Catania “far west” e pistolettate per un appalto: il comune, la “smentita” e…qualche verità non detta


Pubblicato il 22 Gennaio 2013

Andiamo a fare qualche riflessione su quanto comunicano da Palazzo degli Elefanti sulla vicenda del ferimento dell’imprenditore alla Playa e la mancata costituzione di parte civile del comune…

di iena miscredente Marco Benanti

“La sottoscritta Aw. Giovanna Muscaglione nella qualità di Direttore della Struttura AA.LL. del Comune di Catania, nell’interesse e per conto dell’Ente, a seguito della richiesta del Sindaco di costituzione di parte civile nel giudizio penale a carico di Borzì Maurizio che si terrà il prossimo 23.01.2013, fa richiesta di copia del decreto che dispone il giudizio al fine di predispone gli opportuni atti per la costituzione . La superiore richiesta scaturisce dalla presunta connessione del fatto delittuoso con la gara di appalto indetta dal Comune relativamente alla gestione delle spiagge libere ed aggiudicata alla persona offesa del reato. La presente istanza si giustifica per non essere stato il Comune individuato dall’Ufficio della Procura fra le parti offese dell’instaurando giudizio. Si resta a disposizione per eventuali possibili chiarimenti”

Depositato il 9 novembre 2012″Si rigetta la superiore istanza non prospettandosi la ravvisata ipotesi di connessione con il reato di tentato omicidio nel processo”il GiudiceCatania 30 novembre 2012

L’ufficio stampa del comune di Catania invia, assieme alla comunicazione che abbiamo già pubblicato, questo atto, in cui compaiono una dopo l’altra due dichiarazioni: la richiesta dell’avv. Giovanna Muscaglione per il comune e la risposta del giudice. Il tutto in venti giorni.

Ma cosa chiede nella sua istanza l’avv. Muscaglione? Fa una richiesta di documenti “…al fine di predisporre gli opportuni atti per la costituzione…” Cosa diversa, quindi, da una rituale costituzione di parte civile. Si tratta di due cose completamente diverse. Non solo: l’istanza scaturisce “…dalla presunta connessione del fatto delittuoso con la gara di appalto indetta dal Comune relativamente alla gestione delle spiagge libere ed aggiudicata alla persona offesa del reato…” Quindi, non per un danno d’immagine (un comune dove per una controversia su un appalto si assiste ad una scena da “Far West”, con tanto di “visione” dei bagnanti del lido, a mezzogiorno!) e nemmeno per la tutela appunto della sicurezza dei cittadini (e se i colpi non avessero colpito il “bersaglio” previsto, come sarebbe finita? Quanti feriti si sarebbero contati?).

Bene, tutto questo viene mandato alla stampa per smentire quanto riportato dal nostro sito e anche da “La Sicilia” di stamane. E magari anche per smentire la dichiarazione dell’avv. Walter Rapisarda, che assiste la vittima?

Certo, è che si ha la sensazione di una sorta di voglia di “mescolare le carte”: la costituzione di parte civile è altro da quanto fatto dai legali del comune di Catania. Non solo: avendo il gup deciso per un “abbreviato secco” –senza condizione- il 15 aprile all’udienza il comune potrebbe –e lo diciamo adesso a distanza di quasi tre mesi- ancora provare a inserirsi come parte civile. Con la vittima dell’aggressione armata. Ma lo farà?


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