Bilancio di una mattinata “persa” dietro “cose serie” come l’amministrazione Bianco e il civico consesso…di iena bighellona marco benanti
Per risparmiare -anche sugli straordinari del personale- il consiglio comunale di Catania si riunisce di mattina. Anche oggi, alle 10. Molti “vuoti” nella maggioranza, i presenti sono presi da grande fervore di studio (guarda foto): da parte sua, invece, l’opposizione (esiste anche a Catania, anche se talora se ne perdono le tracce) ritrova “smalto”. L’ “unità nazionale” in “salsa rossazzurra” è finita?
Comunque, di serio c’è -davanti al Municipio- la protesta degli operatori dei istituti educativi assistenziali(nella foto in alto): “taglia” ora che “taglia ieri”, è a rischio l’azione per minori, in una città che ha “riscoperto” la cronica “questione minorile”. L’ ha “riscoperta” perchè ci sono scippi in serie, più che a Napoli secondo le ultime rilevazioni.
La risposta che arriva dal Palazzo è che conseguenza del Piano di Rientro dell’amministrazione Stancanelli: questo nel giorno in cui arriva la notizia che il Piano è stato approvato anche dalla Corte dei Conti. Insomma, mentre “si litiga” su questioni di ragioneria, la vera questione, quella sociale di una “città mostro” viene fuori. Malgrado i catanesi.
La protesta, comunque, arriva in aula, mentre i consiglieri d’opposizione, in sede di comunicazioni, criticano aspramente l’amministrazione -presente con il vicesindaco Consoli e gli assessori D’Agata, Bosco e Licandro- su questo problema e sul Tondo Gioeni. Tuccio Tringale (Pdl) la butta sull’ironico: “al Tondo Gioeni va tutto bene come dice l’assessore Bosco, le persone in fila sorridono, hanno organizzato anche un balletto!”. Si ride.
Quando si tocca la questione degli istituti assistenziali e il capogruppo del Pdl Manlio Messina annuncia la richiesta di un consiglio straordinario (dopo quello sul Tondo Gioeni che dovrebbe presto essere convocato) e chiede che l’amministrazione incontri chi protesta, scatta l’applauso dal pubblico presente: il presidente Sebastiano Arcidiacono -che sostituisce Francesca Raciti, assente per motivi di matrimonio- pone lo “stop” dicendo: “non siamo a teatro”. Non si direbbe, forse.
Quando si va sulle questioni generali, Manlio Messina afferma che il Palazzo è stato trasformato idealmente in un “set fotografico degno del miglior set cinematografico” in linea con le “specialità” del sindaco in carica. Messina lo afferma dopo aver ricordato che, a parte quella di oggi, “la nuova amministrazione ha portato in consiglio una sola delibera in cento giorni”. Il sindaco e la nuova giunta? Bravi “a fare fotografie, annunci”-dice Messina. Non solo: “fumo, fumo come quello di venti anni fa”.
Parla l’assessore Bosco, si “ferma” il consiglio (il centrodestra fa mancare il numero legale) e allora finalmente una rappresentanza degli istituti assistenziali viene ricevuta dall’amministrazione, con il vicesindaco Consoli. Se ne riparlerà presto. Alla fine, passa la delibera -“emendata”- anche con i voti del centrodestra. Attendono -e sono presenti in aula- una risposta anche i 38 ex dipendenti Multiservizi, addetti ai servizi di manutenzione e verde.
Segue tutto anche il commendatore Luigi Maina. Insomma, di tutto e di più nell’ “affresco” mattutino di una città allo sbando.
Alla prossima mattinata.
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