(nella foto Valerio Ferlito, Massimo Rosso e Antonella Liotta)
Attenzione! Attenzione! Qui Palazzo degli Elefanti.
“La ‘FRIEM'(Forze Reazionarie Immorali E Mafiose),nella giornata odierna, sta sferrando un attacco senza precedenti, contro la Legalità di facciata del Palazzo.
I Cittadini non si lascino impressionare, la situazione è sotto controllo. La Protezione Civile, la Croce Bianca, i Rangers dell’Etna, avvertono di non leggere IENE SICULE, ma solo il Gazzettino DalvivoBianco e ForzedelMezzogiorno! Libera la consultazione della Sicilia. Loro e solo loro, col micidiale contrattacco sferrato alla ‘FRIEM’, vi potranno tenere informati con gli ultimi e imparziali aggiornamenti”
I N F A T T I…
Catania primaverile show infinito – Legalità, trasparenza e anti corruzione nella dirigenza di Palazzo degli Elefanti?
Come quella delle tre scimmiette! Diritto amministrativo bellamente ignorato.
La “Domineddio”, dottoressa Liotta, “una e trina” che fa? Controlla, il suo conto corrente, che ingrassa rapidamente,alla faccia del Decreto Legislativo 39/2013.
Nullo e inconferibile, secondo “le carte”, l’incarico al dottor Massimo Rosso come capo di gabinetto del sindaco Bianco. (vedi a fondo pagina allegato 2)rosso-massimo-20140513
di Ignazio De Luca, Iena Extra Comunale on line.
La singolare procedura comparativa non concorsuale di un avviso pubblico e lo strano incarico al dottor Massimo Rosso.
Il 21 agosto 2013, giusto appena sei giorni dopo il ferragosto, periodo nel quale, tutti gli uffici comunali chiudono i battenti per la derattizzazione dei locali, l’indimenticato e immarcescibile dirigente del comune di Catania, dottor Valerio Ferlito, da qualche mese in pensione, emetteva il seguente provvedimento :
..”è indetto avviso pubblico finalizzato al conferimento, ai sensi dell’art. 110 comma 1 del Decreto legislativo n. 267/2000, mediante procedura comparativa non concorsuale, di n. 3 incarichi dirigenziali per la copertura dei posti relativi alle figure di: Capo di Gabinetto, Direttore della Direzione “Gabinetto del Sindaco –Ufficio Staff del Sindaco”, Ragioniere Generale, Direttore della Direzione “Ragioneria Generale –Sistemi Informativi”, Dirigente del Servizio “Tutela e gestione del verde pubblico- Giardino Bellini –Parchi”, con contratto a tempo pieno e determinato, per la durata di anni due, rinnovabile”.
Sarebbe stato lo stesso dirigente “tutto fare”, dottore Ferlito, ad effettuare la selezione comparativa non concorsuale, assegnando il posto di Capo di gabinetto del sindaco e di ragioniere generale; mentre non sarebbe riuscito a coprire, con questa straordinaria e innovativa procedura di avviso pubblico con procedura comparativa non concorsuale, quello di dirigente del verde pubblico e altro, “orfano” del dottore Marco Morabito.
Avviso pubblico .. di procedura comparativa non concorsuale?(vedi allegato a fondo pagina 1)procedura_comparativa (1)
Qualche rigo non possiamo non dedicare “all’avviso pubblico finalizzato
al conferimento, ai sensi dell’art. 110 comma 1 del Decreto legislativo
n. 267/2000, mediante procedura comparativa non concorsuale”.
Che meraviglia. Tradotto vuol dire che si finge di scrivere regole pubbliche, poi, comunque, l’incarico dovrà andare al predestinato, tanto sulla valutazione comparativa sempre “il tuttofare Ferlito” si sarebbe dovuto pronunciare, che con una palliativa interpretazione autentica, avrebbe tentato di arginare l’inflessibile normativa, che “esige” senza se e senza ma, il requisito di 5 anni di dirigenza nella Pubblica Amministrazione per poter accedere al posto di capo di gabinetto del sindaco.
