Sulla vicenda del porticciolo di Ognina che ha visto sabato scorso una grande manifestazione di associazioni, partiti e cittadini, interviene Angelo Villari, presidente dell’ associazione “Comuntà in progresso”: “La numerosa presenza di tantissime cittadine e cittadini, associazioni, forze politiche di opposizione, alla iniziativa di protesta contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina, rappresenta la volontà […]
Catania, finita l’astensione dei netturbini. Ma l’affare puzza…d’imbroglio?
Pubblicato il 18 Giugno 2012
L’amministrazione Stancanelli promette pagamenti. Anche con assegni. Siamo sicuri? Ma perchè non anche baratti in natura? E questa sarebbe la giunta che ha risanato i conti? Carnevale è finito. Siamo in estate e le strade sfasciate di una città in ginocchio…fanno cattivo odoreDi Iena AmbulanteLo sciopero dei netturbini della “Ipi-Oikos” è finito. Per il momento.L’assessore comunale all’Ecologia Claudio Torrisi ha promesso loro che saranno pagati entro il 22 giugno. Sembrerebbe che potrebbero essere “saldati” anche con assegni. Niente male, per un’amministrazione che da anni parla di “risanamento economico-finanziario”. Ma i lavoratori dell’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti fanno sapere: “se non ne avremo entro il 21, sciopereremo ancora”.Intanto, a poco a poco, la situazione in città lentamente sta tornando alla normalità.Ecco le prime reazioni a quanto accaduto:”niente di nuovo rispetto a quello che andiamo dicendo da mesi e da anni: ancora una volta si misura l’incapacità della giunta a garantire livelli minimi di decenza per la collettività”.Lo ha detto Salvatore La Rosa, segretario provinciale dei Comunisti italiani-Federazione della Sinistra.Per La Rosa, “un’amministrazione che non riesce a garantire lo smaltimento dei rifiuti e servizi di base non ha alcun motivo per restare”. E aggiunge: “Sono capaci soltanto di inondare i cittadini di balzelli e oneri, attraverso la Serit, che bisogna pagare in cambio di questo tipo di servizi”.Il segretario del Pdci-FdS ricorda come i cittadini siano costretti a pagare cifre altissime per la Tarsu (la tassa sullo smaltimento dei rifiuti) in una città come Catania agli ultimissimi posti nelle classifiche nazionali per la raccolta differenziata che supera di poco l’8% e ci aggiunge anche un’altra tassa odiosa: l’Imu sulla prima casa introdotta dal governo Monti e che la giunta Stancanelli ha deciso di imporre al coefficiente massimo “per fare cassa”. Quindi ha concluso: “La smettano di raccontarci la storia dei presunti avanzi di bilancio: questa è una barca che fa acqua da tutte le parti”.Intervento anche del vice presidente vicario del consiglio comunale Puccio La Rosa (Fli), che conun’ interrogazione urgente interviene sul delicato tema della raccolta deirifiuti solidi urbani. “I lavoratori delle ditte esterne al Comunedi Catania impegnati nella raccolta dei rifiuti solidi urbani scioperano dagiorni – spiega La Rosa – perché non ricevono con puntualità gli stipendiloro spettanti. Incontrandoli – prosegue Puccio La Rosa – ho scoperto chetali ritardi sono ormai una costante da parte dell’azienda da oltre un anno.Stando così le cose – precisa l’esponente politico – è necessario farechiarezza. Ecco perché con un atto ispettivo formale – aggiunge La Rosa – hochiesto al sindaco e all’assessore al ramo di fare chiarezza e di attuare leverifiche del caso.E’ un dato, infatti, che la raccolta differenziataancora è a percentuali minime in città, che la pulizia di Catania,soprattutto in periferia, è carente, che molte delle attività previste dalcapitolato d’appalto, come la pulizia delle fontane e dei portici, ladeaffissione dei manifesti abusivi, non vengono svolte. Così come bisognadare risposte chiare ai lavoratori sul dato che uno degli obblighi dellaimpresa appaltante il servizio era quello di anticipare ai lavoratori glistipendi loro dovuti. Più di un dubbio poi – aggiunge La Rosa – esiste sulrispetto del numero di mezzi da impiegare per mantenere la pulizia dellacittà. L’interrogazione presentata mira quindi – aggiunge La Rosa – acomprendere quale è la verità dei fatti, di chi siano le responsabilità e avalutare nell’eventualità la risoluzione del contratto d’appalto. Auspico –conclude La Rosa – risposte precise ed immediate sul piano amministrativo” .
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