L’organizzazione dei commercianti replica alle parole del membro della giunta Stancanelli. Ecco il testo…
a cura di Iena Ambulante
La Confcommercio di Catania non ci sta e replica all’assessore al commercio del Comune di Catania Roberto Bonaccorsi che, in ordine alla questione del fenomeno abusivismo commerciale in città, ha dichiarato che l’amministrazione da sola non può arginare un fenomeno di così vaste proporzioni e di valenza sociale.”Le parole dell’assessore Bonaccorsi suonano come una resa dell’Amministrazione Stancanelli. – dichiara Francesco Sorbello di Confcommercio Catania – Avevamo ragione a parlare di intoccabili. Il Comune, infatti, non si pone l’obiettivo di ridurre minimamente l’abusivismo commerciale. Suggeriamo di intervenire per singole zone o strade del centro, presidiandole giornalmente finché nelle stesse il fenomeno scompaia, per poi passare ad altre parti della città. Abbiamo calcolato che basterebbero 22 uomini per agire con efficacia. Ovviamente la volontà politica deve essere chiara ed inequivocabile. Intendo dire che ad ogni operatore abusivo deve essere sequestrata tutta la merce esposta in vendita e non solo una piccola parte in modo che possa continuare le sue operazioni di vendita. Inoltre si devono sequestrare anche le attrezzature. E’ inconcepibile che in città, spesso in strade ad alta frequenza veicolare o in prossimità di incroci o rotatorie, siano installate perfino baracche e attrezzature fisse al suolo, quasi dei veri supermarket”.La questione assume sempre più toni spigolosi. La Confcommercio è stata molto chiara nel dichiarare che una parte della politica intende proteggere gli abusivi anche per finalità politiche. Il tema dell’abusivismo comunque, dovrebbe interessare anche altri organi di vigilanza, specie quelli in materia di sanità.”Gli abusivi sono un popolo che fa gola – attacca Sorbello – perché rappresenta un bacino cospicuo di voti, a cui forse qualcuno non vuol rinunciare. Ci appare, inoltre, scandaloso che controlli di ogni genere, specie in materia sanitaria, fiscale e tutela dei lavoratori, siano compiuti solo nei confronti dei negozianti in regola mentre nessuno degli organi di vigilanza preposti si accorge, ad esempio, delle pessime condizioni in cui versano i prodotti alimentari ed ittici venduti per strada, piuttosto che della vendita di giocattoli o occhiali che non rispettano la normativa CEE”.E’ da credere che l’azione dell’associazione dei commercianti abbia ancora un seguito in termini di pesante denuncia.
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