di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Catania, l’ex comandante della polizia provinciale denuncia: “sparite dalle strade le pattuglie”
Pubblicato il 17 Ottobre 2011
Salvatore Verzì è personaggio conosciuto a Catania, per la franchezza e il modo di lavorare, nella polizia municipale e poi in quella provinciale, sempre in prima linea anche rischiando in prima persona. Per quindici mesi, dal primo maggio 2007 al 31 luglio 2008, è stato comandante della polizia provinciale. Le sue parole raccolte da “Ienesicule” sono dai toni forti.
“Dal 1 agosto 2008 è sparita dalla strada la polizia provinciale. C’è stata un’inversione totale di tendenza rispetto a quanto accadeva prima”. Lo denuncia con la solita franchezza Salvatore Verzì, per quindici mesi (dal primo maggio 2007 al 31 luglio 2008) alla direzione della polizia provinciale di Catania.
Per quale ragione? “Perché durante la campagna elettorale, alcuni consiglieri provinciali candidati, a cominciare da un certo Filippo Gagliano, che aveva fatto una battaglia contro l’uso dei misuratori di velocità… Un giorno, spuntò in consiglio con decine di verbali. Disse che ci avrebbe pensato lui. So solo che a molte persone che si erano rivolte a lui ed altri sono arrivate le cartelle esattoriali, perché ovviamente non hanno fatto niente e non potevano fare niente. Perché, esclusi due giudici di pace, quello di Mineo e quello di Ramacca, che hanno annullato dei verbali sostenendo che l’apparecchiatura era locata e la locazione era ammessa, invece, e l’avvocatura provinciale non ha ritenuto di appellare le sentenze, che avrebbe vinto sicuramente com’ha fatto il comune di Vizzini, contro due sentenze del giudice di pace del luogo, vincendo tutti gli appelli”.
Quindi lei sostiene che ci furono pressioni politiche?
“Direttive politiche perché purtroppo è questa una situazione che si ritrova spesso nel Meridione; mentre al Nord la polizia locale è potenziata e i comandanti vengono mandati a casa se non raggiungono il budget, qua vengono mandati a casa se non fanno le cose sbagliate che dicono spesso i sindaci, che dicono di rallentare, di non fare questo, non controlliamo quest’altro.”
Quindi, lei sarebbe come dire “colpevole” di aver fatto funzionare il corpo?
“Sì. Per altro, essendo stato nominato da Lombardo, per la faida che c’è fra Lombardo e il senatore Firrarello, non mi hanno voluto pagare il risultato, non mi hanno voluto pagare le ferie, ho dovuto fare un rimborso spese legali, un decreto ingiuntivo, un ricorso. Addirittura, ora la Provincia pretende da me che restituisca le somme che la Provincia ha dato ai poliziotti provinciali perchè hanno prolungato orario, come piani d’attività che erano stati autorizzati dalla giunta locale”.
Li chiedono a lei? “Sì, perché dicono che non è vero che sono stati fatti i progetti. I progetti sono dimostrabili dai fogli di servizio, dagli articoli di giornale. Tutti li hanno visti in giro a fare pattuglia, a fare sequestri, a lavorare insieme alla polizia di Stato”.
Lei ha anche sollevato il caso del direttore generale della Provincia? “Io ho fatto un esposto alla Procura e alla Corte dei Conti, perché con una determina del 30 luglio 2008, per cinque mesi è stata statuita una somma di 177 mila euro per il compenso del direttore generale. Rapportata su base annua fa 400 mila euro, più 20 mila come direttore del nucleo di valutazione andiamo 420 mila euro. In un’ intervista a ‘La Sicilia’ il Presidente ha detto che sono 200-250. A parte che tra 200 e 250 c’è una differenza di 50 mila euro e non stiamo parlando di noccioline, ma già anche 200 mila euro, come hanno messo ultimamente nel sito, sono somme eccessive. Per altro, il direttore generale è stato soppresso, l’11 maggio 2011, alla Regione Siciliana, anche se poi hanno inserito un emendamento alla finanziaria che quelli che erano stati già nominati prima si salvano. Io non capisco poi l’utilità di un direttore generale nei comuni, nelle province, dove c’è la dirigenza o i funzionari con posizione apicale. Ci sono già i dirigenti, che senso ha il direttore generale?”