“Ferlitotuttofare”, “alternando” il requisito dei 5 anni di dirigenza nella Pubblica Amministrazione, con gli altri richiesti nel bando, avrebbe voluto consegnare, in un piatto d’oro, il remunerativo posto di capo di gabinetto del sindaco al dottore Massimo Rosso, giusto provvedimento del 26 agosto 2013 senza numero di protocollo a firma del dottore Valerio Ferlito, dirigente delle risorse umane e organizzazione, controllo di gestione del comune di Catania.
“Dinosauro burocratico”?
Forse perché ormai prossimo alla pensione, forse a corto di aggiornamento professionale, con il “chiarimento interpretativo” reso, “Ferlitotuttofare” credeva forse di aver blindato il posto di capo di gabinetto al dottore Rosso. Ma, il decreto legislativo 39 dell’otto aprile 2013, con l’inconferibilità, ma prima di esso, anche l’art. 29 comma 5, del Regolamento degli Uffici e dei Servizi del Comune di Catania, approvato con deliberazione di Giunta Municipale n. 948 del 02 agosto 2010 e modificato con deliberazione di Giunta Municipale n. 542 del 28 dicembre 2012 avevano stabilito regole inconciliabili per conferire la nomina di capo di gabinetto del sindaco al dottor Rosso “documentata esperienza almeno quinquennale in funzioni dirigenziali acquisita in organismi ed Enti pubblici o privati, o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitari” estratto comma 5 art. 29 reg.
Ma il dirigente “tuttofare”, non se ne curerà..
Purtroppo per il dottore Ferlito, già da qualche tempo, è possibile lo studio delle carte pubblicate sul sito istituzionale del comune. Chi ne avesse voglia, può controllare l’intero iter procedurale, sia dei provvedimenti amministrativi che quelli di liquidazione di spesa.
Il sindaco Bianco conferisce l’incarico..
Tutto ciò premesso, dopo questi aggiustamenti, acconciature, palliativi e tric e trac, il dottore Valerio Ferlito, consegnerà al sindaco Bianco, un verbale con macroscopiche violazioni di leggi e regolamenti, per attagliarlo, al dottor Massimo Rosso, che malgrado le insufficienti esperienze professionali e le inconferibilità, risulterà il primo di 21 aspiranti capo di gabinetto, tra cui il colonnello Stefano Sorbino, attuale vice comandante del Corpo di Polizia Municipale.
Curriculum Vitae: dottore Massimo Rosso.
Se non ci sfugge qualcosa dal CV, il dottor Rosso ha conoscenza della materia contabile, per aver avuto diversi incarichi, come revisore dei conti nello stesso comune di Catania, nel Teatro Stabile di Catania, come esperto di economia finanziaria presso una Fondazione di Caltagirone e anche esperto del sindaco, economico finanziario, nella città delle ceramiche e anche al Policlinico catanese. Un tris di incarichi in società e consorzi come sindaco effettivo del collegio sindacale. Qualche esperienza come componente della commissione sulla cooperazione. Un solo master e un corso di formazione come docente universitario.
Certamente, è fuor di dubbio che, il dottore Rosso sia privo della documentata “..esperienza almeno quinquennale in funzioni dirigenziali acquisita in organismi ed enti pubblici o privati, o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post universitaria, da pubblicazioni scientifiche e da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno un quinquennio anche presso Amministrazioni statali, in posizioni funzionali previste per l’accesso alla dirigenza ..” estratto del comma 5, art. 29 del regolamento uffici.
Del curriculum, non ci sfugge nemmeno, a colpo d’occhio che almeno un paio di incarichi siano stati conferiti al dottor Rosso nell’ambito della propria attività professionale, in enti regolati e finanziati dalla stessa amministrazione che conferisce l’incarico. Lo stesso comune di Catania e il Teatro Stabile di Catania. Ma ciòlo approfondiremo quando tratteremo le cause di inconferibilità e incompatibilità e se ne vedranno delle belle.
Notiamo, piuttosto, che nel curriculum, il dottor Rosso omette di dichiarare di presiedere il consiglio di amministrazione della societàdel servizio di regolamentazione rifiuti (R.S.S), consiglio di amministrazione di cui fanno parte quattro sindaci etnei: Nino Borzì(Nicolosi), Mauro Mangano (Paternò), Andrea Messina (San Giovanni La Punta) e Carmelo Galati (Sant’Agata Li Battiati).
