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Catania, Rifondazione comunista ancora con i pulizieri: “lavoratori affamati, scuole sporche e privati che banchettano”
Pubblicato il 19 Giugno 2012
a cura di Iena con la ramazza
Dichiarazione di Pierpaolo Montalto (nella foto), segretario provinciale di Catania:
“Rifondazione Comunista denuncia le gravi irregolarità che ancora permangono nella gestione da parte delle ditte Dusman e Pfe del servizio di pulizia nelle scuole della provincia di Catania. Dal mese di Gennaio infatti le citate ditte hanno arbitrariamente ridotto i servizi di pulizia mettendo a serio rischio l’igiene dei nostri istituti e sacrificando i salari dei lavoratori.
Circa un mese fa nell’ennesimo tavolo prefettizio apprendavamo da documentazione ufficiale che erano presenti risorse sufficienti almeno per quattro ore di lavoro per ciascun dipendente, ad oggi in tanti lavorano un’ora al giorno con salari da fame, in modo da garantire un corretto servizio di pulizia ed una retribuzione decente per i lavoratori. A seguito del citato incontro in Prefettura, al quale erano presenti oltre all’istituzione ospitante anche l’amministrazione provinciale, i sindacati e la Task force provinciale per il lavoro, veniva siglato un protocollo d’intesa in cui la ditta s’impegnava a garantire un taglio dei servizi non superiore aol 33% e quindi un minimo di orario di quattro ore al giorno per gli operai, tutti assunti a trenasei ore settimanali, ed un servizio di pulizia sufficiente per le scuole.
Ad oggi quell’accordo non è mai stato rispettato mortificando le aspettative dei lavoratori e lasciando le scuole prive di un adeguato servizio di pulizia nonostante le proteste di tantissimi dirigenti scolastici. Denunciamo così il disarmante immobilismo delle istituzioni protagoniste che rimangono in silenzio mentre i lavoratori non riescono ad arrivare a fine mese, le scuole non vengono adeguatamente pulite ed i privati continuano a saccheggiare risorse pubbliche, ed annuciamo la partecipazione di Rifondazione, che da sempre segue la vertenza, a tutte le iniziative di lotta che verranno intraprese dai lavoratori”.
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