Catania, i carabinieri eseguono dieci arresti e il “branco” finisce in galera. Conferenza stampa del procuratore Salvi e del comandante provinciale dell’Arma, La Gala

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I carabinieri del Comando provinciale di Catania, fermano l’azione di un gruppo violento di rapinatori seriali

Di Iena In DivisaViolenza selvaggia, contro tutto per fare denaro e mettersi “in mostra” nel “mondo del crimine”: questo il contesto in cui è maturata un’operazione contro una gang che sarebbe stata dedita a commettere reati contro il patrimonio, particolarmente violenti, che hanno colpito Catania e il suo hinterland tra il dicembre 2011 e l’aprile di quest’anno. Azioni criminali realizzate anche utilizzando mezzi pesanti per sfondare le vetrine dei negozi. Non solo ma anche ricorrendo a minacce pesanti e aggressioni fisiche contro le vittime, come hanno spiegato gli investigatori stamane, in conferenza stampa, con il procuratore della Repubblica Giovanni Salvi (nella foto) e il comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe La Gala.

I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito dieci arresti (due, le donne, ai “domiciliari”) per l’ipotesi di reato , a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti, aggravata dall’uso delle armi: a finire in manette i componenti di una banda specializzata –secondo l’Accusa- in assalti in bar, distributori di benzina, di una gioielleria e anche ai danni di inermi passanti, in totale sei rapine. Tra gli arrestati ci sono anche quattro minorenni e due donne. L’operazione si è concentrata nel popolare quartiere di Librino, dove erano residenti i destinatari delle misure cautelari: un quartiere dove vivono e lavorano anche e soprattutto tante persone oneste.

Le indagini dei carabinieri hanno fatto luce su sei rapine e un furto con ‘spaccata’, cioe’ con l’impiego di un’automobile usata come “ariete” per frantumate i vetri delle porte blindate. I militari che hanno lavorato alle indagini, sono gli stessi che in passato hanno sgominato la banda di rapinatori in villa. A finire in manette Antonino Grancagnolo di 22 anni, Gaetano Marino di 21, Santo Pulvirenti 31 anni, Giovanni Sciacca 31enne, Vito Cunsolo di 20 anni, Agata Giuffrida di 37, G.S di 17, L.R.C 15enne, M.A 16enne e una 15enne I.S.D.

L’operazione ha visto impegnati un centinaio di militari del Comando Provinciale Carabinieri di Catania. Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania hanno preso avvio a seguito dell’omicidio di Rosario Sciuto avvenuto il 25 novembre 2011 a Librino e si concentravano sin da subito sui fratelli Marino, nei confronti dei quali erano stati raccolti numerosi elementi indiziari in ordine all’episodio di sangue. In particolare, è emerso che Gaetano Marino , insieme al fratello minore A. 16enne, sarebbe stato a capo di un gruppo di giovani, tutti di Librino, particolarmente violenti. Il gruppo poteva contare anche sulla disponibilità di armi, sull’appoggio di Fabrizio Nizza, ritenuto elemento di spicco del clan Ercolano Santapaola del gruppo di Librino, che avrebbe “guidato” il traffico di droga nel quartiere di Librino dopo la “caduta” degli Arena.

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Redazione Iene Siciliane

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