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Catania, religione e “bellezza condivisa”: la chioma svolazzante e “devota” di Valentina la più bella del Reame bianco
Pubblicato il 18 Agosto 2013
di iena Schialfer
Come in una sfilata di moda, così a Sant’Agata: l’assessore “Claudia Schialfer”, alias Valentina Chinnici Scialfa, ha dato sfoggio della sua folta e svolazzante chioma durante la celebrazione della solenne Messa in Cattedrale. E così, alla tradizionale e raffinata veletta con capello raccolto, “mise” imposta dal Galateo per le Signore “bene” che ricoprono un certo ruolo, la nostra disinvolta assessora ha preferito esibirsi in uno spettacolo più adatto ad un night club che a una cerimonia religiosa.
E così mentre tutta la Giunta di Enzo Bianco umilmente ed elegantemente rendeva con discrezione omaggio alla Patrona di Catania, la dottoressa “Claudia Schialfer” ha letteralmente afferrato l’estremità del suo ciuffo biondo – che piange malinconico il rosso!- ‘scotolandolo’ – siamo o non siamo a Catania! -con la noncuranza tipica della femme fatale di fronte alle spoglie della nostra Divina, con tanto di arcivescovo Gristina e tutti i filistei a seguito, e non da meno, con lo sfondo della venerata Santa impassibile come chi è lontana, giustamente, dalle cose del mondo.
Questa segnalazione non vuole essere un’offesa alla giunta, al sindaco o all’assessora, ma solo una nota per puntualizzare un dato. Ancora nelle manifestazioni ufficiali e solenni vigono certe regole di corretto comportamento: non si chiede di calcare un cappello come avviene in Inghilterra ma di lasciare almeno composte le chiome . Anche per esse vale il rispetto.
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