Catania “opere e consenso politico”, piazza Europa: “spottone” elettorale per Stancanelli. Ma i parcheggi devono ancora essere ultimati!

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Mattinata “anni cinquanta” in pieno centro, fra cemento, scolaresche, tagli di nastro e sorrisi durbans….di iena di “piazza e pizza” marco benanti

Sembrava di stare sul set di un film di Alberto Sordi: mancava solo il pallone (piazza Europa in versione ministadio di provincia), poi c’era quasi tutto, dal parrino, al sindaco, al taglio del nastro alle scolaresche. La riapertura della piazza è arrivata, ma i parcheggi ancora no: se ne riparlerà fra qualche mese, a settembre (qualche malalingua sussurra a dicembre). Già perchè i lavori sotterranei non sono completati…Ma il sindaco Stancanelli, dopo il rinvio del 30 aprile e dopo aver raggiunto un’intesa con i Virlinzi, non ha voluto “perdere la chance”: e allora, tutti assieme appassionatamente. A pensare male si fa peccato ma talora s’indovina?

Accanto a lui, uomini di chiesa, la famiglia imprenditoriale che conta, la claque d’occasione: bravo!

Piazza Europa diventa uno “spot elettorale”: glielo grida a pochi metri, di faccia, Matteo Iannitti di “Catania Bene Comune”, che denuncia la privatizzazione degli spazi pubblici (Catania è e resta una città fondata sull’ “interesse privato” come scriveva Pippo Fava quarant’anni fa, per come i privati del sistema dominante la depredano).

Lui, il sindaco con staff al seguito, tira dritto. Incrocia, ad un certo punto, il candidato Tuccio D’Urso: una stretta di mano e uno scambio davanti ai cronisti. D’Urso gli ricorda che si è costituito parte civile, con il comune, al processo dei parcheggi (tutti assolti) per poi partecipare alla riapertura e inaugurazione della stessa opera! Stancanelli parla di “atto obbligatorio”, ma D’Urso gli rinfaccia che, anche quando il processo aveva ormai acclarato la regolarità dell’operato degli imputati, lui -il primo cittadino “festante” oggi- aveva chiesto condanna e risarcimento del danno! Niente male, come coerenza.

Ma a parte questo, la piazza non piace molto: le critiche sono arrivate dalle donne presenti. Ci si aspettava altro, in particolare per le esigenze dei più giovani. Ma anche di chi non vuole morire di caldo: l’effetto del cemento è deflagrante. Insomma: ‘”s’accupa”. E non c’è una fontanella all’orizzonte o una panchina. File di piante, di fiori, ma quando arriverà il “Solleone” estivo cosa accadrà? Si vedranno i cammelli?

Passa di sfuggita anche il candidato Maurizio Caserta. Molti guardano a distanza, ma Catania è presa da altro, come sempre. Non partecipa Enzo Bianco che ha annunciato “fuoco e fiamme” contro D’Urso e i giornalisti dell’universo mondo che ne hanno riportato le parole (anatema su di voi, vil razza dannata, giornalisti!), non si vede la Adorno per il “Movimento Cinque Stelle”.

Alla fine, non c’è nemmeno un rinfresco: che taccagni questi imprenditori! Per fortuna, il mare è dietro l’angolo e non si compra, nè si vende.     

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Redazione Iene Siciliane

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