Fra massimo venti giorni ci sarà l’insediamento dell’assise di Palazzo degli Elefanti, ed accadono cose…da “manina in azione”? Ahi, ahi, ahi….di iena sospettosa all’angolo
Malgrado tutti parlino della nuova giunta, in realtà, ci sono posti che fanno gola, altro che…Come il posto di presidente del consiglio comunale, luogo in realtà di Potere, dove si prendono decisioni che influiscono sull’attività amministrativa di un comune. A Catania, la “battaglia” è già in corso: tanti i nomi che si fanno. Andrà ad “Articolo 4” con Sebastiano Arcidiacono? No? Ma lui ha detto già di no…! E allora la poltrona andrà al Pd con Francesca Raciti? Chissà: ce lo immaginiamo già Bianco con la “stelletta” di “sindaco pro donne”, tutto flash e titoli sui giornali dei radical chic: “‘è straordinario, guardate cosa ho fatto…”
Clap, clap, tutti quanti o quasi uomini, femministe, non femministe, orsacchiotti e non orsacchiotti, cortigiani e compagnia cantante… E allora chi resta: Lanfranco Zappalà? I rumors lo danno indietro… C’è Alessandro Porto, il più votato del “Patto per Catania”, un personaggio che non ama i flash della ribalta. Nella scorsa amministrazione, ha fatto il suo. Senza strafare, ma senza neanche meritare di…”andare dietro la lavagna”.
Ora, a pochi giorni dall’elezione del presidente (prima settimana d’agosto, con ogni probabilità), ecco che gli “arrivano addosso” le cronache -riportate da terzi evidentemente, in quanto i giornalisti sono rimasti fuori dall’ aula dell”udienza camerale del processo a Raffaele Lombardo- con le parole del pentito D’Aquino, che lo ha tirato in ballo, già lo scorso anno, per una storia di posti in coop e altro del sottobosco politico-clientelare sotto il vulcano (Porto, mai indagato o in qualche modo formalmente coinvolto, ha già risposto che trattasi di “farneticazioni”). Non se ne parlava più: ora se ne riparla. Eccome.
Ma per caso è tutto un caso? Tutto una sfortunata coincidenza? La cosa non sembra voler andare in…Porto? Forse c’è chi mira alla poltrona con tutti mezzi possibili? Non lo sappiamo. E crediamo alla buona fede, come disse appunto Emilio Fede. Al consiglio comunale ci vuole un personaggio forte e magari non proprio di fazione, insomma non un “fidel servitore” del sindaco. Che ne ha già abbastanza, di cortigiani e “fidel servitori”. E magari qualcuno, già avanti nell’età (i “treni” passano una volta nella vita…)vorrebbe salire sul “primo posto” del consiglio di Palazzo degli Elefanti?
In alto i cuori, c’è da tenerli trepidanti, in attesa del “giorno del giudizio”. Senza magari ulteriori “rivelazioni”, in esclusiva.
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