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Catania. Il 23 al Cortile Platamone, la Compagnia Sipario Blu presenta “Il Medico dei Pazzi”
Pubblicato il 19 Giugno 2016
di iena sociale
Sono un gruppo di genitori che hanno scoperto la passione per il teatro ed è così che hanno dato vita alla “Compagnia Sipario Blu” che da due anni calca le scene del teatro di via Macallé proponendo commedie brillanti con un ottimo successo. Due i collanti fondamentali che li hanno aggregati: il primo è la voglia di stare insieme ai loro figli e contribuire all’arricchimento dei servizi offerti dall’Istituto Sant’Orsola. Il secondo è un uomo, Piero La Russa, che del gruppo non è solo il regista ma il vero trascinatore. La Compagnia non è composta solo da genitori: per entrare a farne parte non ci sono audizioni o provini, ma solo la voglia di partecipare. Poi è il regista che sceglie la parte o il compito. Piero La Russa ascolta una voce e immagina già il personaggio, e il suo fiuto non sbaglia. Se poi la voglia di partecipare non è dettata dalla spinta di sentire gli applausi dal palco, un incarico da svolgere dietro le quinte non si nega a nessuno. Si scelgono così costumisti, falegnami, addetti alle luci, suggeritori, addetti al marketing, problem solving per la burocrazia. Insomma un compito per ciascuno e ciascuno per un compito per un risultato da applauso che non prevede – né ha previsto in passato – fondi dall’alto. La loro attività, infatti, è autofinanziata e autoprodotta e si schiera a supporto della Fondazione Sant’Orsola.
“In questi anni la Fondazione – ha dichiarato il presidente Michele Scacciante – ha promosso numerose iniziative rivolte alla città, ponendo sempre al centro il dialogo culturale ed educativo. La ricchezza delle esperienze e delle proposte ha raccolto consensi sempre crescenti. Anche l’Istituto scolastico Sant’Orsola, di cui la Fondazione è ente gestore, che aggrega ed educa centinaia di giovani, è uno spazio di confronto e dialogo. Lo spettacolo proposto all’interno dell’Estate Catanese, al Cortile Platamone il prossimo 23 giugno, è nato proprio da alcuni genitori di studenti della scuola”.
Il lavoro che la Compagnia Sipario Blu ha messo in scena quest’anno è lo spettacolo “Il Medico dei pazzi” che è stato inserito all’interno del cartellone “Estate in Città”, organizzato dalla Città di Catania. Lo spettacolo andrà in scena al Cortile Platamone di via Landolina 21, giovedì 23 giugno 2016 alle ore 21.
E tutto è pronto per aprire il sipario e regalare sorrisi e spensieratezza a quanti sceglieranno di venire a vedere lo spettacolo perché ogni presenza aggiungerà un tassello in più al prossimo obiettivo che la Compagnia Sipario Blu si è prefissa: allestire un’aula multimediale e interattiva che verrà dedicata e utilizzata dagli alunni della scuola primaria e media inferiore dell’Istituto Sant’Orsola. Non è la prima volta che i genitori, coadiuvati dall’Associazione di genitori Semedimela, si prefissano un obiettivo da raggiungere con i ricavi ottenuti dall’attività teatrale. Nel 2014 sono stati acquistati dei giochi per esterni, mentre nel 2015 è stata allestita la biblioteca “BiblioTu”. Destinata a piccoli e piccolissimi, la biblioteca realizzata con criteri innovativi, contiene testi in italiano, in inglese e francese ed ospita numerose iniziative di lettura creativa e laboratori.
“Questa ricchezza è resa possibile – ha commentato la vicepresidente della Fondazione, Angela Pontorno – da una corresponsabilità, da un implicarsi di diversi soggetti intorno alla vita della scuola. “Il Medico dei pazzi”, che andrà in scena il 23 giugno, nasce dalla rete di rapporti e di condivisione della proposta educativa. Sono genitori, amici, e amici degli amici che decidono di dedicare il proprio tempo e le proprie energie per promuovere iniziative di autofinanziamento, che consentono di realizzare progetti altrimenti pressoché impossibili da realizzare. Tutto questo non resta chiuso all’interno della nostra comunità, ma sfida e aggrega tanti, in modo contagioso”.
IL MEDICO DEI PAZZI – NOTE DI REGIA
“Il Medico dei pazzi” è una commedia comica napoletana scritta nel 1908 da Eduardo Scarpetta, resa famosa – e ripetutamente proposta alle nuove generazioni – grazie al film realizzato nel 1954 da Mario Mattoli insieme a uno straordinario Totò. A tutt’oggi rappresenta la testimonianza di una divertita e intelligente deformazione di casi reali o probabili.
La storia narra le vicende di Mario che a causa della sua dipendenza per il vizio del gioco, si indebita con chiunque avendo chi lo finanzia. I soldi sono dello Zio Felice convinto, tra l’altro, che quei soldi servano al nipote per realizzare la casa di cura psichiatrica che permetterà al nipote di realizzarsi. Tutto fila liscio fin quando lo zio decide di andare a trovare il nipote per vedere la clinica completata… ed è da qui che iniziano gli equivoci e le risate.
«I tre atti che compongono lo spettacolo sono un gioco di ironia e sottintesi – scrive Piero La Russa – un lavoro corale realizzato da tutta la Compagnia Sipario Blu, in cui ogni personaggio è determinante e ogni attore crea la psicologia del ruolo che riveste in una follia collettiva che spiazzerà lo Zio Felice e gli spettatori. E alla fine, la “pazzia” dei personaggi si fonderà con quella degli interpreti.
«L’evolversi della storia obbligherà tutti a guardare le situazioni, e la vita, da posizioni diverse. Solo così si conquista la consapevolezza che un equilibrio perfetto e il frutto di una sapiente mediazione tra pazzia e normalità. E se la risata ne è l’amalgama, l’ironia consente di prendere in giro noi stessi anche come portatori “sani” di stranezze quotidiane.
«Il Medico dei pazzi è insomma un elogio alla follia quale valido antidoto alla vita di tutti i giorni, spesso suggestionata dall’annoso dubbio amletico “Ma il pazzo, chi è?”».
Lo spettacolo va in scena giovedì 23 giugno alle ore 21, il costo dei biglietti è € 8, ridotto € 4 per under 18 e over 65. Per info e prenotazioni 346.2281086
L’AULA MULTIMEDIALE – IL PROGETTO
Gli studenti (ma anche gli insegnanti) hanno bisogno di spazi flessibili che siano più rispondenti a una didattica che non prevede più esclusivamente lezioni di tipo frontale, cioè insegnante in cattedra e alunni nei banchi per cinque ore al giorno.
L’Istituto Sant’Orsola da alcuni anni ha iniziato a ripensare gli spazi di lavoro: il colore negli ambienti, aule per i laboratori di pittura, musica, scienze, la piattaforma di e-learning per integrare il lavoro in classe e quello a casa.
Adesso vuole fare un passo in avanti: arredare un’aula con allestimenti ri-configurabili capaci di rispondere a nuove necessità funzionali e di comunicazione. Gli arredi cambiano in base a ciò che si deve fare: a piccoli gruppi, con l’intero gruppo classe, con i supporti informatici o senza, con spazi di dialogo e/o ascolto in cui l’attività collaborativa possa essere attuata.
La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto educativo condiviso. (…) L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. (…) L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica, ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi alla conoscenza per le scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie, la produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche, la motricità”. (da Indicazioni per il curriculo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione).
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