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CATANIA “EPICA”: IL SINDACO BIANCO “RISOLVE” LA VICENDA “TECNIS”. IN SETTIMANA NUOVI APPUNTAMENTI CON LA STORIA. A COMINCIARE DALLA CRISI IN MEDIO ORIENTE
Pubblicato il 02 Agosto 2014
Stanno per finire 24 ore di portata epocale per il futuro della città rossazzurra….
di iena dell’ Arco di Trionfo. In pescheria
Sono intervenuti in tanti, ma alla fine il “colpo d’ala” finale è stato, come sempre, il suo: quello di Enzo Bianco. Il migliore. Il “Van Basten” della politica sotto l’Etna, l’ “Altafini”, quello che entra in campo dalla panchina, a partita iniziata e uno, due, tre… fa gol e fa vincere. Il “fuoriclasse”.
Celebrato, omaggiato, riverito, ma sempre con toni inglesi, senza alcuna sbavatura, nemmeno di lato, dai siti alla moda della “new age” catanese. Perchè Bianco, stavolta, è stato davvero super (anche senza filtro): la “Tecnis” di Mimmo Costanzo rischiava quasi il fallimento, per i lavori della darsena al Porto. Un’impresa la si può lasciare sola? Giammai. Il “povero” Costanzo? Un’ “icona antimafia” che fa, non era un delitto? E, poteva, Enzo Bianco stare con le mani in mano: alla fine, l’annuncio è arrivato. Ed ecco i soldi da Roma. L’impresa incasserà. La giustizia è arrivata. Le cose giuste pure.
Risolto questo, nella prossima settimana Bianco è dato in lizza per una serie di ulteriori appuntamenti con la Storia. Ecco gli scenari:
conflitto israelo-palestinese (parlerà con Netanyahu?);
questione ucraina (parlerà con Putin?);
il futuro della Fiat (parlerà con Marchionne?);
pericolo Ebola (parlerà con gli scienziati impegnati contro il terribile male?);
crisi economica internazionale (parlerà con Obama?);
in scioltezza è poi previsto un discorso alle Nazioni Unite sul tema: “Catania, ieri, oggi, domani. Sono io o no il più bello del mondo?”. Al seguito, una serie di “giornalisti” e affini. Per le esigenze del momento.
Comunque, non c’è da dimenticare nulla, in ogni caso, sulla vicenda dei lavori della darsena.
I ritardi sono colpe e ancora colpa dell’Autorità Portuale. O meglio dell’ing. Alati.
Il commissario ing. Giuseppe Alati che fa, lo lasciamo stare? E allora giù. Per la verità, la giustizia. Le cose giuste.
E, infatti, stanno per arrivare a Catania un “nucleo” di agenti speciali della Cia, direttamente da Washington. Alati è nuovamente al centro di un “caso clamoroso”. Infatti, Beppe Furino da Palermo è diventato “pentito” e ha rivelato clamorosi retroscena sullo Juve-Roma del 1981. Ora c’è da completare l’opera: parrebbe che Furino abbia detto agli investigatori che sarebbe stato Alati a soffiare al guardalinee di alzare la bandierina, mettendo così in fuorigioco Ramon Turone e la “maggica” Roma.
A corroborare questo assunto, ci sarebbe un retroscena: la sera prima della partita, Luciano Moggi sarebbe stato visto, a cena, in compagnia del nostro giornalista Ignazio De Luca. Il Piemme Gennaro De Bufalis -già coniugato “Mozzarella”-ha già avviato un’indagine. La “prova regina” sarebbe questa: il conto al ristorante non sarebbe stato pagato.
Ma vi aggiorneremo sugli sviluppi di questi sconvolgenti casi. Alla prossima.
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