non “bene” farli vedere).D’Urso, pertanto, vuole anche mettere in vendita un paniere di 20 prodotti di prima necessita’ al costo, utilizzando le strutture comunali: l’ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena e l’ex pescheria al Porto. “Un progetto – ha detto – che non realizzerei solo se la grande piccola e media distribuzione si adeguassero immediatamente. Il divario fra i costi effettivi dei prodotti di prima necessita’ e quello che la gente paga e’ impressionante. Un’amministrazione seria non puo’ che essere a fianco di chi in questo momento non riesce a mangiare”.

Non è mancato, come già detto, il ricordo del “Male Assoluto” (secondo la lettura di taluni), l’amministrazione Scapagnini: “io ho servito le due amministrazioni di Umberto Scapagnini come tecnico ho dato un contributo che credo sia sotto gli occhi di tutti e della città di Catania. Erano anni in cui si parlava di cose intraprese, di servizi, di scommesse con la città, riuscite o non riuscite. Si portava Catania in giro per il mondo, sulle piazze nazionali ed internazionali. Ci si batteva per le opere e per la risoluzione dei problemi. Su questa cosa, finita l’amministrazione Scapagnini, è caduto l’oblio assoluto”.E l’attuale? “Mi fa ridere un’amministrazione – ha affermato D’Urso – che in cinque anni ha saputo portare un atto banale al Consiglio comunale, approvando un piano particolareggiato della Playa che era pronto, o per avere fatto una linea di bus rapidi che secondo me è sbagliata strutturalmente. Potremo modificarla e renderla più funzionale in futuro. Per il resto? Cinque anni sono passati”.Poi, i “siluri” veri. Eccoli: “invito il candidato Enzo Bianco a rendere pubblici nel corso di questa campagna elettorale tutti gli elenchi dei danari che ha preso dall’onorevole Lusi, che ha percepito dalla Margherita che sono anche soldi nostri che provengono dal finanziamento pubblico ai partiti. E pubblichi il puntuale elenco che Lusi ha quantificato mensilmente con accanto le pezze d’appoggio. Questo, credo, che il candidato Bianco lo debba alla città come momento di grande chiarezza e trasparenza rispetto ad un problema che ha provocato un dibattito feroce nel Pd catanese”.”Io posso dire che quando il gruppo dell’onorevole Bianco mise in dubbio la mia onestà questo fu puntualmente riportato – prosegue -. Furono fatte tutte le acquisizioni patrimoniali, furono aperte le mie cassette di sicurezza e furono messi in evidenza i conti miei della mia famiglia e di mia madre, che per questo è morta e io sono qua perché la polizia tributaria ha accertato che io sono andato via da Catania con meno soldi di quando sono arrivato…”.

Il finale non poteva che essere di Peppino Lipera: “La prossima iniziativa è di organizzare una tavola rotonda tra i candidati sindaco in cui si dovrà parlare rigorosamente in catanese. Vediamo chi sarà in grado di sostenere questa sfida, visto che nessuno, tranne D’Urso è originario di qua”.Prosit!

 

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Redazione Iene Siciliane

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