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Catania, le minacce, la fiera che non c’è più: il sindaco Stancanelli versione “legalità, legalità”. Ma molti commercianti non credono a questa storia
Pubblicato il 31 Gennaio 2013
Tanto per cambiare ennesima vicenda in cui rieccheggia il ritornello -molto utile in campagna elettorale- di “legalità, legalità”. Voti, voti -aggiungiamo noi. Ecco cosa dicono alcuni commercianti che non ci stanno a passare per gente che minaccia…
di iena miscredente marco benanti
“Questa fiera non s’ha da fare“: questo tipo di minaccia ha indotto alla “resa” la ditta incaricata di allestire i box dell’annuale mercato in occasione della festa di S.Agata. E il sindaco Stancanelli che ha fatto?Ha reagito, tenendo duro, chiamando Questore, Prefetto e Ministro degli Interni, denunciando le minacce senza rinunciare a nulla? No, ha annunciato un esposto e fatto dichiarazioni alla tivvù. Ligio al dovere, il sindaco. Ma forse è stata elettoralmente giusta la mossa? Niente fiera, allora. Del resto, quando non si tratta di lavavetri o abusivi di “serie c” Stancanelli non mostra i denti, semmai s’adegua.
Ma c’è chi non crede assolutamente a questa storia delle minacce e respinge ogni ipotesi quando anche s’adombrano sospetti anche su chi non voleva la soluzione del comune -fare la fiera a corso dei martiri- e non alla Villa Bellini, come voluto da altri commercianti e sigle sindacali, quelle che hanno manifestato stamane. Per questo, stamane, proprio davanti alla Villa Bellini, un folto gruppo di commercianti aderenti in particolare alla Cidec (ma erano presenti anche rappresentanze di Siap e Sindacato Italiano Venditori Ambulanti) ha manifestato e protestato, con un volantinaggio e un corteo per via Etnea (foto).
“Non avevamo alcun motivo per minacciare nessuno e non crediamo affatto a questa storia” Così Filippo Zuccarello, leader Siap di molti commercianti.
Sebastiano Coco, esponente Cidec: “la fiera è uno dei momenti più attesi dell’anno dai commercianti per cui, il fatto che non si svolga, rappresenta per tutta la categoria un danno enorme. L’unica cosa che avevamo minacciato era di non montare gli stand e di boicottare la manifestazione perché non ci andava bene il luogo prescelto. Questa strana vicenda sembra invece studiata per boicottare noi e la nostra pacifica protesta”.
Il corteo di oggi era stato organizzato per protestare contro il luogo stabilito dall’amministrazione per allestire gli stand – nell’area di Corso Martiri della Libertà – e chiedere le ragioni per la mancata concessione della Villa Bellini. I commercianti, non a caso, vogliono sapere com’è andata e sono disposti a costituirsi parte civile nell’eventuale processo.
“Forse chi ha vinto l’appalto ha capito che non sarebbe rientrato dell’investimento fatto – dice con la sua proverbiale franchezza Nino Giampiccolo, esponente storico della Cidec – perché 80 operatori su 100 erano pronti a non affittare nessuno spazio. Non è che questa vicenda è inventata per evitare un flop. Non la voglio pensare così ma sembra non esserci altra spiegazione”.
Giampiccolo ne ha anche per il sindaco Stancanelli: “Le minacce semmai le fa lui il sindaco di Catania. Noi proveniamo da un’esperienza politica di moderati non siamo fascisti come lui.”
Chiede chiarezza e una soluzione anche Alberto Sozzi, vicepresidente della Cidec. Che aggiunge in tema di fuochi e della festa di Sant’Agata: “non fare i fuochi del borgo è una cosa da imbecilli, questa è una città di imbecilli”.
Il corteo si è chiuso in piazza Università dove i commercianti hanno chiesto un incontro di una loro rappresentanza col sindaco.
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