di Charles Dickens
Nel partito di Giorgia Meloni è guerra aperta per la leadership? La partita si gioca sulla candidatura a sindaco di Catania. Sono almeno tre le correnti: una fa capo a Salvo Pogliese, l’altra al duo Manlio Messina e Gaetano Galvagno e infine c’è il gruppo che fa riferimento a Nello Musumeci. Gli storici del partito sono Messina e Galvagno, Pogliese è quello della seconda ora, mentre Musumeci è quello arrivato in zona cesarini. In pubblico le tre correnti evitano gli scontri, ma sotto sotto ognuno tira acqua al proprio mulino e fa di tutto per demolire gli altri. Se fossero andati d’accordo, infatti, ci sarebbe già stato il nome del candidato sindaco. Invece: è stato necessario commissionare un sondaggio che deciderà le sorti dei papabili. Ai tre nomi già noti, Ruggero Razza, Sergio Parisi e Pippo Arcidiacono, sarebbero stati aggiunti Enrico Trantino, Raffaele Stancanelli e, pare, anche Manlio Messina.
Parisi è considerato la continuità di Pogliese. Razza è giudicato divisivo. Arcidiacono uno di esperienza, ma non collocabile. Trantino, Stancanelli e Messina sarebbero solo dei nomi per allargare la rosa di candidati. Tra questi l’unico che si è portato avanti e ragiona da candidato sindaco è Arcidiacono che nell’attesa della decisione del partito ha avviato la sua campagna elettorale e il suo nome nelle ultime ore ha ripreso quota. Il partito, sondaggi a parte, dovrà puntare su un nome che metta d’accordo tutti, anche gli alleati. E bisogna tenere conto delle divisioni interne. Chi la spunterà? E soprattutto: il centrodestra si presenterà unito? La candidatura di Valeria Sudano, in quota Lega, è un nome offerto agli alleati o una prova di forza? Di certo la massiccia presenza di manifesti elettorali farebbe pensare all’avvio in grande stile della corsa alla poltrona di sindaco. Ma potrebbe anche trattarsi di una strategia, voluta da Matteo Salvini, per trattare con gli alleati. Questione di ore. O al massimo di giorni. A breve sarà tutto più chiaro. E nei prossimi giorni può accadere di tutto, anche migrazioni di esponenti politici da un partito all’altro. Adesioni che potrebbero determinare nuovi equilibri politici e inattese sorprese. Per la resa dei conti, dentro e fuori Fratelli d’Italia, bisognerà attendere il 28 e il 29 maggio.
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