Come è possibile a un libero professionista, senza alcuna carica politica al momento della nomina – 10 luglio 2013 – che sia sufficiente il “diktat sindacale” nel mese secondo del “Bianco IV” , per presiedere un organismo in cui tutti i componenti ricoprono cariche politiche? Mistero rossoazzurro!
Richiamiamo, comunque l’attenzione di chi legge, sull’orientamento 19 del 2014 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) “Ai fini dell’applicazione del d.lgs. n. 39/2013, le società consortili per azioni, costituite ai sensi dell’art. 2615 ter del codice civile e dell’art. 22, comma 3, lett. e) della l. n. 142/1990, oggi trasfuso negli artt. 112 e 113 del d.lgs. n. 267/2000 (TUEL), sono ricomprese nella categoria degli enti di diritto privato in controllo pubblico, in quanto esercitano attività di gestione di servizi pubblici e sono sottoposte a controllo da parte di diverse amministrazioni pubbliche. Cosìl’ANAC chiarisce che le R. S. S. sono enti di diritto privato in controllo pubblico.
Ricapitolando: nel curriculum, sottoscritto il 13 settembre 2013, il dottor Rosso omette di annotare di essere il presidente della R.S.S di Catania città metropolitana. L’orientamento 19 / 2014 ci svela che le R.S.S, sono enti di diritto privato in controllo pubblico. Lo terremo a mente per le conclusioni .
Per effetto del richiamato comma 5 dell’art. 29 del regolamento degli uffici, il “chiarimento interpretativo” del dirigente “Ferlitotuttofare”, del 26 agosto 2013, vale il due di spade con la briscola a coppe, con l’aggravante, che risulta abbastanza inverosimile, una disconoscenza così grossolana, di una normativa precipua, in un dirigente di così lunga esperienza. Normativa che invece, dovrebbe conoscere a menadito, anche per giustificare il ricco emolumento annuale, quasi 200 mila euro, percepito.
Residua solo un’ultima riflessione sul dirigente dottore Valerio Ferlito. Avrebbe dovuto essere più in gamba di Mago Silvan per prevedere che l’art. 6 del D.L. 90/2014, avrebbe vanificato il suo prodigarsi!
Così, a fine settembre 2014, “Ferlitotuttofare”, in splendida solitudine e con una discrezionalità, sia detto senza ironia, fuori dal comune, malgrado l’entrata in vigore, già sin dal 5 maggio del 2013, del Dlgs. 39/2013, prende, supinamente, atto di un tris di titoli, utili, a suo avviso, per conferire la direzione del gabinetto del sindaco al dottore Rosso:
Una laurea in scienze politiche, conseguita nel 2006 presso la libera università privata S.Pio di Roma, ci torneremo.
Un Master, come docente dell’arcinota università privata Giustino Fortunato di Benevento di primo livello a.a.2012/2013, nientemeno che sul ” Coordinamento e Management della funzione infermieristica. Corso di formazione aziendale”.
Un corso di formazione di secondo livello, in collaborazione sempre con l’arcinota università Beneventana e Arnas Garibaldi nel caldissimo luglio del 2009 “Marketing dei servizi pubblici e la rilevazione della qualità“, chissà che pacchia per i corsisti. Se qualcuno di loro avesse la ventura di leggerci, ci mandi qualche commento, lo pubblicheremo senz’altro.
Master e corso di formazione che non sembrerebbero adeguati, a costituire nel dottore Rosso, il patrimonio culturale richiesto per l’accesso al posto con la prescritta:”specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post universitaria, da pubblicazioni scientifiche e da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno un quinquennio anche presso Amministrazioni statali, in posizioni funzionali previste per l’accesso alla dirigenza.. “
(citato art. 29 c. 5)
Il Master e il corso di formazione ” attinenti all’incarico da conferire”
Ci credereste che nel provvedimento n. 03/654 del 22 ottobre 2013, allegato 3, con il quale si conferiva l’incarico di capo di gabinetto al dottore Rosso, il sindaco Bianco sottoscriveva che i due master, in realtàun master e un corso di formazione, erano “attinenti all’incarico da conferire“?
Ma perché, imperiosamente, la nostra memoria corre veloce, velocissima allo scrittore Carlo Collodi?
