Come era stato già previsto, la “soluzione” dei catanesi al “colpo di genio” della nuova amministrazione comunale è…quella di cambiare strada.
“Affogando” di traffico, altrove. Niente male dal “popolo degli sperti”…
di iena di strada marco benanti
Mentre il Palazzo continua a recitare il suo ruolo, raccontando una realtà inesistente, a Catania i problemi per migliaia e migliaia di persone alle prese con le incombenze quotidiane (andare a lavorare, portare i figli a scuola) sono quanto mai assillanti. Ma la specificità di Catania viene fuori sempre. Anche stavolta. Insomma, un assetto viario è “saltato”, la città è “spaccata in due” e che fanno in tanti? Vanno sotto il Municipio a chiedere conto e ragione? Pressano l’opposizione a chiedere immediate spiegazioni all’amministrazione? Organizzano manifestazioni e petizioni per ottenere rapidi miglioramenti alla propria condizione? Magari chiedono che l’amministrazione risponda politicamente del proprio operato? No, in molti cambiano strada. La cosa più pragmatica. Ma anche la più impolitica. Risultato: zone cittadine intasate. I flussi di traffico si spostano (basta girare per viale Mario Rapisardi, in alcune zone di Cibali e in altre aree).
Il catanese conferma di sentirsi estraneo a chi lo governa: faccia quello che vuole, lo faccio pure io e alla fine vediamo chi è “più furbo”. Nel frattempo, io mi faccio i cazzi miei e magari parlo di questioni che non investono la mia vita di ogni giorno: pallone, processidiberlusconi, disastri navali, etc etc. Anche questo già visto. Un “parlare d’altro”, un comodo aggirare i problemi reali, per non dover affrontare -è sempre davvero scomodo per chi deve conservare posizioni o ambisce ad altro- la realtà quotidiana, quella vera, fatta di verità che “puzzano” come tutte le verità.
Esempio? Stamane (vedi foto), ma accade da giorni, chi proveniva sulla circonvallazione da Nesima, si “buttava” verso il viale Fleming: risultato? Fila interminabile. L’abbiamo percorsa pure noi: arrivava oltre la caserma Sommaruga! Chilometri. In mezzo ad auto, ambulanze, motorini, clacson, imprecazioni.
Insomma, si cambia percorso, con esiti ugualmente disastrosi.Nel frattempo, il Palazzo e la sua corte tranquillizza a modo suo: del resto, in una città ridotta in queste condizioni perchè non dovrebbe farlo?
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