Al Leonardo Da Vinci, i rossazzurri piegano il Gela per 88-67 foto di Romano Lazzara. ALFA BASKET CATANIA 88 GELA BASKET 67 Alfa: Valastro, Gatta 12, Drigo 6, Torrisi 5, D’Aquino, Budrys 14, D’Augusta Perna, Patanè 14, Pappalardo 4, Janjusevic, Barbakadze 8, Abramo 25. All. Zečević. Gela: Musikic ne, V. Bernardo 3, Stanic 10, Julakidze, […]
Catania “Posti e Legalità all’italiana”, interviene il Codacons: “scontro alla Camera di Commercio. Vergogna, vergogna, vergogna. La candidatura di Tanasi segno di rottura contro scambi di potere e poltrone”
Pubblicato il 15 Aprile 2014
Presa di posizione dell’associazione di tutela dei consumatori…
ancora una volta si è data una tristissima immagine del nuovo Consiglio della Camera di Commercio di Catania. Il Codacons- afferma l’avvocato Giovanni Petrone Presidente regionale- esprime il proprio disappunto per quanto avvenuto affermando che i giochi di potere alla fine hanno vinto e con le dimissioni dei dodici consiglieri che rappresentano il settore del commercio si apre una fase che potrebbe portare facilmente allo scioglimento del Consiglio e a un nuovo commissariamento.
Mancano gli accordi, manca la volontà di servire un territorio e un tessuto produttivo che necessita di rilancio per dare spazio invece a vere lotte per conquistare potere e poltrone. La maggioranza, espressione della categoria degli industriali, non ha voluto accorarsi con la contropartita dei commercianti che, costretti a non avere ruoli, ha deciso di rompere tutto attraverso le dimissioni di tanti consiglieri che hanno ridotto a meno di due terzi i consiglieri in carica impedendo quindi l’elezione del presidente e rimettendo la stessa vita del Consiglio nelle mani della Regione Siciliana che adesso deve decidere se sostituire i dimissionari o procedere, come appare probabile, allo scioglimento del Consiglio.
Il Codacons aveva prospettato la soluzione della terza forza indipendente attraverso la candidatura del proprio Segretario Nazionale Francesco Tanasi, ma evidentemente non è stata ritenuta una soluzione adeguata perché avrebbe costituito una rottura rispetto agli scambi di potere e poltrone per cui meglio andare via tutti. La citta e la provincia invece delle risposte che lecitamente si attendono hanno avuto l’ennesimo schiaffo da parte di chi dovrebbe rappresentarle dal punto di vista economico e produttivo. Una vergogna con un epilogo che offre un’immagine di profonda decadenza.
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