Forse avremmo bisogno di qualche seduta da un buon psicoterapeuta, per controllare le pulsioni che si scatenano, mentre studiamo atti e provvedimenti della gestione della cosa pubblica nella città etnea, nell’era del “Bianco IV”?
Laurea “magistrale”in Scienze Politiche al San Pio di Roma !
Dovevamo darvi conto della laurea in scienze politiche conseguita nel 2006 presso la libera università privata S.Pio di Roma. Il dottore Rosso la laurea magistrale così chiamata dal vecchio ordinamento, in Scienze Politiche, l’ottiene un po’ avanti negli anni, cinque mesi prima di compierne 42. Certo una volta si diceva “impara l’arte e mettila da parte”. In effetti dopo qualche anno, il titolo acquisito, sarebbe tornato utile, quanto meno come cortina fumogena.
Ma la stranezza non è solo questa. Nato a San.Giovanni la Punta, ha lavorato quasi sempre a Catania, pochissimo a Caltagirone, Siracusa, Messina ed Enna. Eppure invece di scegliere la facoltà di Scienze Politiche, pubblica, di Catania, preferisce conseguire a Roma la laurea in Scienze Politiche, in un università privata con ingenti aggravio di costi e spese. Certo che applicando questa curiosa strategia ad una problematica del comune di Catania, si configurerebbe di sicuro un danno erariale per maggiori costi e spese sostenute, che allo stato dei fatti sembrerebbero ingiustificati.
Dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità!
Nella dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità, prevista dal dlgs 39/2013, entrato in vigore il 5 maggio 2013, sottoscritta dal dottor Rosso il 13 maggio 2014,egli stesso, spunta la casella con la dichiarazione di non aver ricoperto incarichi e di non averne in corso nei due anni precedenti la dichiarazione. Falso ! Falso!
Oh bella questa! Andiamo a consultare il curriculum vitae on line sul sito del Comune, del dottor Rosso, sottoscritto dallo stesso il 12 settembre 2013, appena otto mesi prima, meno un giorno, e nero su bianco, con lettera minuscola, Rosso stesso, per ben tre volte, sbugiarda Rosso.
Rosso sbugiarda Rosso! Tre volte Tre!
1) Dal 2010 al presente ( giorno di sottoscrizione del CV, 12 settembre 2013)
componente il collegio dei revisore dei conti del Teatro Stabile di Catania.
2) Dal 2011 al presente – Fondazione Istituto tecnico superiore per le
tecnologie innovative per i beni e le attività culturali di Caltagirone
– Revisore unico.
3) Dal 2011 al presente – R. T. I. Registro Tumori Integrato di Catania,
Messina, Siracusa ed Enna. Direttore amministrativo.
Dichiarazione dell’atto di notorietà del 13 maggio 2014 ipotesi di mendacio?
Nella Dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità, sottoscritta nell’atto di notorietà, il 13 maggio 2014; il dottor Massimo Rosso aveva dichiarato di non aver svolto, nei due anni precedenti alla data della presente dichiarazione, nessun incarico e di non averne in corso.
Mendacio? Mendacio? Mendacio?
Non bisogna essere revisore dei conti, per rendersi conto che incrociando le dichiarazione rese dal dottore Massimo Rosso, nel curriculum vitae e nella dichiarazione sostituiva dell’atto di notorietà, si evidenziano in modo palese la contraddittorietà e la reticenza delle stesse. Sono trascorsi solamente otto mesi, meno un giorno e non i due anni dichiarati nella dichiarazione sostituiva dell’atto di notorietàdel 13 maggio 2014, per gli incarichi ricoperti: al Teatro Stabile, alla fondazione e al R. T. I. appena sopra indicati e specificati. Orbene la legge non ammette ignoranza, fosse anche uno l’incarico “dimenticato” ma addirittura tre? Sarebbe verificato l’assunto investigativo che due indizi costituiscono una prova!
Presidente del consiglio di amministrazione della società di regolamentazione servizio gestione rifiuti ( R.S.S. ). Mendacio omissivo?
Avevamo accennato come il dottor Rosso non faccia menzione nel curriculum della presidenza della R.S.S., orbene,vi avevamo dato conto dell’orientamento 19/2014 dell’ANAC. Per quanto precede quella presidenza è causa di inconferibilità, essendo la R.S.S. ricompresa nella categoria degli enti di diritto privato in controllo pubblico. In tal fatta nella dichiarazione sostituiva dell’atto di notorietàsottoscritta, il 13 maggio 2014, avrebbe dovuto specificare che dal 10 luglio 2013, deteneva quell’incarico. Invece lo omette! Come omette l’incarico come revisore al Teatro Stabile di Catania.
