Catania, Pubbliservizi, il presidente Lo Presti: “se ne parlera’ molto bene e la Provincia sara’ orgogliosa di esserne la ‘madre’ “

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Intervista al “numero uno” (nella foto) della società: tema? Il bando per direttore generale e altro…

di iena provinciale Marco Benanti

Fa discutere il bando per direttore generale alla Pubbliservizi, la società controllata dalla Provincia Regionale di Catania, al centro sempre di polemiche e tensioni. Sull’argomento abbiamo rivolto qualche domanda al presidente della società, l’avv. Vittorio Lo Presti…

Presidente Lo Presti ci spiega come si è arrivati al bando per direttore generale alla Pubbliservizi? Innanzitutto mi corre obbligo ringraziarla perchè ho letto molto su questo bando ma nessuno, ad eccezione sua, ha sentito la necessità di sentire il diretto interessato sulla vicenda, ma… così è la vita. Io sono stato nominato presidente della Pubbliservizi spa con delibera dell’assemblea dei soci -la Provincia di Catania e l’istituto musicale V. Bellini-, del 20 agosto 2012. Nella delibera i soci hanno espresso precisa volontà di “modifica dell’organigramma al fine di reintrodurre la figura del D.G.”. In osservanza a tale delibera, quindi il cda ha modificato l’organigramma della società prevedendo tale figura, che da ultimo era stata sostituita dell’amministratore unico, e, successivamente pubblicato il relativo bando.

Quali sono le funzioni e quali i costi di questa figura? Sia le funzioni che i costi specifici saranno successivamente individuati dall’assemblea dei soci che se ne è riservata il potere nella citata delibera di assemblea. Posso comunque dirle che i costi saranno molto contenuti e non certo quelli di cui sento parlare perchè nel bando è stato inserito che il trattamento economico sarà quello del relativo contratto nazionale. Per onestà devo dirle che a questo “fisso” possono essere aggiunte varie indennità ma non credo che la Provincia faccia ciò. La presidenza Castiglione si è caratterizzata per un forte risparmio. Non dimentichiamo che in Provincia sono stati dimezzati o quasi i dirigenti e pressocchè azzerati, o quasi, gli incarichi esterni, che il Presidente Castiglione aveva trovato. Faccio presente, anche, che il mio compenso è stato quasi dimezzato.

E’ vero che da due anni il direttore generale non c’era, per motivi di contenimento delle spese. Allora perché questo bando? Non è esattamente così. La Pubbliservizi, quando nacque, ebbe un cda ed un d.g., e fu una scelta politica consentita dalla legge. Successivamente, al primo rinnovo del cda, il presidente Castiglione, nel frattempo divenuto Presidente della Provincia di Catania, preferì nominare un amministratore unico al posto del cda. La figura dell’amministratore unico è un doppione del D.G. e, quindi, quella figura fu abolita. Oggi, la scelta è stata differente, nel senso di tornare al cda ed al d.g.. Probabilmente, e lo penso realmente trovandomi oggi alla guida della società e vedendo le notevoli difficoltà che incontro ogni giorno, la scelta dell’assemblea è stata motivata dalle forti difficoltà che ha incontrato nella quotidiana gestione della società il precedente amministratore, avv. Carpinato. Questi, nonostante la sua abnegazione e la sua notevole capacità imprenditoriale, ha trovato grosse difficoltà nella quotidiana gestione. La Pubbliservizi è una grossa realtà con oltre 400 dipendenti. Essa, però, non è una società privata nata da un’idea imprenditoriale ove le figure professionali vengono prese in esito alle reali esigenze della società, ma una partecipata pubblica nata dalla fusione di tre cooperative che si occupavano di servizi base e,quindi, non avevano al loro interno figure apicali. Nel tempo, poi si sono aggiunte altre figure professionali, ma le figure apicali, che per fortuna svolgono il loro lavoro con competenza ed abnegazione, sono molto limitate. Nei due mesi di presidenza alla Pubbliservizi, mi sono reso conto della necessità di avere un aiuto nella gestione. Probabilmente la scelta dell’assemblea è stata dovuta a questa consapevolezza che io ho acquisito sul campo.

Ma lo Statuto prevede un obbligo in merito a questa figura oppure è una facoltà, una possibilità? E’ una facoltà di scelta: se i soci scelgono di nominare un cda va anche nominato un d.g.; se scelgono un amministratore unico non c’è bisogno di d.g.

A suo avviso -sul piano dell’opportunità- perché fare questa scelta, in un momento di così forte crisi economica e sociale? E non dimenticando che la Pubbliservizi più di una volta in passato ha mostrato “sofferenze” del suo personale. Come sopra accennato. Bisogna vedere cosa si vuole fare di Pubbliservizi. Se la società deve vivacchiare ed essere liquidata il 31 dicembre 2013 ed allora la scelta di nominare un d.g. è uno spreco inutile di denaro perchè per fare l’ordinaria amministrazione ritengo di essere più che sufficiente. Se il progetto è di rilanciare la società e farne un gioiello, così come è possibile fare con un piano industriale adeguato e con delle scelte politiche ed economiche scevre da interessi personali e clientelari ed allora è necessario che il management della società sia adeguato alle sfide che l’aspettano. Parlando col Presidente Castiglione al momento della mia nomina, ho percepito con estrema chiarezza che il suo intendimento era proprio questo e ciò sia per la salvaguardia di ben 400 posti di lavoro che non ci possiamo permettere di perdere e sia per la fornitura dei servizi alla Provincia che, seppur perfezionabili, oggi raggiungono un discreto standard. La trattativa con il commissario per l’acquisto del ramo d’azienda della Riela Group, azienda confiscata, è in questo senso, così come il forte impulso che assieme al cda stiamo dando alle dinamiche aziendali. La presenza di un d.g. che, per legge, ad esempio sarebbe responsabile del personale solo per citare un esempio, darebbe certamente un impulso importante nel senso sopraindicato.

Presidente, senza infingimenti, lei non vede il rischio di un’operazione elettorale dietro questo bando? Il Presidente Castiglione fra poco si dimetterà per concorrere alle elezioni nazionali, che sono dietro l’angolo… In tutta onestà le dico no. Non vedo il nesso tra elezioni nazionali e nomina del d.g.. Non vedo quanti voti potrebbe portare un d.g.. Senza infingimenti, come dice lei, se il problema è il controllo elettorale della Pubbliservizi…Già vi è un presidente ed un cda nominati tutti da Castiglione. Il d.g. cosa potrebbe portare in più? Se il problema è la “gratitudine” che dovrebbe avere questo d.g…. elettoralmente quanto vale la gratitudine di una sola persona e, per contro, l’astio di tutti quelli esclusi?

Non c’erano in azienda figure capaci di ricoprire degnamente questo ruolo? Sicuramente in azienda qualcuno potrebbe ricoprire questo ruolo. Parteciperà al concorso, se lo ritiene, e sarà valutato come gli altri. E’ chiaro, però, che il personale è sempre quello: lascerebbe libero il suo posto e dovremmo comunque coprirlo.

Che futuro vede per la Pubbliservizi? Io spero in un futuro importante. Da quanto siamo stati nominati ci stiamo battendo per fare comprendere a tutti che Pubbliservizi non è una azienda politica nel senso più becero del termine, come forse qualcuno in passato ha pensato, ma un azienda che sta e deve stare sul mercato adeguandosi alle ferree e dure regole del mercato. Se tutti comprenderemo questo Le garantisco che in futuro si parlerà molto bene di Pubbliservizi e la Provincia di Catania sarà orgogliosa di esserne la “madre”.

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Redazione Iene Siciliane

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