di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Catania, “pericolante piddaveru”: cominciati i lavori di messa in sicurezza della ciminiera di viale Africa. Incombe da anni su una scuola con 900 bambini
Pubblicato il 04 Ottobre 2013
Stamane, finalmente, via libera alle operazioni da parte di una ditta di Virlinzi. Solo da due anni erano attese, o meglio dovute. Ma questa è la “normalità catanese”…di iena di stradaNe avevamo parlato qualche settimana fa…http://www.ienesiciliane.it/cronaca/12321-catania-per-le-emergenze-vere-ce-sempre-tempo-scuola-a-rischio-crollo-ciminiera-alta-trenta-metri-soluzione-che-il-cavaliere-faccia-il-cavaliere.html
oggi è ufficiale: cominciati i lavori di messa in sicurezza della ciminiera. Un rischio -alto decine di metri- su un pezzo di viale Africa e in particolare su una scuola, la “Sante Giuffrida”, con 900 bambini. Una struttura pericolante, che da oggi sarà interessata da un intervento per la messa in sicurezza. L’assessore comunale ai lavori pubblici Luigi Bosco ha preso a cuore la questione: oltre ad una nota del comune, è intervenuto personalmente. Alla fine, dal cavaliere Virlinzi (la ditta proprietaria si chiama “Vir Immobiliare”) ha fatto il suo (e ci riferiscono si è sobbarcato anche la parte di altri).
Avrebbe dovuto farlo prima (visto le ordinanze del comune) -diciamo noi, ma intanto registriamo questa notizia positiva. Positiva per la scuola, per chi i commercianti “reclusi” da tempo in via Raffineria (transennata per il pericolo rappresentato dalla torre in queste condizioni), forse anche per la civiltà. In una realtà normale, questa vicenda si sarebbe conclusa in 48 ore, in una realtà normale appunto.
Per il resto, registriamo che, a parte, la dirigente della scuola, i genitori dei bambini, un gruppo di commercianti e qualcun’altro, la città si è -in modo ordinato e legale- fatta i cazzi suoi.
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