Prova del mendacio consapevole!
Riportiamo per comodità di chi legge per intero l’art. 4 del D.Lgs 39/2013:
Art. 4. Inconferibilitàdi incarichi nelle amministrazioni statali, regionali e locali a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati
1. A coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite dall’amministrazione o ente che conferisce l’incarico, non possono essere conferiti:
a) gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali;
b) gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale;
c) gli incarichi dirigenziali esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici che siano relativi allo specifico settore o ufficio dell’amministrazione che esercita i poteri di regolazione e finanziamento.
Per come recita il sopracitato articolo 4 del decreto legislativo 39/2013, l’incarico di capo di gabinetto del sindaco conferito al dottore Massimo Rosso, con provvedimento del sindaco Bianco,
n. 03/654 del 22 ottobre 2013, è nullo, perché inconferibile, avendo nei due anni precedenti ricoperto l’incarico di componente del collegio dei revisori dei conti del Teatro Stabile di Catania. Teatro Stabile che è un Ente di diritto Privato, finanziato dal Comune di Catania.È nullo anche perché sin dal 10 luglio 2013, è presidente di un organismo di diritto privato in controllo pubblico, che esercitando attività di gestione di servizi pubblici è sottoposto a controllo, da parte di diverse amministrazioni pubbliche. Orientamento ANAC 19/2014
Inoltre, si richiama l’attenzione del vertice burocratico Comunale, all’art. 17 dello stesso DLGS.39/2013, testé riportato”Gli atti di conferimento di incarichi adottati in violazione delle disposizioni del presente decreto e i relativi contratti sono nulli”. Tale norma èassolutamente diretta e tranciante, peraltro richiama con evidente ed in equivoca forza unicamente la predetta disposizione. (Prof. Avv. Enrico Michetti)
Mentre l’art. 18 dello stesso DLGS.39/2013, recita “I componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati. Sono esenti da responsabilità i componenti che erano assenti al momento della votazione, nonchéi dissenzienti e gli astenuti.
I componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli inoltre, non potranno per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza.(Prof. Avv Enrico Michetti)
Segretaria generale, direttrice nonché responsabile del piano anti corruzione del comune di Catania. Che fa?Come le tre scimmiette?
Con deliberazione della Giunta Municipale n.15 del 18 febbraio 2014, era stato approvato Il piano di prevenzione della corruzione il cui responsabile risulta essere la dottoressa Liotta, con provvedimento del gabinetto del sindaco OA/09 del 28 gennaio 2014.(vedi fondo pagina allegato 3)allegato-4-aree-di-rischio-comuni-e-obbligatorie
Ebbene l’area A del piano, nella sezione rischi comuni nel reclutamento del personale, riporta come prescrittive : “Previsioni di requisiti di accesso “personalizzati ” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari”.
Ebbene, non si era mai visto che ad una previsione generale, come quella dianzi richiamata, potesse attribuirsi nome e cognome, corrispondente al profilo dell’attuale capo di gabinetto del sindaco dottor Massimo Rosso.
Chi avrebbe dovuto verificare la irregolare procedura messa su dal dirigente Valerio Ferlito? Lei dottoressa Liotta! In un altra testata, LinkSicilia, l’avevamo definita “asso piglia tutto” una e trina, per essere in quel tempo, anche commissaria della Provincia.
Senza offesa, ma come responsabile della prevenzione della corruzione, con le generalità del dottore Rosso scritte nell’area A “accucchia” una malafiura professionale gigantesca.
Preferisce che la si consideri inadeguata oppure non sente, non vede, non parla, come le famose tre scimmiette?
Scelga lei l’opzione piùcongeniale. Ritiene, seppur tardivamente, come suo imprescindibile dovere d’ufficio, di dover revocare in autotutela l’illegittimo capo di gabinetto del sindaco, mendace e reticente certificato, dottor Massimo Rosso?
O forse, il sindaco Bianco, dovrebbe valutare di rimuovere Lei, dottoressa Liotta, per comprovata e manifesta incapacità? Altro che la più brava del “reame”!
