Catania, Porto del Sole o Porto Assaltato? Ad Ognina accade che…

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Due vicende emblematiche di una condizione generale. Sarebbe ora di agire…

Ecco cosa chiede alla nuova amministrazione il “Comitato cittadino Porto del Sole”.

E cosa, per altro verso, denuncia l’avv. Lina Arena…

“COMITATO CITTADINO PORTO DEL SOLEIniziativa di partecipazione democratica per la rinascita di Catania e del nostro Porto

Nel 2001 il comitato di gestione della Autorità Portuale approvò il nuovo Piano Regolatore del Porto di Catania, senza consultare alcuna delle forze politiche e sociali della città e dello stesso consiglio comunale, che ha podestà esclusiva in materia urbanistica.

Si propose così di trasformare il porto in un nuovo quartiere commerciale, scambiando l’autonomia di cui gode l’Autorità Portuale, con il potere assoluto di destinare quasi tutte le aree libere in edificabili ed approvando un PRP del tutto speculativo.

Edifici alti fino a 20 metri e territorio strappato al mare per nuove banchine sulle quali innalzare oltre 1.500.000 mc di nuove edificazioni dalle finalità speculative del tutto estranee alle attività portuali.Mega edifici da utilizzare per centri commerciali e alberghi, nulla o quasi per pescatori ed operatori portuali, che, come è evidente, non possono operare il rimessaggio all’altezza di 20 metri.Si è così agito in aperta violazione della legge sui porti che definisce possibili interventi edilizi solo per le finalità portuali.

Questo Piano Regolatore Portuale giacque per anni al comune di Catania, fino a quando, nonostante fosse osteggiato da operatori e da quella parte più consapevole dei cittadini, arrivò in discussione alla commissione urbanistica del consiglio comunale.

Nel 2007, a seguito del disvelamento dei contenuti speculativi del piano per merito dei movimenti cittadini, la commissione consiliare bocciò all’unanimità questa proposta di Piano Regolatore del Porto, ritenendolo sovradimensionato e incoerente con le funzioni di questo genere di infrastruttura.

M a ciò non appagò le mire speculative dell’autorità portuale, che nel 2012 ritornò alla carica, riproponendo lo stesso strumento urbanistico al comune d i Catania.

La pressione deve essere stata imponente, perché la stessa commissione consiliare che nel 2007 lo aveva bocciato, a distanza di cinque anni, lo approvò, nonostante le proteste di operatori, di comitati cittadini e di associazioni ambientaliste, facendolo approdare in aula.

Così nei giorni immediatamente precedenti lo scioglimento del consiglio comunale, questo Piano sarebbe stato destinato all’approvazione.

Solo l’intervento dell’opposizione, con a capo il capogruppo Rosario D’Agata, bloccò questa operazione speculativa, rilevando l’incompletezza formale della delibera proposta.

Adesso la nuova amministrazione comunale ha la facoltà di imporre un cambio radicale di logica: il PRP deve prefigurare lo sviluppo di questa portante infrastruttura di trasporto, ripensandone le funzioni, da commerciale a diporto e passeggeri, in armonia con il vicino porto di Augusta, e programmando sulla base dei reali bisogni dei differenti tipi di operatori (navi da crociera, pescatori, diportisti, rimessaggio ecc.).

Tutto ciò spinge oggi la scrivente associazione a chiederle un urgente incontro, perché sia messa finalmente la parola fine ad ogni velleità speculativa sul porto di Catania, cancellando lo sperpero del territorio che sarebbe avvenuto edificando 1.500.000 mc di cemento e destinando questa importante area ad importante risorsa per la rinascita economica e sociale della città.Comitato Porto del Sole Marcello Failla, Marcello Di Luise, Fabio Micalizzi”.Ed ecco cosa scrive l’avv. Arena…

“Caro Marcello, ho letto la tua denuncia per il porto ed il piano regolatore di Catania ma mi indigno per via del fatto che noi quattro gatti di Ognina pur avendo ottenuto tre sentenze di condanna contro i Testa della Tortuga fatichiamo per farle conoscere ed applicare da parte degli enti responsabili. Da recente abbiamo appreso che i Testa della Tortuga hanno chiesto all’UDEMA, autorità marittime, di ottenere in concessione tutta la banchina del secondo molo cioè quello piccolo che hanno già recintato. L’autorizzazione è nella fase istruttoria; abbiamo ottenuto la copia delle domande e degli prodotti; abbiamo prodotto note difensive volte ad ottenere il rigetto delle istanze ma abbiamo appreso, frattanto, che il Prefetto di Catania, signora Cannizzo, pare abbia mandato una certificazione favorevole sulla società La Tortuga.

Il prefetto che ha avuto in passato le copie delle sentenze e che dovrebbe conoscerle se chiede informazioni all’avvocatura dello Stato oppure al Comune di Catania, non poteva dare informazioni tranquillizzanti sulle persone e sulla società La Tortuga se appena avesse letto il testo delle due sentenze del Tribunale penale e della Corte di appello di Catania del 2011 e del 2012 che hanno descritto scene e personaggi di malaffare. Adesso sto inviando alla nuova prefetta le copie delle sentenze ivi compresa quella del Tribunale penale giudice Fiorentino che condanna alla demolizione del manufatto che prospetta sulla via Marittima, la Tortuga per fare verificare la grave incongruenza tra le informazioni tranquillizzanti inviate dal prefetto Cannizzo e quanto risulta di truce e violento dalle tre decisioni penali. Intanto, ti informo che a causa delle gravi ed illecite delimitazioni e recinzioni, la Tortuga ha tolto ai cittadini l’uso di un intero molo e tolto l’accesso al mare lungo tutta la via Marittima.

Non riesco a capire come solo Legambiente ci abbia aiutati in questo immane lavoro di denuncia mentre Italia Nostra e le altre strutture rimangono inerti. Adesso voglio interessare Crocetta e cercherò di parlare con Bianco in presenza di Orazio Licandro per fargli leggere le tre decisioni che colpiscono i suoi amici della Tortuga. In passato so che la sua barca era attraccata al pontile gestito dalla Tortuga. E’ mai possibile che nonostante il nostro immane lavoro come gruppo di quartiere sia pur adiuvati da Legambiente, dobbiamo ancora lottare da soli contro la prepotenza annidata nelle prefetture e negli uffici pubblici? Manderò a Crocetta gli atti di cui dispongo che sono molto interessanti e che descrivono bene l’ambiente pericoloso che gravita attorno alla Tortuga. Piuttosto ti chiedo se puoi collaborare con me per farmi fissare un incontro con Bianco e Licandro anche a proposito di ” bellezze condivise “. Saluti Lina”

   

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Redazione Iene Siciliane

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