Catania, l’anno nuovo non…leva il balzello di torno, anzi: e la Confcommercio s’arrabbia!


Pubblicato il 09 Gennaio 2014

Nuova tassa che fa la “gioia” di tanti…

Balzello su balzello per cittadini ed imprese, così si apre il 2014. Lascia l’amaro in bocca la delibera della giunta municipale di Catania del 24 dicembre 2013 che prevede l’istituzione dei diritti di segreteria ed istruttoria per i procedimenti dello sportello unico (Suap), tassa a cui saranno soggetti quanti vorranno avviare un’attività economica, ma anche le imprese che effettuano una semplice variazione aziendale. Saranno colpiti praticamente tutti i settori commerciali, dalla somministrazione di alimenti e bevande agli impianti di carburante, dalle edicole agli alberghi, grandi e piccole strutture di vendita e fornitori di servizi, che dovranno sborsare un balzello che va dai 70 ai 600 euro sui diritti di istruttoria. C’è preoccupazione in Confcommercio e si parla senza mezzi termini di assoluta incoerenza della politica nazionale che predica bene e razzola male.”L’applicazione dei diritti di segreteria per chi avvia un’attività imprenditoriale – dichiara Giovanni Saguto presidente dell’associazione commercianti di Catania – deriva dall’applicazione di una norma statale e rappresenta l’ennesimo atto di incoerenza della politica. Da un lato si afferma di sostenere l’avvio di nuove attività economiche quale propulsore per la crescita occupazionale del Paese e dall’altro, già prima di avviare una attività e solo per il fatto di avere effettuato anche solo una segnalazione di inizio attività che non comporta neanche il rilascio di un’autorizzazione amministrativa, viene applicato un primo balzello, un diritto di segreteria. Mi pare un vero controsenso, non è un modo per aiutare le nuove imprese”.La delibera della giunta municipale di Catania prevede l’istituzione di diritti diversificati in relazione all’attività economica, ma anche per la vidimazione di registri o per le variazioni aziendali.”Ci sono attività economiche – afferma Francesco Sorbello funzionario di Confcommercio Catania – che sono soggette ad una mera segnalazione di inizio attività ed obiettivamente impegnano in modo marginale l’apparato burocratico comunale, attività neanche soggette al rilascio di un titolo autorizzativo. Sarebbe stato opportuno che l’Amministrazione Comunale convocasse le parti sociali prima di determinare il 24 dicembre l’applicazione del diritto di segreteria che, in verità, ci pare oneroso. In un momento di crisi ed in cui tutti auspichiamo l’avvio di nuove attività andava previsto un diritto simbolico, così come opportunamente fatto da altri comuni. Vengono previsti diritti di segreteria di 70 euro anche nel caso di variazione del rappresentante legale o di modifica della ragione sociale o del preposto: mi pare decisamente eccessivo. L’apertura di un’attività economica, che già di per se comporta un gran coraggio, determinazione e spese per l’installazione del nuovo impianto, dovrebbe essere incoraggiata e supportata anche evitando l’istituzione di balzelli che sanno tanto di antiquato e borbonico, come i diritti di segreteria”.

 


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