Catania, parcheggi processo d’appello: il “giallo” dell’Accusa

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Il processo è stato rinviato al 13 aprile prossimo per difetto di notifica (aggiornamento).Domani previsto l’avvio del secondo grado di una vicenda giudiziaria che fa discutere ancora.di Iena Giudiziaria Benanti

Domattina, davanti ai giudici della terza sezione della Corte d’Appello di Catania, dovrebbe cominciare il secondo grado del processo cosiddetto dei “parcheggi”, una vicenda giudiziaria lunga e articolata, culminata, in primo grado, il 30 marzo del 2011, con l’assoluzione, da parte del collegio della terza sezione penale del Tribunale di Catania, presieduto da Filippo Milazzo, di tutti gli imputati ed il dissequestro delle aree di cantiere. Abbiamo usato il condizionale, perché sembrerebbe che domani ci sarà esclusivamente un rinvio, per varie ragioni, da problemi di notifica (davvero?) alla composizione del collegio giudicante. Ma staremo a vedere…

In primo grado, nel procedimento per abuso d’ufficio erano imputati l’ex sindaco e attuale parlamentare del Pdl Umberto Scapagnini, nella qualità di commissario per l’emergenza traffico, con lui anche l’ex direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso, tre componenti della commissione di valutazione, Mario Arena, Salvatore Fiore e Giovanni Laganà e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo e Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi.

La Procura della Repubblica, con il Pm Giuseppe Gennaro ha proposto appello, ma Gennaro domani non sarà in aula a sostenere l’Accusa, anche se aveva chiesto di essere applicato al processo in secondo grado. Anche altri magistrati parrebbe abbiano avanzato richiesta di rappresentare l’Accusa in appello, ma il capo dell’ufficio della Procura Generale, Giovanni Tinebra parrebbe aver scelto come magistrato dell’Accusa Domenico Platania. Un piccolo “giallo” o tutto normale? In generale, questo procedimento penale ha conosciuto non poche polemiche e colpi di scena, dal sequestro di piazza Europa nel settembre del 2007, alle discussioni anche aspre intorno alla perizia che di fatto ha “deciso” il processo, fino alla ricusazione della Corte da parte del Pubblico Ministero, ricusazione respinta dalla Corte d’Appello. Sino alla sentenza –ampiamente prevista dopo la perizia- di assoluzione nel marzo del 2011.

Ora cosa ha chiesto l’Accusa nell’atto di appello? “…che l’Eccellentissima Corte d’Appello, in riforma della sentenza impugnata ed in accoglimento del presente atto, voglia riformare l’impugnata sentenza, e, previa rinnovazione della perizia disposta e l’assunzione delle prove non acquisite nel dibattimento di primo grado, condannare gli imputati alla pena che verrà richiesta dal Procuratore Generale…”. Un processo da seguire (in pochi, ci mancherebbe) per una vicenda che coinvolge assetti urbanistici, intrecci di Potere e cospicui interessi economici. Insomma, un processo cui la città è meglio che stia lontana, non sai mai che potrebbe cominciare ad interessarsi di sé stessa. Non sia mai!

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Redazione Iene Siciliane

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