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Catania, locali e irregolarità, Codacons: estendere i controlli in tutti i comuni della provincia
Pubblicato il 16 Febbraio 2014
Continuano le verifiche in bar, paninari e ristoranti. Francesco Tanasi, segretario nazionale dell’associazione di tutela dei consumatori: “ancora un plauso e un appello ai clienti a collaborare con le forze di polizia”. Ecco il comunicato…
“con riferimento ai controlli, effettuati giovedì, agli esercizi che somministrano alimenti , interviene Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons. Tanasi esprime ancora una volta un forte plauso al Questore di Catania e a tutti gli enti coinvolti che insieme hanno messo in atto una vera e propria azione di severo controllo nei confronti degli esercizi commerciali di Catania. Tanasi chiede di continuare nell’azione di controllo e di estenderla in tutti i comuni della provincia. Tale azione di controllo, oltre a essere garanzia per i consumatori, si caratterizza per essere tutela nei confronti degli operatori onesti che rispettano le regole impegnando risorse umane e finanziarie.
Tanasi chiede inoltre che nei confronti dei responsabili di gravi violazioni igienico-sanitarie sia disposta la chiusura a tempo indeterminato dei locali, e il ritiro definitivo della licenza per i casi più gravi. Infatti multe di poche migliaia di euro appaiono inadatte a punire il comportamento di chi, al solo scopo di fare profitto, ha messo a repentaglio la salute dei consumatori.
Tanasi apre anche un altro fronte: quello dei risarcimenti. Tutti quei clienti dei locali coinvolti dello scandalo in grado di dimostrare di aver consumato cibi e bevande presso gli stessi, possono avviare azioni risarcitorie in relazione non solo alla scarsa qualità del cibo servito, ma anche per i pericoli corsi sul fronte sanitario. In tal senso il Codacons si mette a disposizione dei consumatori per valutare le azioni legali da intraprendere.Infine Tanasi lancia un appello a i affinché collaborino con le forze dell’ordine e con l’ASP denunciando e segnalando i casi di somministrazione di alimenti inadatti al consumo e comunque quei casi in cui non si ritiene siano rispettate le rigide norme a tutela dei consumatori.”
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