Bighellonando per strada -mentre tante “persone serie” lavorano per noi- abbiamo scoperto che la “saggezza” non ha confini. Soprattutto in una città di zombie…di iena bighellona
Insomma, di fronte ad un vero e proprio “pasticcio” (per usare un eufemismo) gestito non male, malissimo soprattutto per l’impatto sociale ed economico su decine di migliaia di famiglie (in altre realtà ci sarebbe stata una mezza rivolta), che fanno al Palazzo? Invitano a cambiare strada. Proprio quello che fanno tanti catanesi da settimane. “Intasando” di traffico altre zone cittadine.
Insomma, c’è una sorta di “corresponsione intellettuale” fra il Palazzo e il suo “popolo”. Del resto, chi lo ha eletto questo “nuovo” Palazzo?
Per fortuna qualche voce di dissenso autentico ancora esiste: ecco l’ultima presa di posizione dell’ associazione “Per Catania”…Tondo Gioeni, ancora confusione sulla questione. L’assessore Bosco dovrebbe fare chiarezza
“Ancora confusione sulla questione Tondo Gioeni, ancora nessuna risposta a precise domande fornite dall’assessore competente Luigi Bosco sui tanti disagi creati ai catanesi e soprattutto sui progetti immediati per far si che si torni nel più breve tempo possibile alla normalità” Questa la posizione dell’Associazione Per Catania (presidente Loredana Mazza e leader politico Maurizio Caserta). E la nota continua:” Più volte questa associazione ha chiesto a sindaco e Giunta di rispondere ai nostri interrogativi che sono poi quelli dell’intera cittadinanza e di rispondere alle tante proteste di chi ogni mattina è bloccato per andare a scuola o a lavoro da un traffico che non per niente nei limiti della normalità come lor signori continuano a ripetere. E ora veniamo a sapere, dichiarazioni dell’assessore, che si è operato in base a pareri ben precisi. Pareri di chi? Forse dell’Ordine degli ingegneri del cui consiglio l’assessore ai lavori pubblici, con poca eleganza, fa parte e di cui è già stato Presidente. E soprattutto perché se l’amministrazione, come dicono a turno i suoi rappresentanti, ha la coscienza a posto ed è convinta di aver operato per il bene della città, non vengono resi pubblici questi pareri che invece non si sa nemmeno da chi sono stati forniti. Dove sono i documenti obbligatori per qualsiasi opera di edilizia? Ribadiamo ancora una volta: la città ha il diritto di sapere e l’amministrazione ha l’obbligo della trasparenza.
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