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Catania “legalità primaverile”: uffici stampa comunicazione politica e i roboanti comunicati Assostampa del segretario Lo Porto
Pubblicato il 22 Marzo 2014
di Iena di sindacato strumentale
(Nella foto, un momento del recente congresso Assostampa, a sinistra in fondo il presidente del consiglio di disciplina dell’ordine dei giornalisti di Sicilia Giuseppe Lazzaro Danzuso e numerosi giornalisti catanesi festanti.
Ma domani le regole saranno regole e saranno uguali per tutti. Per tutti…quelli che ci credono)
“Un altro ufficio stampa è stato brutalmente cancellato, un altro collega è vittima della “lupara bianca della politica e della burocrazia”. Dal 1′ gennaio di quest’anno il Teatro Massimo Bellini di Catania, ente regionale, non comunica più con l’esterno, con gli organi di informazione, con decine di migliaia di appassionati della musica lirica e sinfonica”. Questo l’incipit del comunicato stampa che il segretario provinciale di Assostampa, Daniele Lo Porto -urbi et orbe- ha rilasciato poche ore fa alle agenzie di stampa.
Un comunicato comico da far invidia al migliore cabaret d’epoca. Probabilmente il comunicato è strumentale a quel simulacro di Sindacato che Lo Porto dovrebbe coordinare, per giustificare la quota sociale annuale. Non è un segreto che il sindacato di cui Daniele Lo Porto è il segretario provinciale, le regole, le sciorina a convenienza e valgono solo per quelli che stanno fuori dal suo cerchio magico. Siamo fieri e orgogliosi che questa Testata Giornalistica, già da qualche tempo, in splendida solitudine ha denunciato la fallimentare politica sindacale “loportiana”, infarcita di stucchevoli brunch istituzionali e presentazioni di libri nemmeno letti da coloro che li hanno ricevuti in omaggio dall’autore. I problemi della categoria ? I giornalisti non hanno problemi, semmai li creano loro i problemi? Questa forse la tesi “loportiana”?
Con una faccia di bronzo degna del miglior conio di questa Repubblica, il segretario Lo Porto, attende ben 80 giorni per denunciare che un altro collega è vittima della “lupara bianca della politica e della burocrazia”. Fabio Albanese ex addetto stampa del Teatro Bellini già da settembre 2013 aveva lasciato Catania (ufficialmente non gli era stato rinnovato l’incarico), per aver compreso le losche e gaglioffe manovre che lo vedevano vittima incolpevole e suo malgrado protagonista. Il suo posto di addetto stampa al “Bellini” di Catania, infatti, doveva passare di mano nella migliore e classica versione hobbesiana dell’uomo lupo di uomini.
Secondo quanto circolato per settimana nell’ambiente giornalistico catanese e non solo, il signor Danzuso doveva fottere il posto a Fabio Albanese: perché questi non fa parte del cerchio magico? Poi la porcata non si è potuta consumare: forse perché il compenso fino ad allora corrisposto dal Teatro a Fabio Albanese risultava stretto per il signor Danzuso?
Così Fabio Albanese vista la mala parata, la protezione sindacale inesistente per sé stesso, si raccoglieva i pupi e toglieva il disturbo. Ora ad orologeria il sindacato tenta, maldestramente, di manipolare la veridicità dei fatti accaduti, ergendosi a paladino del diritto all’informazione e bla, bla, bla.
LO PORTO FINIU U TEMPU CA BETTA FILAVA. Il giornale dello “zio Mario” non detiene più il monopolio dell’informazione, molti, tanti, troppi giornalisti che sono nati e cresciuti alla sua greppia -e aggrappati a copioso pubblico denaro- con la schiena curva, in un tempo ormai prossimo saranno “decimati” dai tanti, con la schiena dritta, anzi diritta, e senza padroni, che si affacciano, sempre più numerosi al mondo dell’informazione libera.
“Alcuni amministratori pubblici sono stati già denunciati alla magistratura, altri hanno evitato in extremis di essere denunciati, per atti in contrasto con la Legge 150 e in violazione di altre leggi; alcun sindaci saranno prestissimo messi in mora – ha dichiarato il segretario provinciale di Assostampa, Daniele Lo Porto . La dirigenza del sindacato dei giornalisti, che è uscita ancora più rafforzata dal Congresso di Enna, ha deciso la “tolleranza zero” nei confronti dei “furbetti del palazzo”.
Così recita un altro estratto del comico comunicato Assostampa, che assume toni apocalittici per le denunce prossime e messa in mora di Sindaci e Amministratori Pubblici. Vorrà dire che a breve i Sindaci di Catania e Misterbianco, presto assaggeranno i rigori della legge, per le anomale situazioni degli uffici stampa di quei Comuni? Riassumiamo sinteticamente la storia dei due uffici stampa, chi volesse approfondire clicchi su questo link.