Nel recente passato, altre volte l’abbiamo chiamata in causa dalle colonne di questo quotidiano telematico, per procedure di trasparenza opache, che non ci convincevano, di tutto quanto, il direttore Marco Benanti, le ha anche consegnato un dossier. Ma lei ci ha sempre ignorati, forse perché facciamo informazione fuori dal coro delle “voci bianche”?
Ne prendiamo atto e continueremo, con schiena dritta per la nostra strada, consegneremo i nostri dossier, che Lei non apprezza, all’Autorita Nazionale Anticorruzione, confidando di trovare in essa maggiore considerazione per il nostro lavoro.
Due annotazione prima di chiudere: l’avviso pubblico de quo comprendeva anche l’assegnazione del posto di ragioniere generale. Posto che non abbiamo ancora verificato la “gruviera” di iter procedimentale ricamata da “Ferlitotuttofare”, ci limiteremo solo a riflessione di cronaca storica, confortati dai curriculum.
Il contratto di dirigente esterno di ragioniere generale del comune di Catania è stato conferito al dottor Ettore De Salvo l’11 novembre 2013, segretaria generale naturalmente la dottoressa Liotta.
A mente ricordiamo che lo stesso dottor De Salvo è già stato subalterno, come ragioniere generale alla Provincia, della commissaria Liotta. Sempre a mente ricordiamo che a fine 2012, il dottore De Salvo, è anche capo di Gabinetto della dottoressa Liotta alla Provincia, incarico strombazzato a tutto spiano per essere stato conferito a titolo gratuito. Ancora, il 29 dicembre 2012, il dottor De Salvo è componente del consiglio di amministrazione della SAC per la nomina spettante alla Provincia.
Naturalmente il dottor De Salvo, alla SAC, lo manda la Commissaria della Provincia dottoressa Liotta. A mente null’altro ci sovviene, ma basta consultare, on line, incrociandoli, i curriculum De Salvo – Liotta, per prendere atto come la carriera del dottor De Salvo, sia indissolubilmente sotto gerarchica a quella della dottoressa Liotta.
Nel settennio 2003 – 2010, la dottoressa Liotta èsegretaria generale del Comune di Gela e il subordinato gerarchicamente dottore De Salvo è dirigente nello stesso Comune. Anzi nel 2010 è addirittura il vice segretario generale della sua supposta “Santa protettrice” .
Abbiano contato 195 parole, per descrivere sinteticamente gli intrecci che legano, da oltre due lustri, la superiore gerarchica dottoressa Liotta al subordinato dottore De Salvo e non ci sembrano poche.
Attualmente, il dottor Ettore De Salvo, con la stessa procedura, che ha, per usare una metafora, più buchi di una gruviera, utilizzata per coprire il posto di capo di gabinetto, è stato nominato ragioniere generale del comune di Catania.
Comune di Catania, caso forse unico in tutti gli oltre ottomila comuni Italiani, in cui Lei, dottoressa Liotta, ricopre tre incarichi; mentre il dirigente dottor De Salvo, continua, atavicamente, ad essere a Lei gerarchicamente subordinato.
Non si vogliono sollevare polveroni, ma la delicatezza del ruolo Istituzionale ricoperto dal dottor De Salvo, apre scenari inquietanti quanto meno sotto il profilo dell’opportunità.
Sarebbe umanamente comprensibile se il dottor De Salvo identificasse nella diretta superiora gerarchica, con la quale da oltre dieci anni, condivide il percorso politico, una sorta di “Santa protettrice”; il problema consiste nella pratica cristiana che impone che con i Santi non si dialoghi seduti a tavolino, ma ci si debba mettere in ginocchio.
La seconda annotazione riguarda la copertura del posto di dirigente alla direzione Ecologia. Sintetizzando, il provvedimento di nomina della commissione a firma del vice sindaco, dottore Marco Consoli Magnano di San Lio, ci sembra abbia intrinseche due criticità che ne inficiano la validità:
la dottoressa Liotta non può far parte della commissione, in forza dell’art. 23 comma 3 che recita” non possono fare parte della Commissione giudicatrice i Consiglieri e gli Amministratori del Comune di Catania néi funzionari addetti agli uffici ed organi che esercitano il controllo sugli atti dell’Ente”del regolamento comunale che disciplina le modalitàdi assunzione, di cui si citeràl’ultima delibera di rimodulazione della Giunta Municipale, n.1767 del 26 novembre 2004.
