Catania senza guida, Ivan Maravigna: “vi racconto chi vuole cambiare…”


Pubblicato il 22 Luglio 2020

di iena al servizio della Reazione Marco Benanti

Avv Maravigna a Palazzo si dice che tu vorresti candidarti a sindaco o in alternativa magari fare intanto l’assessore. Cosa rispondi?

Non entrerei mai in questa giunta, dove, sebbene ci siano alcune persone che stimo, non vedo una guida culturalmente e politicamente attrezzata.

Io candido a sindaco?A Palazzo si fanno purtroppo i ragionamenti delle bandierine da piazzare sulla carta topografica della città, e questi sono i ragionamenti della piccola e peggiore politica. È vero che avverto nella città la volontà di riscatto della borghesia operosa e della società produttiva di tornare ad interessarsi del futuro di Catania.

La città che produce si è troppo a lungo allontanata dalla vita politica cittadina lasciandola nelle mani di una mediocre classe politica dirigente frutti di scadenti segreterie di partito e dei comitati di patronato.

Con molti professionisti vogliamo sovvertire e sconfiggere questa logica: lavoriamo già da oggi alla stesura di un programma è solo dopo decidiamo chi è il candidato più coerente per dare anima, corpo e voce a quel programma. Sino ad oggi , a Catania, si è fatto l’esatto contrario: si è scelto un Sindaco, spesso la notte prima della presentazione delle candidature, e poi si è scritto un programma che neppure il candidato sindaco ha letto. Puro malcostume politico.

Leggete oggi il programma di Pogliese: la riqualificazione di corso Sicilia è al punto numero 2. Ecco questo a Catania non deve più accadere.

La manifestazione di venerdì per la legalità in corso Sicilia cosa si propone?

Si propone di riaffermare al mondo intero che corso Sicilia è Italia e lì devono valere regole e leggi della civiltà e dell’ordinamento italiano e ciò nonostante le omissioni, il disinteresse e le scelte sbagliate dell’amministrazione.

Il sindaco Pogliese vi ha preso in giro?

Pogliese ha deluso la città non solo corso Sicilia. Non ha nessun progetto di sviluppo per la città, gli manca proprio un’idea di città. È bravissimo, con la sua aria di bravo ragazzo, nel cercare e trovare consenso personale. Ma di qua a fare il sindaco di una città come Catania ce ne vuole.

Oggi chi rispetta le regole anche nella zona del corso Sicilia è un fesso o un eroe?

Chi rispetta le regole in corso Sicilia ama se stesso, ama la propria famiglia, ama Catania.

La presenza illegale e di massa di extracomunitari non necessiterebbe di soluzioni adeguate, magari ricorrendo all’esercito?

L’utilizzo di pattuglie fisse dell’esercito, in questo momento a San Berillo, sarebbe più che opportuno. Accade adesso a San Giovanni li Cuti. Perché no in centro città?

In tema di prostituzione non sarebbe ora a tuo avviso di riaprire il tema della sua legalizzazione?

Da sempre come libertario favorevole alla legalizzazione.

Oggi chi ha figli e abita in zona corso Sicilia rischia o no l’infarto quotidiano per rischi di una zona fuori controllo?

La vita sociale del quartiere cessa inesorabilmente alle 21 con la chiusura dei supermercati. Dopo c’è l’inferno ed i rischi sono di tutti i tipi.

Ultima domanda: è ipotizzabile un’azione civile contro il comune per i danni causati dal degrado agli immobili della zona?

E’ certamente in progetto un’azione civile. Già il Tribunale di Brescia ha risarcito con 50.000 euro a testa i residenti del centro storico per il peggioramento della qualità della vita.

Ci muoviamo su questo precedente giurisprudenziale. Valutiamo inoltre la costituzione di parte civile nel processo penale contro Bianco e la sua giunta per il dissesto in bilancio. Se al Comune mancano i soldi per la riqualificazione del quartiere è certamente colpa di gestioni scellerate del denaro pubblico. E vogliamo vedere dal vivo, con la costituzione in giudizio, se vi sono state e di chi sono state le responsabilità.

 

 

 

 

 

 


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