Per l’ennesima volta messo all’asta il noto immobile, emblema di come viene trattato il bene pubblico sotto l’Etna….di iena dei conti
Nuovo “momento d’oro” -da “Oscar del Risanamento”- per l’amministrazione comunale di Raffaele Stancanelli: il 12 marzo prossimo andrà “in scena” la vendita senza incanto di Palazzo Bernini (nella foto. Lo scorso anno ne parlarono le cronache per uno sgombero di persone di nazionalità rumena e bulgara. Un fondamentale atto di legalità, come dicono quelli “giusti e perbene”, magari “di sinistra”).
Non è la prima volta che accade: altre volte la vendita è andata deserta. La procedura esecutiva è promossa dal “Centro assistenziale e di riabilitazione ‘Villa Regina’ e associazione socio-assistenziale sanitaria ‘La Sacra Famiglia”. Si parla di “compendio pignorato”. Niente male: come pagatore di sevizi il comune fa la sua figura. E tutto questo non è cinema, magari è un “film dell’orrore amministrativo”. Ma questa è Catania e queste sono scene “ordinarie” di vita comunale e pubblica. Del resto, quando una cosa è “pubblica” non è “sterco del Demonio”? O no?
Ricordiamo, con un articolo e un comunicato d’archivio, la storia di questo palazzo, in pieno centro, a Catania. Ecco, magari la memoria storica serve a qualcosa?
Storie di “ordinario” degrado nel centro cittadino”PALAZZO BERNINI”: DALL’ALTA RICERCA…ALLA BASSA IMMONDIZIALa stucchevole vicenda di un immobile abbandonato dopo tante promesse———————————————————————————–
Esercitare la memoria a Catania? E’ un po’ come inseguire i fantasmi. Esempi? Di giorni ne sono passati a centinaia attorno al cosiddetto “Palazzo Bernini”, nell’omonima via, come lo chiamano i catanesi, ma sulla sua sorte non è dato sapere. Intanto, per non sbagliare, c’è il solito spettacolo di degrado assortito; naturalmente, il comune continua a pagare…per un immobile che, allo stato attuale, non ha alcuna utilità sociale. Il tutto in una zona “bene”, a due passi da uffici e banche.La stessa storia del palazzo è tutta da spiegare: già di proprietà della società Bernini collegata alla Banca agricola etnea (un tempo del gruppo del cavaliere Gaetano Graci, poi dell’Antonveneta), acquistato dal Comune –all’epoca con la giunta Bianco- nel ’98 – il mutuo fu acceso con la Cassa depositi e prestiti per 8 miliardi delle vecchie lire. Soldi spesi a quale fine? Nelle intenzioni iniziali, dovevano servire per fare risparmiare il comune sugli affitti, sostandovi uffici comunali. Risultato finale? Degrado, con annesso ennesimo sberleffo al denaro pubblico, mentre il comune, da anni, sopravvive quasi… con il cappello in mano.Si attende una risposta defìnitiva: l’ente pubblico deve sopportare ancora il mutuo, poi si vedrà…Intanto, il palazzo marcisce nell’abbandono. C’è spazio per tutti: spazzatura, animali, predoni di periferia. Attorno, anche buche profonde, che magari “attendono” qualcuno per rendersi “utili”…Una volta erano arrivati anche dei ragazzi del “Guernica”, nell’agosto del 2001 per aprirvi il “centro Carlo Giuliani”: arrivò quasi immediatamente lo sgombero. L’autorità pubblica fu inflessibile: l’edificio doveva servire ad altro, taluni dicevano forse anche a centri di alta ricerca….Chiacchiere, leggende metropolitane.A distanza di anni, la questione viene riproposta: i consiglieri comunali della Margherita l’hanno sollevata per l’ennesima volta.”E’ incredibile come questo stato di abbandono continui a permanere sotto gli occhi di tutti – hanno sottolineato i consiglieri comunali Giovanni Giacalone (vicecapogruppo), Mario Crocitti, Giovanni D’Avola e Carmelo Sofia, e il consigliere di quartiere Rosario Privitera- Il Comune continua a pagare affitti onerosissimi per l’ospitalità dei propri uffici mentre, nel frattempo, paga a vuoto il mutuo per una struttura così grande. Non possiamo dimenticarci che proprio un anno fa, e precisamente il 30 agosto del 2005, il sindaco Scapagnini rassicurava il consiglio di quartiere spiegando con tanto di comunicato ufficiale pubblicato il giorno dopo sulla stampa locale, che una commissione tecnico politica si sarebbe occupata del caso. Vogliamo sapere che fine ha fatto quella commissione. E se il sindaco non ci risponderà ci rivolgeremo alle autorità competenti chiedendo di accertare eventuali responsabilità”.
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Catania, 27 agosto 2010Partito DemocraticoCittà di CataniaVendita Palazzo Bernini. Condorelli (PD): “Ulteriore sconfitta per la città””Ancora una sconfitta per Catania, speriamo che non si trasformi nell’ennesima svendita ai danni dell’intera città”. Esprime la sua rabbia così Saro Condorelli, segretario cittadino del Partito Democratico alla notizia della vendita di Palazzo Bernini da parte dell’amministrazione Stancanelli. “Dopo oltre 10 anni la parabola del Palazzo Bernini si chiude con una vendita all’asta che arriva dopo sprechi, inefficienze e problemi per i residenti che hanno subìto ogni genere di soprusi e atti vandalici – prosegue Condorelli – Ricordo il dibattito serio e costruttivo quando decidemmo, in piena sintonia tra la Giunta Bianco ed il Consiglio comunale, di autorizzare il mutuo non solo per l’acquisto ma anche per la ristrutturazione dell’immobile, con il preciso obiettivo di rendere utilizzabile, nel più breve tempo possibile, tale struttura per la direzione Lavori pubblici del Comune, nei confronti della quale pendeva anche una procedura di sfratto”. “Queste cose purtroppo – continua Condorelli – non succedono per caso, anzi alle numerose interrogazioni sull’argomento, le amministrazioni che si sono succedute hanno risposto che stavano valutando l’opportunità di mettere Palazzo Bernini, nel frattempo ridotto in condizioni pietose, a disposizione di istituti di ricerca pubblici o privati”. “Sarebbe veramente utile, adesso, che il Consiglio comunale acquisisse ulteriori elementi per quantificare il danno subìto dal Comune – conclude il segretario del PD – e le responsabilità di questa ulteriore sconfitta per la città”.
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