Catania, il flop del Tondo Gioeni, Zammataro (La Destra): “isolata una fetta di città. Chi pagherà i danni?”. E il Movimento elettori consumatori mette “sotto accusa” il Ponte stesso!


Pubblicato il 16 Settembre 2013

Ecco alcune reazioni a quanto sta accadendo da settimane: “grazie” all’abbattimento del cavalcavia, vero “colpo di genio”…(vedi foto di stamane)a cura di iena di strada

“Le interminabili code e le scene di ordinaria follia alle quali sono stati costretti ad assistere i tanti sfortunati cittadini che oggi si sono trovati a dover transitare per il tondo Gioieni sono il frutto della più totale mancanza di programmazione da parte dell’amministrazione comunale”.

Lo ha affermato Manfredi Zammataro, dirigente nazionale del movimento de ‘La Destra-Alleanza siciliana” secondo il quale “E’ stato assurdo pensare di poter abbattere uno snodo cosi importante per la viabilità cittadina come il ponte Gioieni senza aver ancora un idea chiara su come poterlo sostituire in tempi rapidi e senza aver predisposto un serio piano viario. Inoltre, -prosegue Zammataro- l’abbattimento del ponte ha eliminato un servizio utile e funzionale come il Brt e ha inoltre tagliato in due Catania, isolando una vera e propria fetta di città che sta subendo serie ripercussioni oltre che sul piano della viabilità anche sul tessuto economico e commerciale.

Abbiamo ricevuto –prosegue il dirigente del movimento di Nello Musumeci- centinaia di segnalazioni da parte di commercianti che lamentano un vero e proprio calo vertiginoso di vendite dovuto al fatto che ormai raggiungere quelle zone per molti catanesi è diventato un vero e proprio incubo. Per quanto ci riguarda –conclude Zammataro- noi staremo al fianco dei tanti cittadini vittime di tale assurda scelta, raccogliendo le loro segnalazioni e le loro denunce al fine di realizzare un vero e proprio dossier sui danni che questa scelta sta provocando alla Città. Nel frattempo però ci chiediamo chi pagherà per questi danni?”

E ancora un’altra reazione.MEC: Apertura ancora parziale delle scuole, pioggia e fila fino a bloccare l’uscita dall’autostrada e i paesi della cintura catanese. L’indiziato è il Ponte Gioeni.“Vogliamo conoscere il piano viario nei dettagli”

Sfortuna ha voluto che piovesse proprio la mattina presto, ma l’apertura delle prime classi nelle scuole ha coinciso con un ingorgo, partito sin dalle 7,30. Alle 8,00 la fila già raggiungeva l’uscita dell’autostrada e non solo le rampe di accesso, ma anche i Paesi etnei fino a bloccare la viabilità di San Giovanni La Punta, Gravina, Sant’Agata Li Battiati, tra gli altri, oltre agli accessi alla città da Misterbianco, dall’asse dei servizi, da Aci Trezza. Il Times del secolo scorso avrebbe titolato: “La Sicilia è isolata da Catania.”

“Forse lo spiegamento di forze per dimostrare che tutto va bene, madama la marchesa, non è stato fortunato, ma è proprio in una situazione di piccola emergenza che possiamo prefigurare cosa accadrebbe in un’emergenza vera. E’ necessario ripristinare il prima possibile la scorrevolezza della circonvallazione di Catania o presto, a nostro avviso, non solo noi, ma anche i comuni limitrofi si troveranno costretti a presentare il conto al capoluogo, visto che le scelte di quell’amministrazione si riverberano sull’intera cintura catanese. Né possiamo ritenere valida l’accusa dell’assenza del Ponte. Sappiamo che aveva impegni altrove.” A dichiararlo è Claudio Melchiorre con il suo MEC, il Movimento degli elettori e consumatori.

Secondo i consumatori, non ci voleva un mago per immaginare cosa sarebbe accaduto, considerata la già scarsa viabilità catanese, abbattendo uno svincolo importante, senza preparare viabilità alternativa sufficiente. “Mentre la realtà dispiega i suoi ovvi effetti, è bene ricordare ai nostri amministratori che a fronte di una nostra nota, a nome del comitato spontaneo Code Gioeni, non ci è arrivata alcuna risposta. Va da sé che decorrendo un’altra settimana, metteremo in mora l’amministrazione con i suoi organi superiori, se necessario anche richiedendo la nomina di un commissario per ottenere le risposte ai nostri quesiti.”

Melchiorre non ci sta però a passare per un intransigente: “Non abbiamo alcuna intenzione di entrare in polemiche irriducibili. In nessun caso in diciotto anni in questo ruolo abbiamo perso la speranza di poter coltivare sereni e proficui rapporti con gli amministratori. Il nostro movimento si prefigge di rappresentare seriamente e con la necessaria disponibilità elettori e consumatori, pertanto se dovessero esserci occasioni di incontro e di chiarimento, saremo felici di collaborare con l’Amministrazione per quel che ci compete, vale a dire la rappresentanza dei cittadini e consumatori, nella loro qualità di contribuenti, cioè finanziatori dei servizi a loro diretti.”

 


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