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Catania, la città dove “nulla è impossibile”: si deviano anche torrenti per…fare le “grandi opere”
Pubblicato il 13 Giugno 2012
Accade nella zona del litorale della Playa….La denuncia del circolo cittadino “Rinascita” di SelE al Porto di Catania ancora problemi: munnizza!A cura di Iena al MareIl tema è il seguente: “deviato illegalmente il corso del torrente Acquicella. La zona sud della città a rischio disastro idrogeologico. Esposto alla Procura della Repubblica di Sinistra Ecologia e Libertà.” A parlarne è il circolo cittadino “Rinascita” di Sinistra Ecologia e Libertà.A fare sentire la propria voce sono Marcello Failla, responsabile territorio Enrico Giuffrida, coordinatore circolo Rinascita e Giolì Vindigni, coordinatore provinciale, che hanno illustrato l’esposto presentato alla Procura sulle gravi irregolarità -a loro dire- che interessano i lavori in corso al porto di Catania.”Da alcune settimane -hanno detto Failla e Vindigni- sono in corso nell’area sud del porto di Catania, i lavori di costruzione di una enorme darsena che viene descritta al servizio del traffico mercantile.Hanno continuato gli esponenti di Sel:”Il cantiere insiste in un’area particolarmente delicata della città. Infatti tutta la zona sud da anni è interessata ad un aumento del volumi d’acqua scaricati sui torrenti locali, a causa dei mutamenti climatici e per effetto dei nuovi insediamenti commerciali insediatisi nelle vicinanze del quartiere di Librino e del boschetto della playa.In seguito a ciò -denunciano sempre da Sel- i torrenti che da sempre scorrono a sud della città e sfociano sul litorale etneo, in particolare i torrenti Acquicella, Forcile e Buttaceto stanno cambiando regime, al punto da divenire pericolosi per gli insediamenti abitativi di quella zona della città. Basta ricordare le inondazioni del quartiere di S. M. Goretti e dell’area adiacente il boschetto della playa ed i parcheggi attigui i primi lidi balneari.Proprio per prevenire ulteriori inondazioni, da poche settimane è stata istituito presso la provincia regionale un “pool anti-alluvione” per mettere fiumi e torrenti di Catania sotto osservazione, considerati oramai sorvegliati speciali da una task force di esperti chiamati dalla Provincia. Il “pool anti-alluvione” ha la missione di evitare i disastri che si sono verificati solo due mesi fa nella zona sud di Catania, dove, infatti, ogni temporale si trasforma in grave nubifragio che sommerge campagne, capannoni industriali e commerciali ed interi quartieri, gettando sul lastrico imprenditori ed abitanti. Considerata la gravità della situazione il “pool anti-alluvione” ha riunito allo stesso tavolo il Comune di Catania, l’Anas, l’Asi e il Consorzio di Bonifica, insieme con Prefettura, Sac, Sidra, Ferrovie dello Stato, Protezione Civile, Genio Civile.”Il cantiere per la costruzione della predetta darsena -hanno proseguito Failla e Vindigni- si è invece insediato in piena foce del torrente Acquicella ed in aperta violazione della legge Galasso n. 431/1985, eseguendo lavori che non si sono limitati solo nello sconfinare illegalmente sulle rive del torrente, ma ne hanno sbancato e deviato a sud la foce e parte dell’alveo naturale.Il direttore dei lavori di costruzione della darsena commerciale non può che essere a conoscenza di questi lavori di deviazione e di tombamento del torrente Acquicella, e proprio perché egli è un esperto conoscitore dell’area portuale, nonché attuale responsabile dell’Ufficio Opere Marittime per la Sicilia, non può non sapere che questo è espressamente vietato dalla legge Galasso n. 431 del 1985.La stessa Autorità portuale di Catania, ente che ha appaltato l’opera, non può non essere a conoscenza della gravità della deviazione e del tombamento del corso del torrente Acquicella.”In forza di ciò -continuano gli esponenti di Sel- pare altamente improbabile che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti abbia autorizzato atti “contra legem” e la cementificazione di un corso d’acqua, violando così palesemente la legislazione ambientale in vigore.Considerato che tra pochi mesi arriverà la stagione delle piogge e gli attuali sconvolgimenti dell’alveo e della foce del torrente Acquicella mettono a sicuro rischio di grave disastro idrogeologico i vecchi popolosi insediamenti abitativi e commerciali vicini all’alveo del torrente Acquicella, si ritiene necessario denunciare alla Procura della Repubblica tali irregolarità, chiedendo alle autorità competenti l’immediato ripristino dello stato dei luoghi già sconvolti, in sprezzante violazione delle normative in vigore ed in particolare della legge Galasso n. 431/1985″.E al Porto come vanno le cose?”Il porto di Catania è quotidianamente trafficato da centinaia di mezzi di trasporto e da migliaia di persone,” hanno denunciato altresì Failla e Giuffrida.”Il molo Crispi in particolare è frequentato abitualmente da circa 1.000 operatori della pesca, che partono ed arrivano sui pescherecci ormeggiati nei pontili.A pochi metri dal molo Crispi, in un’area facilmente raggiungibile dalla viabilità del porto, da anni giace una discarica abusiva di rifiuti solidi urbani.Tra i cumuli di rifiuti si individuano diversi elettrodomestici, materiale edile e di riporto, ed altri prodotti che lasciano intravvedere la pericolosità di questa discaricaNonostante precedenti segnalazioni, l’autorità portuale non si è mai adoperata per la rimozione di ciò che è severamente vietato dalla legge, ancor di più in un’area di particolare interesse come quella del porto.Il cumulo di rifiuti non è di recente formazione: ricordiamo solo che un mese addietro, un’emittente televisiva locale ha filmato la stessa discarica, senza che finora ci sia stato un intervento di bonifica dell’autorità portuale.Vanamente l’autorità portuale tenta di scaricare la responsabilità ai pescatori: la presenza tra i rifiuti di enormi basole di pietra lavica e di materiale edile è la riprova che la discarica è stata creata da chi ha realizzato grandi opere di manutenzione all’interno del porto, e non certo dagli operatori dei pescherecci.”Chiediamo quindi un immediato intervento delle autorità preposte alla tutela dell’ambiente -hanno continuato Failla e Giuffrida- allo scopo di rimuovere la discarica abusiva di rifiuti pericolosi e di bonificare l’intera zona adiacente il molo Crispi.In questo senso Sinistra Ecologia Libertà ha deciso di inviare una lettera di denuncia alla Procura della Repubblica ed ai carabinieri, nonché al Prefetto di Catania, perché si accertino eventuali responsabilità penali di chi ha il compito di tutelare il territorio e si appronti subito un intervento di ripulitura e bonifica del sito”.
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