Al comune di Catania ha avuto un ruolo in passato? “Sì, sono andato in pensione nel 2010. Ho lavorato virtualmente 42 anni, compresi i 15 mesi di servizio militare nei paracadutisti; nella polizia locale ho lavorato 40 anni e tre mesi. Sono stato venti anni a Biancavilla e me ne sono andato da comandante, perché a causa dell’abusivismo edilizio purtroppo avevo litigato con tutto il paese. A Catania sono stato altri venti anni e qualcosa.”
Che ricordo? “Ma guardi io ho sempre fatto il mio lavoro secondo la norma e secondo le direttive legittime delle amministrazioni. Quando poi quando questi cambiano idea a cose fatte o in ad operazioni in corso, cioè non possiamo fare di cominciare a controllare chessò gli abusivi e poi a metà strada ci si ferma perché stanno protestando”.
C’è un ondeggiamento della politica? “Certo, perché c’è voto di scambio tra politico a tutti i livelli e chi viola le norme.”
C’è una questione di consenso elettorale? “Sicuramente, non c’è altro motivo, oppure gli fanno pena, non lo so, ma comunque è sbagliato”.
C’è differenza fra sindaci di destra e sindaci di sinistra, diciamo fra amministrazioni di destra e amministrazioni di sinistra? “Purtroppo no, con qualche eccezione. Dipende dalle persone”.
Ci sono episodi che ricorda del suo lavoro? “Quando sono arrivato a Catania, gli ambulanti lasciavano montate le attrezzature il pomeriggio e la notte e io gliel’ho fatte togliere sia alla Fiera che alla Pescheria. Abbiamo demolito dei chioschi; il sindaco Bianco mi ha elogiato pubblicamente, però dopo qualche tempo mi è stata tolta la direzione reparto, che poi mi si voleva ridare dall’assessore Condorelli”.
Lei allora che incarico aveva? “Ero dirigente reparto annona, con incarico fatto però dall’amministrazione precedente, quella di Lo Presti”.
Con Bianco ero rimasto? “Con Bianco ero rimasto per un periodo, avevo fatte delle cose, poi ad un certo punto gli ambulanti protestarono, fecero delle grosse manifestazioni.”
Le fu tolto l’incarico? “L’assessore Condorelli, assessore dell’epoca, con un ordine di servizio mi tolse l’incarico di dirigente reparto annona e ho un contenzioso ancora pendente dopo tanti anni”.
Poi con l’ultimo sindaco com’è andata? “Con l’ultimo sindaco abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo fatto le cose che diceva lui, ad un certo punto siccome io non ho firmato niente, anzi mi aveva chiesto di restare, però non ci siamo messi d’accordo, perché io avevo detto che andavo in pensione lo stesso e comunque volevo fare il comandante. Lui ha detto che non era possibile. Ho fatto un blitz, nel novembre del 2009, alla Pescheria e ho sequestrato, tra l’altro, due baracche del ghiaccio ed una era intestata ad un ergastolano. L’ho scoperto dopo ed era del cognato di un assessore del tempo. All’indomani venni messo dal comandante Mangani in ferie d’ufficio, perché avanzavo quattro mesi di ferie. Ed io nel 2010, sono andato in pensione, dopo quattro mesi, per raggiunti limiti contributivi”.
Con Scapagnini come sono andate le cose? “Nella prima giunta sono andate benissimo. Nella seconda è successo un fatto strano. Io avevo il secondo reparto operativo, che si occupava del centro nord della città e aveva le municipalità più la viabilità. Il primo reparto operativo il centro-sud. Io avevo dalla stazione fino a Barriera, la terza municipalità Vulcania, San Giovanni Galermo, Picanello fino alla stazione. Assieme a La Magna (ex comandante della municipale, ndr), che aveva il primo, facevamo le pattuglie, controllavano caschi, cinture, si facevano centinaia di migliaia di verbali per la sosta. Un buon lavoro si è fatto.
