Catania, scandalo Farmacia: rinvio a giudizio per disastro ambientale, proscioglimento per turbativa d’asta e falso ideologico

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Rinvio a giudizio per disastro ambientale, proscioglimento per le ipotesi di turbativa d’asta e falsità ideologica.strong> In tarda mattinata, è arrivata la decisione del Gup nel procedimento sullo scandalo dei laboratori di Farmacia.

Il Gup del Tribunale di Catania Alessandro Ricciardolo ha rinviato a giudizio gli imputati: l’ex direttore amministrativo dell’Università Antonino Domina, Lucio Mannino, dirigente dell’ufficio tecnico, il direttore del dipartimento di Scienze farmaceutiche Vittorio Franco (all’epoca dei fatti a capo della commissione permanente per la sicurezza), Marcello Bellia, Francesco Paolo Bonina, Fulvio La Pergola, Giovanni Puglisi, Giuseppe Ronsisvalle all’udienza del 24 gennaio prossimo, davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale di Catania.

Ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti degli imputati Giuseppe Virzì (difeso dall’avv. Serena Cantale Aleo), Lidia Alfieri e Valeria Graffeo (Avv. Giuseppe Magnano), Domenico Di Franca (Avv. Attilio Indelicato) accogliendo le eccezioni difensive formulate dai loro avvocati in relazione all’insussistenza del delitto di turbativa d’asta e falsità ideologica. L’accusa -per un’inchiesta condotta dal Procuratore Aggiunto Michelangelo Patanè e dal sostituto Lucio Setola- mossa ai componenti della commissione di aggiudicazione della gara d’appalto per i lavori di rifacimento degli impianti di scarico acque reflue e meteoriche dell’edificio 12 del C.U. di S. Sofia era quella di avere aperto le buste contenente le offerte prima dell’orario di inizio della gara, basandosi sul contenuto del verbale di gara e sulla documentazione allegata.

La difesa ha, con documenti, dimostrato che la discordanza tra l’orario di inizio gara e quello di ricezione della documentazione era da imputarsi ad una errata impostazione dell’orario del fax di un’ impresa partecipante alla gara, la quale, in ogni caso, non si è aggiudicata l’appalto. Tale errore, non imputabile ai componenti la commissione, ha poi determinato un errore di compilazione del verbale di gara.

Il Gup ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Ferdinando Latteri per morte del reo. Sono sedici le parti civili, tra cui la Cgil, Cittadinanzattiva e il Codacons. L’Università è presente al dibattimento come parte offesa, ma non come parte civile, almeno fino adesso.

È invece ancora pendente la richiesta di fare svolgere un incidente probatorio per accertare se vi sia un nesso di casualità tra i casi di morti per tumore di ricercatori e studenti della facoltà di Farmacia e il disastro ambientale. Questa seconda inchiesta ipotizza i reati di omicidio colposo e lesioni colpose.iena giudiziaria

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Redazione Iene Siciliane

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