Catania, presunto comizio in ospedale: riprende il processo per il sindaco Stancanelli, Castiglione e il “duo” Navarria


Pubblicato il 01 Aprile 2012

Domattina in Tribunale udienza per alcuni nomi importanti della politica e non solo: al centro una vicenda di un comizio, al “Garibaldi”, durante l’orario di lavoro…siamo a Catania, che volete che sia!di Iena Giudiziaria, Marco Benanti

I nomi alla sbarra sono di big: il presidente della Provincia Regionale di Catania, Giuseppe Castiglione, il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, l’ex direttore generale dell’azienda ospedaliera “Garibaldi” Giuseppe Navarria e il figlio Francesco, consigliere comunale a Catania. Sono tutti imputati, davanti al giudice monocratico Enza De Pasquale della terza sezione penale del Tribunale di Catania, nell’ambito di un processo scaturito da un presunto comizio elettorale tenuto all’interno del nosocomio catanese, a pochi giorni dalle elezioni amministrative del 2008.

Domani, il processo ricomincia dopo che, lo scorso anno, la Corte Costituzionale ha rigettato l’eccezione di incostituzionalità della legge avanzata da uno dei legali degli imputati, l’avv. Franco Passanisi, che difende il sindaco Stancanelli. Il reato ipotizzato nei confronti degli imputati, in concorso, è di violazione della legge elettorale e di turbamento di pubblico servizio. La Corte Costituzionale nel rigettare l’eccezione ha evidenziato un caso di “petitum oscuro”, insomma il quesito non sarebbe stato posto in modo chiaro. L’eccezione era stata avanzata, in aula, dall’avv. Passanisi, che aveva evidenziato una presunta disparità di trattamento fra la normativa che regola la propaganda nelle elezioni politiche e in quella che regola la stessa materia nelle tornate amministrative. Il processo, in attesa della decisione, è stato fermo oltre un anno.

Il giudice aveva, infatti, dichiarato “non manifestamente infondata” la questione e quindi aveva disposto la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, sospendendo il giudizio. Il processo, dopo la citazione diretta in giudizio disposta dal sostituto procuratore Alessandro La Rosa, era cominciato il 7 luglio 2010, dopo le indagini condotte dalla Digos.


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