Ad un certo punto, mi sono occupato, su provvedimento scritto del sindaco Scapagnini, assieme al colonnello Torrisi, della lotta alla prostituzione nella zona di via Di Prima e nella circostanza abbiamo fatto cinquecento denunzie per atti osceni in luogo pubblico. Questa cosa era stata sollecitata dal candidato vicesindaco poi Musumeci. Ad un certo punto, mi fu chiesto dall’assessore ai vigili urbani, che era Musumeci, di sospendere il servizio. Io dissi che non lo potevo sospendere perché avevo un provvedimento del sindaco. Dissi: revocate quel provvedimento e io lo faccio lo stesso perché nel frattempo avevo numerose deleghe d’indagine per colpire l’immigrazione clandestina e l’attività prostituzione, non in sé stessa, che non è reato, ma lo sfruttamento, gli atti osceni in luogo pubblico. Avrei continuato, quindi. Risolsero il problema mettendomi in ferie d’ufficio perché avanzavo delle ferie e non rinnovandomi il provvedimento d’incarico di dirigente.”
Oggi come vede la situazione? “E’ stato commesso un errore dall’attuale sindaco, quello di aver tolto la dirigenza nei reparti. Hanno fatto rientrate il dott. Mangani come comandante, però un comandante da solo come fa a dirigere il corpo e quattro reparti? E se un giorno è malato? Sì, ci sono degli altri ufficiali, però il dirigente già è obbligatoria la laurea, ci sono altri requisiti. Peraltro, non hanno previsto la possibilità di fare incarichi dall’interno nella polizia locale, negli altri settori sì, a funzionari laureati, quindi c’è un comandante solo assistito dai commissari.”
Troppo poco lei dice? “Manca un vertice efficiente in queste condizioni a mio avviso e poi il personale è meno della metà di quello che c’era un tempo ed è più grande di età “.
E sulla polizia provinciale? “In violazione della norma nazionale della polizia locale che è la legge 65/86 e della regionale 17/90 –debbo precisare però che le sette-otto polizie provinciali, perchè una provincia pare che non le abbia costituite- non sono state inserite in questa legge del ’90, perché sono nate le polizie provinciali successivamente; c’è una proposta di inserirle come per la polizia municipale, però vale la legge nazionale perché sempre polizia locale è, anche se il dirigente, il funzionario è dirigente amministrativo. Quindi, è successo che il dott. Saitta come tutti i dirigenti con incarichi esterni è stato mandato via in seguito alle norme inserite dal Ministro Brunetta ed è stata data la direzione della polizia provinciale ad interim al dirigente dell’ecologia che è un ingegnere, ottima persona, che prima era al comune di Catania, un bravissimo ingegnere, l’ing. Raciti, soprattutto per quanto riguarda l’ecologia, che però non ha mai avuto nessuna esperienza.”
Si poteva fare un’altra scelta lei dice…. “Dall’interno non lo so perché c’è un solo commissario laureato, teoricamente potevano fare questo, un altro che ha fatto il comandante anche a Palagonia e Piazza Armerina, che ha esperienza anche di comando. Si è fatta questa scelta dell’interim con questo ingegnere”.
Ecco poi un bilancio, in sintesi, dell’attività di Verzì alla polizia provinciale: “ho fatto tutta una serie di attività che mi erano state richieste, come mettere in sicurezza le strade provinciali, la lotta all’abbandono dei rifiuti. I primi tempi ci siamo concentrati nella repressione della violazione dei limiti di velocità, soprattutto sulla Catania-Gela dove c’erano state decine di morti. A seguito di una riunione che ci fu in Prefettura il 4 maggio, si decise, stante l’indisponibilità di mezzi idonei della polizia stradale, di mettere degli autovelox sulla Catania-Gela e su altre strade nel territorio della provincia ad alto rischio, dove c’erano stati molti morti. Fu fatto”.
Cosa accadde? “Furono fatti in un mese e venti giorni 100 mila verbali nell’estate nel 2007”
Altri settori d’intervento? “La lotta all’abbandono dei rifiuti, abbiamo sequestrato discariche, abbiamo fatto tanti verbali per il mancato possesso del formulario, perché si trasportano rifiuti bisogna redigere un formulario in cui si specifica il tipo di rifiuti e si devono portare in discarica, se sono rifiuti speciali. Abbiamo svolto tutta una serie di attività ordinate dal Presidente, a seguito anche di accordi fatti in Prefettura in tema di sicurezza”.
Sul commercio e altri interventi? “Sulle strade provinciali, ricordo la presenza degli abusivi. La domenica si mettevano costoro in territorio di Fleri, a vendere la qualsiasi in mezzo alla strada. Anche lì siamo intervenuti. Inoltre, abbiamo ritrovato l’escavatore che erano stato rubato all’imprenditore Vecchio. Ancora abbiamo difeso i verbali davanti al giudice di pace”.
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