di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Catania, “incarichi e repliche”: il vicecapogruppo di “Bianco per Catania” Mario Crocitti “boccia” in matematica Zammataro!
Pubblicato il 22 Agosto 2013
Ecco la dichiarazione a commento della nota diffusa ieri dal dirigente de “La Destra”…
“Manfredi Zammataro, bocciato dagli elettori dopo cinque evidentemente inutili anni nel Consiglio comunale, da “dirigente nazionale” della Destra, oltre a lanciarsi in ardite interpretazioni della lingua italiana (cosa sarebbe “l’aridità del pane quotidiano”?), pasticcia con i numeri gonfiando fino a 400.000 euro lordi – in realtà si tratta di qualche decina di migliaia di euro in meno – le somme previste dalla Giunta Bianco, in linea con quanto prevede la legge, per tre dirigenti esterni. Dirigenti che peraltro, se fossero a tempo indeterminato, costerebbero ben di più, ma come fare a spiegarlo a chi ha tanta poca pratica con i numeri da aver creduto ciecamente al risanamento di Stancanelli?Bisognerebbe inoltre ricordare a Manfredi Zammataro che l’ex sindaco, con il suo avallo, spendeva ogni anno ben oltre un milione di euro per pagare non tre ma quattro dirigenti esterni a cui si aggiungevano sette consulenti a vario titolo.Dovrebbe arrossire, poi, Zammataro, quando parla dell’impossibilità di arrivare a fine mese dei Catanesi: per colpa dell’amministrazione da lui appoggiata ben 130 milioni di euro non sono stati versati alle aziende catanesi creditrici del Comune. Eppure sarebbe bastato attivare un Fondo che avrebbe consentito anche di pagare un tasso inferiore di 1,2 punti (3,3% contro il 4,5 delle anticipazioni di cassa) rispetto a quello attuale.Si sciacqui la bocca, infine, Zammataro, quando parla di “amici degli amici”: a qualcuno potrebbe venire in mente di verificare i legami, non solo partitici e politici, anche di consulenti del Comune della passata amministrazione. E magari anche delle Partecipate.”
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