Fra poche ore, mentre tanti sono sotto l’ombrellone, diventa operativa una delle “operazioni” più tragicomiche viste sotto l’Etna… Che mette a rischio un pezzo del sistema viario di una realtà già disastrata. E qualcuno s’attrezza per il dopo-abbattimento.Come? Ve lo spieghiamo…
di iena volante dall’altoCome abbiamo scritto due giorni fa…http://www.ienesiciliane.it/cronaca/11693-catania-ponte-tondo-gioeni-da-abbattere-e-corsa-contro-il-tempo-in-meno-di-una-settimana-piano-viario-e-informazione-ad-uffici-e-cittadinanza-contattato-mandrake-che-pero-declina-linvito.html
a Catania si va verso l’abbattimento del cavalcavia del Tondo Gioeni. Una delle migliori strutture ingegneristiche della città. In una città dove una marea di immobili sono fuori dalla normativa antisismica del 2008.
Il comune ha reso noto che durante la conferenza di servizi apposita di venerdì pomeriggio”… l’assessore alla Viabilità Rosario D’Agata ha annunciato che entro lunedì mattina, dopo una riunione tecnica tra Direzione dei lavori, Ufficio del traffico urbano e Vigili urbani, il Piano alternativo del traffico sarà corredato del programma sulla presenza di pattuglie, presidi e semafori che consentano di garantire l’accessibilità delle ambulanze ai pronti soccorso e la possibilità per i mezzi dei Vigili del fuoco di operare i soccorsi antincendio…” Insomma, si va di corsa!
Non a caso, fino ad oggi (guarda foto) al Tondo Gioeni non c’era uno straccio di indicazione al riguardo. Nè di altro. La vecchia segnaletica scassata era presente, come i tombini otturati tutt’attorno (a proposito, al primo temporale serio scatterà qualcosa? Anche perchè questa sì è certamente un’emergenza…).
Ci si chiede: cosa accadrà dopo l’abbattimento? Quale piano viario? Come si camminerà? Otto confluenze che insistono sull’area come saranno articolate in modo appropriato per evitare scene da film di Mel Brooks?
Sembra quasi un “giochino Lego” con tanto di “mattonelle” che volano via: ma gli autobus (vedi foto in alto) e gli altri mezzi di trasporto come saranno organizzati? Che fine faranno?
E le migliaia di persone che vivono dal quartiere di Barriera, nord cittadino, a salire verso i paesi pedemontani, come arriveranno a Catania? La soluzione? Ma non è che è stata interessata la ditta “Leonardo Da Vinci, presso bottega Del Verrocchio” per dotare di ali chi vuole arrivare in città? Staremo a vedere…
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