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Catania, l’affare di Corso dei Martiri: esposto in Procura di Sel
Pubblicato il 25 Gennaio 2012
Iena del mattone
Si è svolta oggi alle ore 10,30 in piazza Verga, davanti al tribunale di Catania, la conferenza stampa di Sel sul tema: Corso Martiri della Libertà, “Sinistra Ecologia Libertà” presenta un esposto alla Procura della Repubblica.
Alla conferenza stampa sono intervenuti Marcello Failla, responsabile territorio del circolo cittadino “Rinascita” e Giolì Vindigni, coordinatore provinciale (nella foto), che hanno illustrato i contenuti dell’esposto depositato sulla clamorosa vicenda della cementificazione di Corso Martiri della Libertà.
“Alcune settimane addietro -hanno detto Failla e Vindigni- Sinistra Ecologia Libertà di Catania denunciò le gravi speculazioni in corso nelle aree di Corso Martiri della Libertà, diffidando il sindaco Stancanelli a sottoscrivere la convenzione con i privati. Oggi abbiamo presentato un dettagliato esposto, chiedendo alla Procura della Repubblica di indagare sulle gravi irregolarità di tutta la vicenda.
In primo luogo denunciamo l’abuso di potere del sindaco di Catania che, confermando l’atto dell’allora commissario Emanuele, ha sottoscritto un accordo con i proprietari delle aree, permettendo l’edificazione di 240.000 metri cubi in un’area che, scaduto il termine del 31 dicembre 1988 previsto dal Piano di Risanamento del rione S. Berillo, approvati con legge regionale n. 13 del lontano 1954, è a tutti gli effetti da considerare ‘area bianca’.
Il sindaco ha volutamente ignorato che con una sentenza del 2002 lo stesso Tar di Catania aveva già condannato il comune di Catania ad emettere ‘dichiarazione di inservibilità’ delle aree non edificate di corso Martiri della Libertà, ritenendo cessata l’efficacia del piano approvato nel 1973.” Hanno continuato Failla e Vindigni: “Stancanelli non ha voluto nemmeno tener conto del pronunciamento del collegio di difesa del Comune di Catania che, nel corso dell’adunanza del 22 febbraio 2008, con una relazione sottoscritta e depositata, aveva riaffermato il carattere di ‘zona bianca’ di corso Martiri della Libertà e la conseguente necessità di approvare una nuova previsione urbanistica. Il sindaco in tal modo si è illegittimamente sostituito al consiglio comunale, usurpandone la potestà esclusiva in materia di urbanistica ed espropriando la città di un indispensabile confronto pubblico sulle sorti di una delle aree più importanti del territorio catanese. Inoltre, il sindaco, in violazione delle norme che regolano l’alienazione di beni pubblici, ha ceduto ai privati circa 26.000 mq di strade e marciapiedi, considerati indispensabili per elevare la cubatura degli edifici da realizzare.”
In tal modo –hanno concluso gli esponenti di Sel- “Stancanelli ha ritenuto di non dover procedere con l’asta pubblica, procedura giustamente adottata ad esempio, per la vendita degli immobili comunali, trattando di persona ed inserendo in una semplice convenzione, una cessione di un bene pubblico non alienabile in questa forma”.
“Sinistra Ecologia Libertà -hanno continuato Failla e Vindigni- contesta la stessa scelta dell’amministrazione comunale di continuare nella politica di edificazione selvaggia, che tanto danno ha causato alla nostra città. Corso Martiri della Libertà è una delle poche aree libere del centro storico di una città come Catania, agli ultimi posti per la qualità della vita. Tali spazi dovrebbero invece servire ad elevare gli standards urbanistici, prevedendo strutture sportive, ricreative, culturali, verde attrezzato e non ulteriori abitazioni ed uffici, che renderebbero ancora più congestionato il centro storico, desertificandolo negli orari serali ed ampliando la invivibilità dell’attiguo corso Sicilia. Queste aree dovrebbero anche essere utilizzate per la prevenzione del rischio sismico, evitando edificazioni e realizzando spazi da gestire in caso di evento calamitoso, come previsto dalle normativa nazionali. Colpisce infine la logica seguita dal sindaco di Catania: ripetendo un vizio che non pochi danni ha causato alla città nei decenni scorsi, Stancanelli si è riunito in segrete stanze, lontano dalla città, ma anche dello stesso consiglio comunale, per decidere con pochi potenti privati, il destino di una parte significativa del nostro territorio”.
Secondo Sel, il sindaco ha contrattato e concesso, in modo quanto meno anomalo e di persona, l’edificazione di 240.000 di metri cubi di abitazioni ed uffici, con un balletto di numeri propinato ad arte periodicamente alla stampa, fino alla stessa pantomima della riunione del consiglio comunale, con la presenza dell’architetto Massimiliano Fuksas, che ha illustrato un progetto oggi completamente stravolto dai contenuti della convenzione firmata.”La città ha bisogno ben altro -hanno concluso Failla e Vindigni- ed occorre smetterla con le decisioni a spizzichi e bocconi sul destino del nostro territorio.
L’amministrazione comunale periodicamente propone varianti urbanistiche ad uso di pochi potenti e a tutto discapito della qualità della vita urbana. Opere come i parcheggi interrati, il porto turistico, corso Martiri della Libertà, i parcheggi scambiatori, il PUA, le strutture portuali e ferroviarie non possono essere considerate all’infuori di un piano regolatore che individui in modo trasparente e partecipato le scelte capaci di elevare gli standard urbanistici, migliorare la qualità della vita dei cittadini, facendo diventare Catania una città finalmente a misura d’uomo e pianificando tutti gli interventi in un quadro unitario e programmato”.
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