“Botti” e “siluri” alla conferenza stampa dell’ 0rganizzazione di categoria, davanti ai dirigenti locali e regionali…
Di Iena Ambulante, Marco Benanti
Franz Cannizzo non è più assessore comunale alle Politiche del lavoro della giunta Stancanelli: fine dell’esperienza. Ma non solo: Confcommercio, di cui Cannizzo è rappresentante, sceglie il giorno della comunicazione ufficiale alla stampa, per tirare qualche “siluro” all’amministrazione di Raffaele Stancanelli, in tema soprattutto di lotta all’abusivismo commerciale. Catania, da questo punto di vista, è tornata ai tempi bui -secondo i dirigenti di Confcommercio. Non solo, questo, il presidente Riccardo Galimberti annuncia anche azioni eclatanti in tema di Camera di Commercio di Catania, prossimamente commissariata, nell’ambito dello scontro per l’aeroporto di Fontanarossa.
Comunque, Franz Cannizzo rimette la delega alle Politiche del lavoro, dopo averla avuta due mesi fa, dopo il “defenestramento” dalle Attività produttive (assessorato guidato dal 17 maggio 2010 al 12 marzo 2012), delega, vuole il caso, strappatagli dal sindaco Stancanelli, casualmente in coincidenza con l’azione su alcuni “abusivi di rango”.
Cannizzo, stamane, nella sede dell’organizzazione di categoria (nella foto), alla presenza del presidente regionale di Confcommercio Pietro Agen, di quello provinciale Riccardo Galimberti e di quello cittadino Giovanni Saguto, ha spiegato cosa l’ha portato a rimettere l’incarico. “A fronte di un’attività svolta all’interno dell’assessorato alle Attività produttive –ha detto Cannizzo- che non ha avuto eguali nella storia cittadina nel contrasto all’abusivismo commerciale, al recupero di somme non pagate in termini di occupazione di suolo pubblico, allo smontaggio di oltre 300 verande abusive che danneggiavano il decoro urbano, al recupero di buona parte dell’ex mercato all’ingrosso di San Giuseppe La Rena dal quale abbiamo tolto 200mila chili di spazzatura per renderlo fruibile e adatto ad ospitare eventi, ai regolamenti sui taxi, servizi con conducente, botteghe storiche, mercato delle pulci e tanto altro che giacciono nella segreteria di Giunta in attesa delle relative approvazioni, non vedo nessuna continuità in questa direzione, come dimostra il numero dei commercianti abusivi nelle strade cittadine fortemente cresciuto e le centinaia di attività commerciali regolari che hanno abbassato le saracinesche.”
“ Oltre 800 tavoli di concertazione con i tecnici del’assessorato – ha continuato Franz Cannizzo – per discutere e trovare soluzioni ai problemi , non ultimo quello di portare avanti il processo di regolarizzazione degli abusivi e lavorare con azioni forti verso una direzione ben precisa. Si è deciso improvvisamente di cambiarmi di ruolo, ma nella veste di assessore alle politiche del lavoro non sono stato messo nelle condizioni di operare come è nel mio stile e siccome non ho nessuna intenzione di scaldare poltrone o percepire stipendi, lascio, e torno ad occuparmi di formazione e di consulenza aziendale”. Solo da qualche settimana gli era stata data una sede di lavoro per l’assessorato. Niente male.Questa in breve la storia, spiegata alla stampa con sobrietà e compostezza, come ha sottolineato il presidente Galimberti.
“Nessun attacco frontale -ha detto Galimberti- per fare boatos da parte di Cannizzo, come ha scritto qualche giornalista, ma non posso far notare come la politica tende a occupare gli spazi che sarebbe meglio lasciare alle categorie produttive, che rappresentano il vero motore dell’economia. L’amministrazione comunale deve uscire dalla dimensione routinaria e dare una risposta di visione diversa e più alta della città, ci dispiace dover pensare che il Sindaco non riconosca la giusta importanza e la centralità del commercio cittadino non avendo designato un assessore ad hoc ma avendo solo accorpato la delega ad altre”.
E si è lasciato andare ad una provocazione il presidente provinciale di Confcommercio, a proposito della presunta politicizzazione dell’ente camerale, che sarà commissariato il prossimo 11 luglio, per scadenza dei termini di proroga delle legge, non avendo voluto, la Regione, in ben 10 mesi, completare l’iter. “Propongo un’occupazione della Camera di Commercio di Catania – ha annunciato a sorpresa Galimberti – da parte delle imprese del territorio che costituiscono il vero motore dell’economia. La lottizzazione dell’ente camerale non porterebbe benefici, ma mancanza di programmazione che impedirebbe la crescita”.
Anche Giovanni Saguto ha evidenziato il tema dell’abusivismo commerciale in città, la distanza su questo argomento che è aumentata sempre più con l’amministrazione comunale, facendo anche sul tema esempi eclantanti: “vendere il pesce per strada, tagliare il tonno sulla sede stradale…” ha detto Saguto, facendo riferimento a quanto accade, anche a pochi metri dalla sede dell’organizzazione. Ha ironizzato Pietro Agen sulle date: ogni dieci anni un assessore comunale al Commercio di matrice Confcommercio di dimette, a lui toccò nel 2002. Agen se ne andò dalla giunta Scapagnini, sollevando varie questioni, in particolare legate agli appalti.
“Il dottore Cannizzo –ha raccontato Agen- diventa assessore su esplicita richiesta del Comune di Catania che chiede, a mezzanotte di un giorno se non sbaglio, la disponibilità di Confcommercio ad assumere il ruolo di assessore per cambiare questa città e riprendere un discorso interrotto qualche anno prima.” Quindi, no all’ abusivismo commerciale, semmai regolarizzazione di chi ha volontà, grandi progetti per la città, ma “probabilmente –ha aggiunto Agen- elettoralmente rendono più altre cose, poi ci si chiede perché sta vincendo l’antipolitica, credo per questo. Il dottore Cannizzo sa che sono due mesi e mezzo che discutiamo, non tanto se lasciare o non lasciare ma qual’era il momento per lasciare.
Abbiamo concesso –io vorrei dire- una proroga alle nostre decisioni per vedere se accadeva qualcosa, ci siamo resi conti che non succedeva assolutamente niente e che di contro la lotta all’abusivismo si è assolutamente fermata, questo lo vedete, giornalmente per le strade. Anzi vi do la notizia di una nuova conferenza stampa, in cui presenteremo qualcosa di molto bello in materia di abusivismo, questo nell’arco dei prossimi dieci giorni, proprio per fare vedere cos’è Catania oggi, una città impresentabile da tutti i punti di vista, che quindi sta vanificando anche le prospettive di rilancio turistico che erano la nostra grande scommessa”. Conclusione: “l’attività politica – ha detto Agen – non deve diventare un mestiere. Noi non siamo attaccati alle poltrone e facciamo politica per far crescere la città e per il bene dei cittadini. E lo dimostriamo dimettendoci”.
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