In effetti, probabilmente solo grazie alla presenza a Catania del neo segretario nazionale, si tratterà di una delle rarissime volte in cui il PDL catanese si ritroverà nella sua interezza perchè “di regola” il correntone che fa riferimento a Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione e l’altro che s’identifica in Basilio Catanoso e Salvo Pogliese adottano iniziative autonome l’uno dall’altro, l’uno escludendo la presenza dell’altro. Così si è sempre mosso, almeno sino ad oggi, nel catanese il partito fondato da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.
Certo si tratta di due aree politiche pidielline che vengono da percorsi formativi e da tradizioni completamente differenti. Basilio Catanoso, deputato nazionale, e Salvo Pogliese, deputato regionale, hanno messo assieme un gruppo (che probabilmente per storia e valori si è messo assieme da solo, naturalmente) che vede protagonisti amministratori e militanti con una storia che affonda le radici nel Movimento sociale italiano e, successivamente, in Alleanza nazionale.
Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione guidano invece il gruppo degli ex forzisti. Il primo, attuale senatore della Repubblica e sindaco di Bronte, negli anni ’80 è stato vicesegretario provinciale della Democrazia cristiana. Giuseppe Castiglione, oggi presidente della Provincia di Catania e coordinatore regionale del PDl insieme a Mimmo Nania, nella Democrazia cristiana ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale nella Bronte di cui il suocero Firrarello oggi è primo cittadino. E’ stato anche parlamentare europeo nelle file di Forza Italia.
Bene, da questa piccola premessa si deduce che si tratta di gruppi che hanno valori, idee e concezioni profondamente differenti. E’ normale, quindi, che quando si riuniscono ciascuno preferisca condividere tali momenti con chi la pensa allo stesso modo e vanta un’esperienza politica analoga. Certo, ma questo è anche la prova che il grande contenitore Popolo della Libertà alla lunga ha fallito, specie in Sicilia dove la Destra ha un radicamento particolare.
Non è un caso neppure il fatto che in Sicilia il partito sia retto da due co-coordinatori: il senatore Mimmo Nania per gli ex An e Giuseppe Castiglione per gli ex Fi. Un segnale di come da queste parti una vera unione non c’è mai stata, anzi il solo tentativo d’instaurarla ha creato qualche perdita dall’una e dall’altra parte. Anche i dialoghi con gli altri partiti portano a strade separate: gli ex An inciuciano poco o nulla, alcuni esponenti degli ex Fi, invece, vantano legami importanti ad esempio con il Pid Saverio Romano.
Angelino Alfano, che lo ricordiano è un ex azzurro di Forza Italia, saprà individuare la rotta giusta per superare queste divisioni strutturali? Riuscirà a dialogare con gli ex An senza farsi influenzare dai rapporti strettissimi con Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione? La Sicilia avrà mai un coordinatore unico per tutto il PDL?
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