Sulla vicenda del porticciolo di Ognina che ha visto sabato scorso una grande manifestazione di associazioni, partiti e cittadini, interviene Angelo Villari, presidente dell’ associazione “Comuntà in progresso”: “La numerosa presenza di tantissime cittadine e cittadini, associazioni, forze politiche di opposizione, alla iniziativa di protesta contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina, rappresenta la volontà […]
Catania, la legge è inflessibile anche con i dirigenti della Polizia: hai forse nutrito dei cani randagi? Trasferita!
Pubblicato il 24 Settembre 2013
Clamorosa operazione delle forze dell’ordine. Sembrava quasi un telefilm…di iena di strada marco benanti
Mentre si muore sulle strade per uno scippo (Catania ha numeri da “primato nazionale”, più di Napoli) il 17 settembre scorso i vertici della Questura, in testa il Questore dott. Salvatore Longo e il vicario dott. Giovanni Signer, hanno coordinato personalmente un clamoroso “blitz anticani randagi”, mirato a scoprire eventuali favoreggiatori o complici del presunto reato (oltre naturalmente ai canini, gli animali, non i denti) presso il commissariato di “Nesima” di piazza Calì. Esito finale? Nessun cane randagio trovato, ma il dirigente del commissariato Adriana Muliere rimosso e trasferito ad altro incarico. Avrebbe “rotto” il rapporto fiduciario con il Questore. Come? Avrebbe rappresentato una realtà –su questo episodio dei cani randagi- difforme da quella personalmente constata dal Questore.Ma andiamo ai fatti:Il 17 settembre scorso, la brillante e fondamentale operazione di polizia, a metà mattinata, ha visto questa partecipazione: squadra sopralluoghi del locale gabinetto regionale della polizia scientifica, personale della Digos, della squadra mobile e della zona telecomunicazioni. Insomma, una sorta di “plotone” di pronto intervento: ma non si trattava di un’azione contro la criminalità organizzata, bensì contro un presunto caso di randagismo e/0 favoreggiamento dello stesso. Clamoroso!Bilancio finale dell’operazione: alcun cane randagio trovato. Comunque, sono state rinvenute numero due ciotole, circa 50 croccantini, una copertina, due cani di taglia piccola sdraiati al sole. Comunque, il personale del commissariato ha dovuto ammettere la sua “grave colpa”: dare da mangiare e bere ai cani di quartiere. Ma –hanno precisato-utilizzato ciotole di plastica. Per non sporcare!Ma non è finita: nel corso dell’intervento si è ricorso a film e fotografie; e ancora ciotole ed alcuni escrementi sono stati repertati.La polizia scientifica ha effettuato i dovuti rilievi fotografando le ciotole rinvenute, indicandole con delle lettere apposte innanzi ad ogni reperto, operando con la stessa modalità utilizzata per immortalare le prove ed i luoghi in cui vengono commessi efferati crimini.Non solo: si è provveduto ad interrogare parte del personale. Oggetto: chi utilizza le ciotole? E chi dà da mangiare e bere ai cani ricercati? Il personale della Digos e della “mobile ha assistito alla verbalizzazione degli interrogati personalmente dal vicario dott. Giovanni Signer. Nel frattempo, alla dirigente del commissariato era stato già intimato di non muoversi: insomma, quasi il trattamento riservato a chi viene “colto sul fatto” del delitto!Inoltre, gli addetti alla zona telecomunicazioni si preoccupavano di acquisire i video relativi alal sorveglianza del perimetro del commissariato.Tutto era nato da una segnalazione, a fine agosto, della presenza di un branco esiguo di cani in piazza Calì, proprio davanti al commissariato. Eppure, la dirigente Adriana Muliere aveva fatto il suo dovere, scrivendo della presenza dei cani in piazza Calì, animali poi regolarmente microcippati e sterilizzati dal competente ufficio del comune di Catania. Non solo: il dirigente aveva segnalato che a causa dell’assenza di reti dalle inferriate del cancello del commissariato alcuni cani entravano. Le reti sono state approntate adesso. Dopo la rimozione della dirigente.Che, dopo avere girato l’Europa con incarichi internazionali, anche in teatri di guerra, con mezzo chilo di attestati di ogni tipo, dopo avere lavorato in Sardegna, anche nelle “squadre antisequestro”, in Liguria alle prese con situazioni “estreme” (probabilmente più serie di un presunto caso di “favoreggiamento di cani randagi”), lavora da anni a Catania. E ora è stata trasferita ad altro incarico. Perché il Questore ha “perso” la “fiducia” in lei per tre cani. Forse, l’indipendenza e il non “adattarsi alle convenienze” non pagano nemmeno fra chi deve fare rispettare la legge?Comunque, sabato prossimo, l’Ugl Polizia di Stato ha annunciato una manifestazione di protesta, in piazza Università, a partire dalle 9,00. Non è vietato portare cani al proprio seguito.
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