La seconda criticità attiene all’art. 22 comma 1 dello stesso regolamento che prevede, uno dei due tecnici esperti nelle materie oggetto delle prove d’esame, sia esterno all’amministrazione.
Orbene la commissione di valutazione per la copertura del posto di dirigente della direzione Ecologia, composta: dalla dottoressa Antonella Liotta, dal dottor Massimo Rosso e dal dottor Roberto Politano è illegittima nei due terzi dei componenti.
Nel dottor Rosso, art. 22 comma 1; risulterebbe, invero, interpretazione “acrobatica” considerare il capo di gabinetto del sindaco, alla data del provvedimento di nomina, tecnico esterno esperto all’amministrazione.
Nella dottoressa Liotta, per il già richiamato e riportato art. 23 comma 3.
Per quanto sopra ne discende che: la commissione giudicatrice composta dai dottori Liotta, Rosso e Politano, è illegittima.
Il provvedimento sindacale, infatti, prevede la nomina di due componenti (Rosso e Liotta) in palese contrasto col regolamento che disciplina le modalitàdi assunzione e le procedure concorsuali.
Appare chiaramente intellegibile, ora, per allora e nel futuro che la responsabilità per l’eventuale funzionamento dell’illegittima commissione giudicatrice, nella composizione di cui al precedente capo verso, ricadrebbe interamente sul Segretario della commissione per la mancata verifica delle incompatibilitàdei componenti.(art. 23 comma 2 regolamento citato)
Chi mai sarà stato l’emerito funzionario ignorante, che il 7 agosto 2014, stavolta una settimana prima del ferragosto,partorisce quel capolavoro di disconoscenza del diritto amministrativo e regolamentare?
Incautamente sotto posto per la firma ad un ignaro vicesindaco!
Chi avrebbe avuto incombenza d’ufficio per il controllo sugli atti interni amministrativi del Comune? Certamente la segretaria generale dottoressa Antonella Liotta, in forza della deliberazione del Consiglio comunale n.15 del 2 febbraio 2013, art. 9 comma 4.
Così incontrollabile ci assale la frenesia spasmodica del lettino psicoterapeutico e ci domandiamo: e se non fosse stata ignoranza amministrativa? E se la commissione si doveva formare con quella squadra, per “spingere” la mobilità tra enti?
Caduti in uno stato ipnotico di completa incoscienza, la mente spalanca una visione immaginaria; visione immaginaria, nella quale il dirigente della Provincia Raciti, prende possesso della poltrona della Direzione Ecologia del Comune.
Ritornati coscienti ci ricordiamo che quando era Commissaria alla Provincia la dottoressa Liotta aveva nominato, nella societàdi regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (R. S. S.), lo stesso dirigente Raciti, che in stato di profonda ipnosi, avevamo immaginato assiso sulla poltrona della Direzione Ecologia del comune
Ma ètutto uno stato ipnotico, non èrealtà che potrebbe accadere nella città del LIOTRU, portabandiera persino all’Organizzazione delle Nazione Unite del vessillo della legalità, della trasparenza e dell’anti corruzione.
Ancora sulle poliedriche performance della burocrazia comunale. Nella città del LIOTRU, il diritto amministrativo, negli anni dispari, si rappresenta a forti tinte autoritarie – carismatiche, negli anni pari, pur con lo stesso “Bianco IV”, si rappresenta, invece con forte tinte democratico rivoluzionarie.
Non potrebbe spiegarsi altrimenti l’avviso pubblico del 21 agosto 2013, per la copertura di tre posti di dirigente esterno, con parole e musica dell’autoritario e carismatico dottore “Ferlitotuttofare”.
Mentre per la copertura di un solo posto di dirigente esterno, addirittura un provvedimento sindacale del 7 agosto 2014, battezzerà un terzetto d’eccezione di chiaro stampo democratico con venature rivoluzionarie: Liotta, Rosso, Politano.
Anni pari, anni dispari. Rimaniamo disorientati speriamo che l’Autorita Nazionale Anticorruzione, possa riorientarci!
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