Nel giugno 2013, insediatosi il Sindaco Bianco, con lui si insedia pure il signor Giuseppe Lazzaro Danzuso al vertice dell’ufficio stampa del Comune. Ma viene insediato alla catanese, ovvero in totale assenza di provvedimento formale di incarico. Anzi l’unico provvedimento, carta scritta leggere si vuole, viene preso nei confronti del legittimo capo dell’ufficio stampa, inserito sin dal 2001 nella pianta organica del Comune, che viene trasferito allo Sport.Eppure il Sindaco Bianco, campione di trasparenza e legalità, avrebbe anche lo strumento normativo per mettersi a posto e salvare capra e cavoli, ma non lo fa. Anzi da giugno 2013 ad oggi in un crescendo rossiniano di prepotenza amministrativa devota al motto di fare entrare l’asino per la coda, al signor Danzuso viene consentito di consolidare una posizione che non ha titolo per tenere.
Dicevamo che il Sindaco Bianco non utilizza l’art. 7 della legge 150/2000, che prevede la nomina del “portavoce” infatti: “l’organo di vertice dell’amministrazione pubblica può essere coadiuvato da un portavoce, anche esterno all’amministrazione, con compiti di diretta collaborazione ai fini dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione. Il portavoce, incaricato dal medesimo organo, non può, per tutta la durata del relativo incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche”. Sembrerebbe cucito addosso al signor Danzuso l’art. 7 della legge 150, invocata tanto a sproposito dal segretario Assostampa: ma questo articolo si può applicare al signor Danzuso che aveva promosso causa di lavoro contro lo stesso Comune per essere assunto?
Non solo ma la sentenza 181 del maggio 2013 della Corte dei Conti d’appello, condannava amministratori dirigenti e funzionari del Comune a risarcire lo stesso Comune, per centinaia di migliaia di euro, proprio per l’illegittima assunzione, dal 2000 al 2008, del signor Danzuso e di altri due giornalisti.
A Catania la legalità può essere uccisa in tutte le stagioni, non basta il conflitto di interessi, o il semplice decoro istituzionale che imporrebbe per un minimo di decenza l’infrequentabilità di Palazzo degli Elefanti per il signor Danzuso, eppure al comune si studia duro per sistemare la “pratica Danzuso”. Archiviata la porcata al Teatro Bellini contro Fabio Albanese, (toc toc sindacalista Lo Porto ci sente?), i “soloni sgangherati” di Palazzo degli Elefanti, con la piena connivenza del presidente della partecipata Asec Trade Garilli, a fine mandato, (prima o poi Garilli chiederà di riscuotere il favore fatto con i soldi dei catanesi?), posano sotto l’albero di Natale 2013 “un dono” da sessantamila euro -lordi- per il signor Danzuso, con la nomina di addetto stampa della partecipata.Sappiano i catanesi che quando pagano la bolletta del gas, una fetta la scontano per l’addetto stampa comunale abusivo che svolge la funzione non in via Cristoforo Colombo, ma a Palazzo degli Elefanti. Tutto quanto precede aggiungiamo che il signor Giuseppe Lazzaro Danzuso, ricopre l’incarico di presidente dell’organo di disciplina dei giornalisti, diventa sempre più imbarazzante continuare a tacere, tutto ciò, agli organi nazionali.Sindacalista Lo Porto lo stai per mettere in mora il Sindaco Catanese?
Riguardo l’ufficio stampa del comune di Misterbianco ci limitiamo a dire che la delibera di Giunta istitutiva dell’ufficio stampa, a favore di Carmelo Santonocito, è stata adottata malgrado i pareri sfavorevoli del funzionario di settore e del segretario generale di quel Comune. Che la stessa deliberazione è stata posta all’attenzione della Procura distrettuale di Catania, della Corte dei Conti, da parte dell’osservatorio Regionale delle autonomie locali. Sindacalista Lo Porto lo stai per mettere in mora il Sindaco misterbianchese?
Infine raccomandiamo al dottor Lo Porto che prima di citare ( a sproposito) una legge, farebbe bene a studiarsela almeno nelle parti che hanno a che fare con la sua professione : l’art. 9 comma 4 della legge 150/2000 recita che” I coordinatori e i componenti dell’ufficio stampa non possono esercitare, per tutta la durata dei relativi incarichi, attività professionali nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche. Eventuali deroghe possono essere previste dalla contrattazione collettiva di cui al comma 5.” In Sicilia la contrattazione collettiva non ha previsto nessuna deroga. Pertanto segnaliamo al Sindacalista Lo Porto e ai direttori delle testate sotto richiamate le seguenti violazioni di legge.
Sappiamo da Wikipedia che “Giuseppe Lazzaro Danzuso (Catania, 1958) è un giornalista, scrittore e regista italiano attualmente lavora nell’ufficio stampa del Comune di Catania ( aggiorneremo Wikipedia che lo fa per mezzo di Asec Trade) e collabora con riviste di turismo italiane, tra cui Bell’Italia, ed estere, come la francese Magazine Ulysse e la statunitense Beautiful Itineraries.” Che non può collaborare per il comma 4 art. 9 della legge 150/2000.
Carmelo Santonocito, addetto stampa illegittimo del Comune di Misterbianco, collabora con La Sicilia.
Apprendiamo proprio mentre stiamo per chiudere il pezzo che l’addetta stampa di Confcooperative, Carmela Grasso, collabora con il Giornale di Sicilia.
Sindacalista Lo Porto solo politica e burocrazia fuori legge? Guardare in casa propria no? Il bue vede l’asino e lo crede cornuto?
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