Catania, il “circolo degli amici” perde un contratto: il comune disdice Guardia della Carvana. E ora il tribunale sarà ritraslocato? Palazzo degli Elefanti “romperà” anche l’accordo per i posti auto riservati?

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Ultimissime dallo scandalo del tribunale lavoro….di iena senza toga marco benanti

L’annuncio -definitivo- è arrivato stamane da “La Sicilia”: il comune di Catania ha disdetto il contratto con l’impresa proprietaria dell’immobile di via Guardia della Carvana, dove dal 16 settembre scorso è stato trasferito -da via Verona- il tribunale lavoro (non ancora la Corte d’Appello). Lo rende noto l’assessore comunale al patrimonio e bilancio Giuseppe Girlando. Dopo gli annunci nel senso della rescissione -in campagna elettorale e ad agosto- di Enzo Bianco, ora arriva finalmente una dichiarazione che dovrebbe mettere fine ad ogni discussione. Il tribunale lavoro dovrebbe finire al primo piano della ex pretura in via Crispi, mentre alla scuola “Meucci” dovrebbero andare altri uffici di sezioni civili. Che Enzo Bianco abbia mantenuto la parola, adesso lo scriviamo: vedremo gli sviluppi, ma quel che è stato detto è stato -magari con qualche ritardo- confermato.

Intanto, in attesa del nuovo trasloco, le udienze in via Guardia della Carvana sono cominciate il 17 settembre: noi c’eravamo, c’eravamo anche il 16. Da soli. Non abbiamo visto alcun “rivoluzionario” nè “moralmente indignato” venire a vedere che la “giustizia del lavoro” a Catania è finita sotto il livello della strada, in una sorta di deposito. Del resto, politicamente i lavoratori in Italia sono finiti anche peggio che sotto il livello della strada. C’è una “coerenza” anche spaziale.

Nessuna protesta, quindi,. Anzi, il presidente della sezione lavoro Fausto Castaldo ha espresso giudizi positivi sulla nuova allocazione dell’ufficio.

Noi, invece, assieme a pochissimi, come l’avv. Ignazio Maccarrone,http://www.ienesiciliane.it/cronaca/12094-affari-di-giustizia-e-circolo-degli-amici-di-catania-lo-scandalo-del-tribunale-lavoro-lultima-missiva-dellavv-ignazio-maccarrone-voce-nel-deserto-in-mezzo-ad-una-marea-di-indifferenti.html

abbiamo parlato -da anni- di scandalo realizzato da quell’insieme di forze giudiziarie e imprenditoriali che a Catania stradominano (e magari parlano di legalità): per l’entità della locazione (800 mila euro l’anno per una ditta dell’orbita dell’imprenditore Domenico Toscano, in espansione da tempo), le condizioni generali della sede (un condominio di civile abitazione), l’assenza di spazi sufficienti, come nel caso dei parcheggi. Sono solo alcuni di numerosi aspetti che sono finiti anche in denunce alla Procura della Repubblica. Ma l’ “operazione manicomio” -come l’abbiamo ribattezzata- è andata avanti lo stesso: e il 17 settembre sono cominciate le udienze. Sotto il livello della strada.

Ora l’annuncio del comune: logica vuole che si dovrà fare -presto- il trasloco, o meglio il nuovo trasloco. Da via Verona a Via Guardia della Carvana sono state portate -durante l’estate scorsa- montagne di carte: ora le stesse carte finiranno alla ex pretura di via Crispi? E in quanto tempo?Da “La Sicilia” di oggi 23 settembre 2013, pag 39:

“Per quanto riguarda il trasloco effettuato la domanda deve essere posta ai magistrati e non al Comune -spiega il componente della Giunta Bianco- io posso solo confermare che abbiamo già mandato la lettera di disdetta del contratto di locazione di via Carvana ai legittimi proprietari dell’immobile e andremo fino in fondo perchè il Comune non può permettersi di pagare un simile affitto visto e considerato, tra l’altro, che il ministero dell’Interno non rimborsa più gli affitti”. Girlando ha aggiunto che il contenzioso col ministero rischia di costare al Comune qualcosa come sette milioni…”

Una bella notizia, insomma: il ministero non rimborsa. Paga il comune. Tombola!

Peccato ancora che -come abbiamo scoperto noi- a novembre 2011 (amministrazione Stancanelli) il comune ha concluso un contratto di locazione con il proprietario di un parcheggio privato, in via Narciso, a poche centinaia di metri da via Guardia della Carvana, per 27 posti auto riservati al personale del tribunale e della corte d’appello lavoro, al costo di 18 mila euro l’anno. Il comune farà disdetta anche di questa intesa? Insomma, per il tribunale lavoro la collettività sta uscendo oltre 900 mila euro l’anno. Niente male. A proposito: qualche “rivoluzionario” -quelli contro gli “sprechi dei politici”- ha qualcosa da dire?

“Catanese sperto” che ti fai i cazzi tuoi -magari “drogandoti” di minchiate dal pallone ai processidiberlusconi- dalla mattina alla sera: anche stavolta -legalmente- ti stanno “scippannu” i soddi da sacchetta. Arusbigghiati!

 

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Redazione Iene Siciliane

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