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Catania, sciopero dei netturbini: “munnizza a go go”, ma nessuno o quasi ne parla! Il Comune non paga da mesi…
Pubblicato il 17 Giugno 2012
“Miracolo mediatico” sotto l’Etna: da due giorni astensione dal lavoro dei dipendenti “Oikos” ed “Ipi” ma i media ufficiali tacciono. Ecco a cosa serve il monopolio dell’informazione: fra “amici” non ci si fa del male, altrimenti che scambi si possono fare?
Iena Ambulante
Anche stamattina, in molti punti della città i cassonetti dell’immondizia sono colmi. Da venerdì notte i netturbini di “Oikos” e “Ipi”, le ditte che hanno l’appalto della raccolta, sono in sciopero. Vengono garantiti, come prevede la legge, solo i servizi essenziali.
La vicenda trae origine da un sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli (nell’immagine in evidenza in una vignetta satirica), che nasconde le reali condizioni ad una buona parte della popolazione catanese. Il Comune di Catania, secondo quel che ci riferisce uno dei legali di fiducia di alcuni lavoratori esausti, non pagherebbe le ditte dal mese di ottobre del 2011: da qui una escalation che porta le aziende a chiedere anticipazioni bancarie con interessi, che poi, alla fine, vengono inevitabilmente rimborsati con le tasse dei cittadini.
Si omette anche di riferire che i dipendenti, circa 400, questo mese non hanno percepito lo stipendio e pertanto ecco uno sciopero che rischia di provocare la caduta della città nel caos per i rifiuti che permarranno nelle strade con ripercussioni sull’igiene pubblica, specie in un momento in cui il caldo africano è in arrivo, e, perché no, sulla nostra vocazione turistica internazionale.
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