Un anno e mezzo di meno rispetto alla condanna di primo grado all’uomo che il 1 luglio del 2010 sparò nella centrale piazza Dante. Colpendolo anche la giovane studentessa (nella foto). Per l’appello, l’indignazione catanese… svanisce.di iena giudiziaria Marco Benanti
I giudici della prima sezione della Corte d’Appello di Catania (Presidente Ignazio Santangelo, a latere Mignemi e Muscarella) hanno condannato a 16 anni e sei mesi di reclusione Andrea Rizzotti, l’uomo che il primo luglio del 2010, nella centrale piazza Dante, a Catania, sparò contro il pregiudicato Maurizio Gravino, colpendo accidentalmente la studentessa Laura Salafia, da allora rimasta quasi totalmente paralizzata. Un caso che suscitò un’ondata di indignazione -vera o presunta- in città, con i soliti rituali: al processo d’appello non c’era quasi nessuno, a parte i familiari di Laura.
La Pubblica Accusa, con il sostituto procuratore generale Giulio Toscano, aveva chiesto la conferma della pena di primo grado, quando Rizzotti era stato condannato, col rito abbreviato, dal Gup Luigi Barone a 18 anni. La Difesa dell’imputato, con l’avv. Giorgio Antoci, aveva, fra l’altro, sollevato, come già in primo grado, l’esimente della provocazione. Respinta.
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