Catania, Festa S.Agata: il Capovara a simpatia


Pubblicato il 05 Febbraio 2013

Cronache di fede e di varia umanità…di iena agatina

E’ inutile, a Catania a dar troppo potere in mano ad una persona si rischia sempre il male della stessa, nel senso che poi inizia ad agire male.Prendiamo il caso dell’omnipotente capovara di Sant’Agata, Claudio Baturi (nella foto di Francesca Marchese) il quale non viene minimamente scalfito da alcuni ritardi creati ad hoc, magari nelle zone più…come dire…da carne di cavallo…della città, o da spettacoli pirotecnici improvvisati (alla faccia dell’assurda scusa, per motivi di sicurezza, adottata per i mancati fuochi del Borgo). Il Baturi lascia correre il tutto, ogni tanto da il colpo di reni ed accelera.

Però il Baturi ed i parrocchiani vari che si alternano sul fercolo han mano lesta ad accogliere le offerte, peccato che – pur sapendo quanto la gente ci tenga – la stessa mano lesta non ce l’anno nel tornare immaginette o qualche fiore. O, meglio, ormai ne siamo certi, il capovara va a simpatia, a quello si, a quello no.

Ed ecco che quando un’anziana donna, di una rinomata e storica famiglia di ristoratori, a fercolo fermo, porta la sua offerta (economica) alla Curia e magari si aspetta un piccolo gesto, un’immaginetta, un fiore (ormai a fercolo arrivato alla fine del giro esterno), forse anche un sorriso.

NO, perentorio Baturi nel non dare nulla, ripetendosi anno dopo anno. Anche fossero finite le immaginette potrebbe dire alla gentil signora “gliela porto domani”, invece dalla cima della sua autorità, alta autorità, nulla contro offre, ed alla signora anziana scappa la lacrimuccia per come è stata trattata, ed a Baturi scappa la dignità, per come tratta le persone.

  


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