Dall’ultima seduta di consiglio provinciale la notizia! Ecco la cronaca:
Salvato, almeno per ora, l’istituto musicale “V.Bellini”, la seduta è stata caratterizzata dalla notizia shock del ragioniere generale: sforato il patto di stabilità per il 2012.
Così su proposta del capogruppo de La Destra, Giuseppe Mistretta (nella foto), si è riunita la conferenza dei rappresentanti dei vari gruppi consiliari, con la presenza del ragioniere dell’ente, il collegio dei revisori contabili e il dirigente competente per le partecipazioni, così è stato possibile predisporre l’emendamento “salva Bellini”, poi approvato dal consiglio.In buona sostanza, si proroga l’adesione al consorzio dell’istituto musicale sino alla fine di ottobre, data sino alla quale è già assicurata la copertura finanziaria, e la s’intende prorogata di altri due anni, nei limiti dei fondi che saranno stanziati col bilancio preventivo. Decisione prudenziale, alla luce degli effetti della revisione della spesa pubblica imposta dal governo centrale e, soprattutto, dalla spiacevole novità del mancato rispetto del patto di stabilità; quest’ultimo cagionato da una serie di concause negative, quali la mancata rateizzazione del debito fuori bilancio per la “Truffa IFI” (Istituto Finanziario Italiano cui la Provincia dovrà dare 23 milioni di euro per un contenzioso risalente al 1972!, ndr), di oltre ventitré milioni di euro, e dalla crisi immobiliare etnea che non consente le dismissioni programmate da Palazzo Minoriti.“Soddisfatti per aver messo una pezza sul caso “Bellini” che consentirà il prosieguo delle attività formative della massima istituzione musicale catanese ma la vera sfida sarà fare quadrare i conti del prossimo preventivo, per questo abbiamo dato ampia disponibilità a lavori consiliari no stop” –affermano i consiglieri provinciali de La Destra, Giuseppe Mistretta, Enzo D’Agata e Gaetano Distefano e continuano: “invitiamo l’amministrazione provinciale a sollecitare con urgenza il governo affinché, in concomitanza con le nuove norme sugli enti locali, vari un apposito decreto che consenta di non sforare il patto di stabilità per debiti fuori bilancio che nascono da sentenze per fatti commessi nella notte dei secoli, come per il caso IFI, oltre quarant’anni fa, le cui responsabilità non sono certamente imputabili alla attuale gestione politico-amministrativa”.
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