Catania, in città regna l’anarchia

Iena indignata

Gentile signor sindaco, oggi, casualmente, mi sono trovato a transitare nei pressi di piazza Vicerè. C’era stato il mercatino settimanale e quello che ho visto è incredibile. Ogni genere di rifiuto era stato abbandonato sulla sede stradale o nelle aiuole spartitraffico. Soffiava un leggero venticello e alcune buste di plastica venivano trasportate in ogni angolo. Ma è normale tutto ciò?

Lei chiede collaborazione, ma le assicuro che non avrei potuto fare nulla. Segnalo il problema, comune a tutti gli altri mercatini, e le suggerisco anche una possibile soluzione. Ogni operatore dovrebbe lasciare il posto assegnato pulito e porre i rifiuti all’interno di apposite buste, differenziati per tipologia. Francamente trovo barbaro questo modo di fare. E’ così complicato far rispettare le regole, prevendendo tra le sanzioni anche il ritiro della licenza?

Qualche sera fa, invece, sono sceso in città. Transitando da via Giuffrida ho subito l’assalto dei lavavetri. Esasperante! Il giorno dopo ho preferito cambiare strada. Ho evitato l’assalto, ma ad Ognina sono rimasto imbottigliato. Il motivo? Le tante auto in divieto di sosta e a spina di pesce in piazza Mancini Battaglia, dove peraltro è stato concesso il suolo pubblico ad alcuni operatori commerciali per posizionare tavoli e sedie. Vuole cambiare Catania? Faccia rispettare le regole e cominci a compiere scelte impopolari, ma che rendano la città più vivibile. I vigili urbani non bastano? Chieda il supporto delle forze dell’ordine e se necessario anche dell’esercito. L’assoluta anarchia che ha regnato negli anni a Catania, anche quando lei era assessore, impone delle scelte forti e immediate per far capire che la musica è cambiata.

Auguri di buon lavoro!